Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] latino l’allungò e si ebbe la forma ancora oggi in uso: R. La forma della minuscola dell’alfabeto stampato è quella della r corsiva e semionciale.
Il suono costantemente rappresentato in italiano dalla lettera r è quello della consonante vibrante ...
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Araldista (Ravenna 1690 - ivi 1770), autore dell'Arte del blasone dichiarata per alfabeto (1756), opera di accurata compilazione, giudicata il miglior trattato italiano di araldica anteriore al sec. 19º. ...
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La nozione di a. consiste specificamente nella distribuzione della capacità di scrivere e di leggere nelle diverse età e società dalle origini della scrittura sino ai giorni nostri; in quanto tale essa [...] e usabile. Nell'ambito della civiltà greca, che cominciò ad adottarla dal 9° od 8° secolo a.C., la scrittura alfabetica conobbe una diffusione urbana relativamente estesa, come uso e come funzioni, soltanto dalla seconda metà del 5° secolo a.C. Dall ...
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Storico armeno (sec. 5º), autore di una biografia del suo maestro Maštoch, inventore dell'alfabeto armeno; lo scritto di K. ha una notevole importanza per la narrazione di tale invenzione. ...
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Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali e delle consonanti di un alfabeto.
Comunicazione scritta che una persona indirizza a un’altra, oppure a un ufficio, a un ente [...] dispositiva (più propriamente chartae), per es., le litterae testamentales, civitatis, securitatis ecc.
Le lettere dell’alfabeto
All’origine di ogni alfabeto, si cerca di rappresentare ciascun fonema con un segno proprio (l. o gruppo di l.); l ...
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Comune della prov. di Roma (31,1 km2 con 11.831 ab. nel 2008), a 225 m s.l.m. sulle colline tra il Lago di Bracciano e il Tevere.
Alfabeto di F. Alfabeto etrusco graffito su un vaso di bucchero del 7° [...] sec. a.C. trovato in una tomba di F., ora al museo di Villa Giulia a Roma ...
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Njoya
Sovrano del Bamum (od. Camerun), innovatore religioso e culturale (n. 1876-m. 1933). Una volta sul trono (1890), accettò la protezione tedesca. Adottò l’islam e inventò un alfabeto per scrivere [...] la storia del suo regno. Con l’avvento del dominio francese N. fu deposto (1923) ed esiliato a Yaoundé (1931) dove morì (1933) ...
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Pahlavi (o Pahlevi)
Pahlavi
(o Pahlevi) Nome dinastico adottato da Reza Shah e dal figlio Mohammad Reza, shah di Persia dal 1925 al 1979. Il termine indica in realtà l’antico alfabeto usato dai parti, [...] nel quale sono scritti, per es., i libri sacri dello ; privo di riferimenti genealogici o tribali specifici, avrebbe fatto allusione al carattere puramente iranico della nuova dinastia ...
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Storico armeno (sec. 5º-6º d. C.). La sua opera (Storia degli Armeni, 1a ed. Venezia 1793), comprendente gli anni 388-485, è continuazione delle storie di Agatangelo, Fausto di Bisanzio, Mosè di Corene [...] ed Eliseo. Essa è particolarmente importante per le tradizioni sull'origine dell'alfabeto e della letteratura armena, e per le notizie delle guerre con la Persia, nonché per le descrizioni dei luoghi e degli itinerarî. ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).