Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] breve, [j] o [w], a uno più intenso e più lungo, rispettivamente, le vocali [a] e [ɔ]. Nell’alfabeto IPA (➔ alfabeto fonetico) l’elemento asillabico dei dittonghi ascendenti è trascritto mediante i simboli delle approssimanti [j w], mentre l’elemento ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] > famiglia. Il digramma ‹gl› e il trigramma ‹gli› costituiscono un adattamento dei preesistenti caratteri dell’alfabeto latino per rappresentare il nuovo suono romanzo; ‹gl› biconsonantico è invece la diretta continuazione di gl originario: es ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] con una certa instabilità (cfr. Mioni 1986: 56; Mioni 2001: 176 segg.).
Non sembra dunque casuale che nell’alfabeto IPA (➔ alfabeto fonetico) si usino simboli diversi per indicare le semiconsonanti ([j w]), cioè gli elementi asillabici dei dittonghi ...
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Lo studio dell’italiano a scuola si affermò tra la fine del Cinquecento e il Settecento (Manacorda 1980; Marazzini 1985; De Blasi 1993; Matarrese 1993: 21-40) con un processo che modificò l’iter della [...] tener conti doppi al modo di Venetia. Con alcune sorti di lettere cancellaresche, mercantesche, et bastarde, et due alfabeti di miniature bellissimi, Venezia, Comin da Trino.
Mele, Carlo (1998), Cenno sulla diritta pronuncia italiana. Testo didattico ...
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Il termine indebolimento indica una serie di fenomeni fonetici e fonologici che hanno come effetto la riduzione del grado di forza articolatoria di un suono (➔ fonetica articolatoria). Da un punto di vista [...] a quello di sonorità, essendo le consonanti sorde sempre tese, le sonore sempre rilassate. Nella trascrizione IPA (➔ alfabeto fonetico), in assenza di un simbolo specifico, i segmenti leni sono segnalati aggiungendo al simbolo sonoro il diacritico ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] opposizioni si riscontrano, sempre nella varietà piemontese, confrontando parole come tè [te] e caff[ɛ], o i nomi di certe lettere dell’alfabeto ([ɛ]mme, [ɛ]lle, [ɛ]sse) con identiche sequenze di altre parole (Betl[e]mme, sor[e]lle, bad[e]sse). A ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] di due (digrammi; ➔ digramma) o più grafemi (trigrammi). A livello di sistemi linguistici, e circoscrivendo l’indagine a quelli alfabetici, allografi sono tutte le varianti grafematiche della resa per iscritto di un suono che si sono codificate nel ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] assoluta, di una sillaba rispetto alle altre della catena fonica.
Nel sistema di trascrizione IPA (International phonetic alphabet; ➔ alfabeto fonetico), l’accento si segna prima della sillaba su cui cade: per es., /ˌpɔrtaˈborse/ portaborse, dove è ...
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Il termine graffiti si riferisce tanto a immagini quanto a parole, dato che fa riferimento piuttosto alla tecnica che sta alla base della realizzazione del risultato (si ‘graffia’ la parete o la pietra [...] la lingua, inglese o italiana che sia, è di fatto declassata a segno grafico: esso accoglie e ingloba, oltrepassando l’alfabeto, anche i caratteri speciali (asterischi, frecce, spirali, ecc.), è di per sé stesso ‘immagine’, si fa elemento pienamente ...
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sillaba La minima unità fonica (autonoma e distinta sotto l’aspetto dell’articolazione) in cui si possono considerare divise le parole.
La s. è costituita da un punto vocalico o centro o apice, formato [...] si fanno imparare prima i suoni delle lettere, poi le s. e infine le parole. Dal nome delle prime lettere dell’alfabeto, il libro di lettura fondato su questo metodo fu chiamato Abbecedario. Il metodo sillabico, sostenuto da V. Ickelsamer (1527), da ...
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alfabeto
alfabèto s. m. [dal lat. tardo alphabetum, gr. tardo ἀλϕάβητος, comp. dei nomi delle due prime lettere ἄλϕα e βῆτα]. – Complesso di segni, ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata o di un...
alfabeta
alfabèta agg. e s. m. e f. [tratto da analfabeta, cui è contrapposto] (pl. m. -i), burocr. o letter. – Chi sa leggere e scrivere, chi non è analfabeta: o tribù di lettori fino a un certo segno alfabeti, ascolta (Carducci).