Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] portano l’accento tonico, si forma uno iato (es., vorrà essere); se lo porta solo l’iniziale della seconda parola, si può avere un dittongoascendente o uno iato (es., vorranno essere); se lo porta solo la finale della prima parola, si può avere un ...
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TOSCANA (A. T., 24-25-26 bis)
Attilio MORI
Umberto CALZONI
Niccolò RODOLICO
Antonio PANELLA
Sergio CAMERANI
Nello TARCHIANI
Alfredo SCHIAFFINI
Giuseppe MALAGOLI
Vittorio SANTOLI
Alfredo BONACCORSI
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Regione [...] onto, conseglio fameglia: ma oggi ad Arezzo si sente lingua, fungo, cigli; 2. la riduzione in ú, í (fuco, ensimo) dei dittonghiascendenti uo ie (certo per via di úo íe, anche se gli esempî con accento ritratto possano oggi mancare), io invece di uo ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] ) gl[ɔ]ttologia / gl[o]ttologia
l[ɔ]gopedia / l[o]gopedia
L’italiano presenta un vasto campionario di dittonghi (➔ dittongo) ascendenti e discendenti (Muljačić 1972; Mioni 2001). Le caselle vuote nella tab. 1 hanno per lo più una spiegazione di tipo ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] voj/ (come accade ad es., a Napoli e in parte della Puglia settentrionale). Analogamente, anche nel caso di pronuncia non rapida di dittonghiascendenti si può avere la realizzazione di uno iato: per es., viola /ˈvjɔ.la/ o /vi.ˈɔː.la/.
In italiano si ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] approssimanti sono considerate semiconsonanti per la loro distribuzione, perché ricorrono prima del nucleo sillabico nei dittonghiascendenti (per es. /ˈpjano/ piano, /ˈkwando/ quando).
Nel sistema consonantico dell’italiano la quantità (➔ quantità ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] vitali in aretino e in amiatino. I dialetti marginali (aretino-chianaiolo, garfagnino e versiliese, elbano) presentano, in luogo dei dittonghiascendenti /wɔ/ (poi monottongato a /ɔ/ nel toscano centrale) e /jɛ/, i corrispondenti medio-alti /o/ e /je ...
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Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] 1987).
In italiano le semiconsonanti hanno una frequenza maggiore delle semivocali in senso stretto, dal momento che i dittonghiascendenti sono più numerosi di quelli discendenti. Il dato è da mettere in relazione con l’evoluzione storica della ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] m[jo]/t[wo] libro. Di solito, comunque, l’accento costituisce un valido discrimine fra dittongo (fai.da, Lau.ra) e iato (fa.i.na, pa.u.ra).
I dittonghiascendenti costituiscono un caso solo in apparenza più semplice, con i legamenti /j w/ in attacco ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] d’uso di elementi funzionali (ad es., dei) o forme verbali monosillabiche come sei, sai, hai, ecc. Tra i dittonghiascendenti, sono risultate più frequenti le sequenze con [w], trainate da parole molto frequenti nel corpus come questo, qui, qualcosa ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] di un semidittongo (specie in sillaba chiusa): ad es. [ˈpwɔːrto] per porto (➔ dittongo);
(e) pronuncia decisamente semiconsonantica della semivocale [w] (➔ semivocali) nei dittonghiascendenti con [ɔ] o [o], da cui derivano casi come lo suocero, con ...
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dittongo
dittòngo s. m. [dal lat. tardo diphthongus gr. δίϕϑογγος, comp. di δι- «due» e ϕϑόγγος «suono»] (pl. -ghi). – 1. Gruppo di due vocali che si seguono nella medesima sillaba, e delle quali una è vocale sillabica, mentre l’altra può...
ascendente1
ascendènte1 agg. [part. pres. di ascendere]. – 1. Che ascende, che sale: la fase a. di una parabola; vènti a. (o anabatici), correnti d’aria a., movimento a. d’aria umida, in meteorologia; scala a., in musica, che va da suoni più...