linguaggio
linguàggio [Der. di lingua] [LSF] Il mezzo con cui gli uomini si scambiano reciprocamente informazioni; tale scambio, i cui veicoli (vocaboli) sono simboli di significato noto agli interlocutori, [...] partic., il mezzo con cui l'utente interagisce con un calcolatore elettronico: v. linguaggi di programmazione. ◆ [ELT] [INF] L. algebrico: v. base di dati: I 343 a. ◆ [ELT] [INF] L. contestuale, acontestuale, regolare: v. automi, teoria degli: I 331 ...
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MOORE, Eliakim Hastings
Giovanni Lampariello
Matematico, nato a Marietta, Ohio, il 26 gennaio 1862, morto a Chicago il 30 dicembre 1932. Fu professore all'università di Chicago dal 1892, e uno dei primi [...] accade per la funzione Γ (v. funzione: Funzioni notevoli, n. 45; hölder), non rendono soddisfatta nessuna equazione algebrico-differenziale. Egli ha definito (Math. Annalen, XLIX, 1896, p. 49) numerose classi di tali funzioni, caratterizzandole come ...
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ampliamento
ampliamento procedura che permette di costruire un insieme numerico più ampio e che gode di maggiori proprietà rispetto all’insieme di partenza. In generale, dato un insieme I con una o più [...] a un’operazione che risulta essere solo parzialmente definita in I, cioè come il più piccolo insieme dotato di una struttura algebrica che sia almeno equivalente a quella di I e che sia chiusa rispetto alla data operazione. Si può chiarire meglio il ...
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indice
ìndice [Der. del lat. index -dicis, nome del dito fra il pollice e il medio, normalmente usato per mostrare qualcosa a qualcuno] [LSF] (a) In senso concreto, il componente di un dispositivo indicatore [...] di colore, i. di rifrazione, i. di turbolenza, ecc. (v. oltre). ◆ [ALG] [ANM] Numero o simbolo apposto a un numero o a un simbolo algebrico (in alto o in basso, a destra o, meno spesso, a sinistra) per indicare un'operazione; per es., l'i. in alto a ...
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INVARIANTE
Ugo Amaldi
Concetto matematico generale, legato a quello di trasformazione e presentatosi spontaneamente sia negli sviluppi teorici della geometria e dell'analisi, sia nelle applicazioni [...] A. F. Mökbius, J. Plücker, J. Steiner) e dalla necessità di tradurre in forma analitica le proprietà proiettive degli enti algebrici (v. Geometria, n. 18). Ove per i punti della retta o del piano o dello spazio, ecc., si adottino coordinate omogenee ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La rivoluzione cartesiana e gli sviluppi della geometria
Emily Grosholz
La rivoluzione cartesiana e gli sviluppi della geometria
La rivoluzione [...] in cui Descartes tenta di definire un criterio secondo cui una curva possa essere considerata più semplice di un'altra. Il criterio è algebrico: una curva è più semplice se il grado della sua equazione è più basso. Il Libro III è per la maggior parte ...
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La scuola italiana di geometria algebrica
La scuola italiana di geometria algebrica
La geometria algebrica è oggi uno dei campi più avanzati della matematica. I suoi molteplici legami con altre discipline [...] Fu iniziato da R. Dedekind e da L. Kronecker e sviluppato nel Novecento da C. Chevalley e P. Samuel.
L’indirizzo algebrico-geometrico prende le mosse dai matematici tedeschi M. Noether e Alexander von Brill (1842-1935) e dalla loro ricostruzione con ...
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metodo analitico
metodo analitico in matematica, espressione utilizzata per indicare un metodo che per la risoluzione di un problema fa ricorso agli strumenti della → geometria analitica o più in generale [...] così descritti da equazioni, disequazioni e sistemi di formule, eventualmente contenenti parametri, che consentono manipolazioni algebriche; attraverso il calcolo algebrico si giunge quindi a una conclusione (che può anche rappresentare la tesi di un ...
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PROBLEMA (ted. anche Aufgabe)
Federico Enriques
In senso largo significa domanda di determinare o costruire un ente (per es., una figura geometrica o un numero o una funzione) che soddisfi a date condizioni. [...] risolubili con la riga e col compasso, aventi tutte le soluzioni reali.
Problemi di 3° e 4° grado. - Per i problemi algebrici di 3° e 4° grado fa d'uopo ricorrere a costruzioni in certo senso più elevate di quelle eseguibili col compasso. Per tale ...
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Numeri
Umberto Zannier
Quanti? Quanto? Quando? A che distanza? Domande a cui rispondiamo, di solito, con numeri. Di essi facciamo continuo uso, e l’importanza concettuale, oltre che pratica, della nozione [...] 2x5−6x4+12x2+7x−3=0, che ha grado cinque e coefficienti 2, −6, 12, 7, −3). Per es., i numeri razionali sono algebrici, e così il numero irrazionale
,
che verifica l’equazione x2−2=0, e pure il numero complesso
,
soluzione di x2=−1; il numero di ...
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algebrico
algèbrico agg. [der. di algebra] (pl. m. -ci). – Di algebra, che concerne l’algebra: calcoli a., somma a., analisi a., ecc.; in partic.: espressione a., ogni scrittura in cui compaiano numeri, lettere e indeterminate, queste ultime...
algebra
àlgebra s. f. [dal lat. mediev. algebra, e questo dall’arabo al-giabr, propr. «restaurazione», e quindi «riduzione» (dapprima nel sign. medico-chirurgico, e poi in quello matematico), che compare la prima volta in un trattato arabo...