Letterato e uomo politico (Firenze 1220 circa - ivi 1294 circa). Notaio e cancelliere del comune (anche suo padre, Bonaccorso, era notaio), tornando nel 1260 da un'ambasceria ad Alfonso X di Castiglia, [...] , subito tradotta e rifatta in italiano e largamente diffusa. In italiano scrisse invece il Tesoretto, arido poema didattico allegorico, incompiuto, in settenarî accoppiati e il Favolello, epistola morale in settenarî, a Rustico di Filippo; la sua ...
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Poeta greco (4º-3º sec. a. C.). T. è uno dei maggiori, forse il maggiore poeta dell'età ellenistica. Scrisse molto: inni, elegie, liriche, giambi, epigrammi. Il genere per il quale diventò famoso già nell'antichità [...] , anonimi. Nella raccolta, a T. sono attribuiti, col nome di idilli, 30 carmi (più 24 epigrammi e un carme allegorico), ma solo 21 sono certamente suoi. Di questi, 8, a contenuto pastorale e agreste, si possono considerare propriamente bucolici, 4 ...
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PANDONE, Porcelio
Guido Cappelli
PANDONE (Pandoni), Porcelio (Porcellio). – Nacque a Napoli, probabilmente qualche anno prima del 1407, poiché Lorenzo Valla – un fratello del quale fu allievo di Pandone [...] recarsi molto giovane a Roma, dove fu al servizio del cardinale Ottone Colonna, poi papa Martino V – cui è dedicato il poemetto allegorico Bos prodigiosus – e aprì una scuola. Verosimilmente nel 1423-25 si sposò; nel carme, De abitu ab urbe et patria ...
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(ebr. Yĕhūdīt, gr. 'Ιουδίϑ, lat. Iudith) Nella Bibbia, eroina del libro che porta il suo nome. Il libro è conservato in greco; il canone ebraico lo esclude mentre quello cattolico lo accetta. Giovane [...] tempi anteriori all'esilio, ecc.), ma si sono cercate invano da parte di varî studiosi soluzioni soddisfacenti in senso allegorico (Lutero, ecc.), o persino nel genere apocalittico (A. Scholz). La critica moderna in genere si limita a negarne il ...
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Umanista (Stignano, Buggiano, 1331 - Firenze 1406). Visse in un primo tempo a Bologna, dove il padre si era rifugiato esule, e che i S. lasciarono poi nel 1351. Studiò retorica e notariato. Per più di [...] ". Nell'ambito dell'attività letteraria è di notevole interesse il De laboribus Herculis, illustrazione del senso poetico e allegorico dei miti che si tramandavano su Ercole, assunto nel Rinascimento a simbolo della nobiltà e supremazia dell'uomo ...
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. Stile o maniera artificiale, dotta, raffinata, simile a quella considerata caratteristica della letteratura, specialmente della poesia, greca, che fiorì ad Alessandria sotto i Tolomei.
La poesia classica [...] il mito, finché il più tardo ellenismo svolgerà un complesso sistema di simboli, trasponendo tutto il mondo mentale su un piano allegorico. Avvenuto il distacco dal mito, evidente è l'artificialità del simbolo; il rito è tutto, l'arte si studia di ...
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VILLENA, Enrique de
Alfredo Giannini
Scrittore spagnolo, nato nel 1384, morto nel 1434; fu della stirpe reale d'Aragona per parte di padre e di quella di Castiglia per parte di madre. Avrebbe potuto [...] scrisse in suo onore la Defunción de Don Enrique de V. piangendone la morte, e Juan de Mena, nel poema allegorico El Laberinto, lo esalta qualificandolo "honra de España y del siglo presente".
Maggiore importanza che non il Libro del aojamiento ...
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Astronomo, matematico e poeta persiano (n. Nīsābūr, Khorāsān - m. ivi 1123 circa). Astronomo alla corte del sultano selgiuchide di Persia, O. procedette a una riforma del calendario solare persiano, ma [...] contemporanea versione francese di J.-B. Nicolas, che sulle orme dell'esegesi indigena interpretava il poeta in senso allegorico e mistico. Il problema era ed è complicato dallo stato fluttuante degli originali, molti dei quali sono ora attribuiti ...
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Scrittore e incisore, morto a Roma il 16 maggio 1963. Come scrittore il B. ha approfondito da un lato le sue doti di bozzettista con un gusto sapiente e spregiudicato della satira, dall'altro quelle di [...] d'arte immediatamente rilevabile (Tre prose d'arte, 1957) o abilmente travestita (Il mezzano Alipio, 1951), al pastiche realistico e allegorico insieme (Il mazzetto, 1959). Si tratta di una serie di creazioni o, talvolta, di prove in cui si rivela ...
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In genere, delle Fiandre, ma con riferimenti geografici di varia estensione: a) delle Fiandre in senso stretto (la regione tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord); b) di tutta la metà settentrionale [...] , come risulta dalle rielaborazioni in prosa (Volksboeken «Libri popolari»), stampate dalla fine del Quattrocento in poi. Il romanzo allegorico francese, Roman de la Rose, fu tradotto intorno al 1300 dal brabantino H. van Aken. Allo spirito cortese ...
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allegorico
allegòrico agg. [dal lat. tardo allegorĭcus, gr. ἀλληγορικός] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’allegoria o appartiene all’allegoria: significato a., quello, diverso dal significato proprio, che un vocabolo, una frase, un testo, assume...
allegoria
allegorìa s. f. [dal lat. tardo allegorĭa, gr. ἀλληγορία, comp. di ἄλλος «altro» e tema di ἀγορεύω «parlare»]. – 1. Figura retorica, per la quale si affida a una scrittura (o in genere a un contesto, anche orale) un senso riposto...