tautologia
Francesco Tateo
Figura retorica, che Cicerone, seguito da Quintiliano, designava come " commoratio una in re ", e che Isidoro spiegava come " idemloquium ", ossia ripetizione di un medesimo [...] appetito non si torce, / dico nel cielo), generalmente lo spunto didascalico si scioglie in vigore espressivo, non solo dove l'anafora e il parallelismo concorrono allo stile tragico (si vedano i primi versi di If III, dove l'esplicazione è dosata in ...
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Campanella, Tommaso
Renzo Negri
La viva adesione del celebre filosofo (1568-1639) a D. fu eccezionale in quei tempi, e si espresse con giudizi complessivi e particolari e citazioni sparse per quasi [...] di linguaggio D. ha infatti superato tutti i mortali (Rhetorica XIII 3) e nell'ornato tutti i poeti (Poética VII 8); l'anafora di If V 100-106 vuoi sminuire il peccato crescendo la potenza d'amore (Poëtica XI 3); egli fa parlare coerentemente Arnaldo ...
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L’implicito: forme e funzioni
Marina Sbisà
Il campo dell’implicito
Il grande sviluppo che gli studi sul linguaggio hanno avuto nel 20° sec. ha messo in luce, fra l’altro, anche la questione dell’implicito. [...] parlante produce grazie alla loro forma linguistica: sotto questo profilo la presupposizione può essere descritta come un’anafora ricca in contenuto semantico proprio (R.A. van der Sandt, Presupposition projection as anaphora resolution, «Journal of ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] direttamente utilizzati al livello della frase, del testo e della situazione. Questi tratti richiedono un accordo anaforico (➔ accordo; ➔ anafora), mediante il quale si individua il referente.
Sotto questo aspetto, i clitici sono simili ai pronomi ...
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Si chiamano frasi modali le dipendenti circostanziali (➔ subordinate, frasi) introdotte dalla congiunzione subordinante relativa-modale come. Queste frasi esprimono la maniera in cui si realizza il contenuto [...] il ruolo di «anticipatore cataforico» (➔ catafora), mentre il secondo lo ribadisce, assumendo la funzione di «ripresa anaforica» (➔ anafora):
(6) Come non è necessario essere grandi fotografi per fare una foto alla propria ragazza (basta una ...
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Curtius, Ernst Robert
Giorgio Varanini
, Critico e storico della letteratura (Thann, Alsazia, 1886 - Roma 1956); professore di filologia romanza all'università di Bonn, poi a Marburgo, Heidelberg e [...] a figure quali la perifrasi, di cui il C. constata il larghissimo uso nella Commedia ai fini dell'elevazione stilistica, l'anafora, l'iperbole, l'annominatio), tematici. L'esame di questi ultimi, veri ‛ topoi ' o ‛ luoghi comuni del pensiero e dell ...
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Araldica
Immagine posta sulla superficie ( campo) dello scudo. Le f. si distinguono in araldiche, naturali, artificiali, chimeriche.
Tipi di figure
Le f. araldiche, proprie dall’arte araldica, sono costituite [...] dipendono dalla formulazione linguistica concreta del discorso; una classica ripartizione distingue tra f. per aggiunta (anafora, gradazione, enumerazione ecc.), f. per sottrazione (ellissi, zeugma ecc.), f. per trasferimento (anastrofe, iperbato ecc ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] introdotta viene segnalata all'ascoltatore mediante una nuova espressione: l'utilizzo del pronome, per es., costituisce un'anafora poiché permette all'ascoltatore di comprendere che l'espressione da esso introdotta si riferisce a qualcosa che è ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] introdotta viene segnalata all'ascoltatore mediante una nuova espressione: l'utilizzo del pronome, per es., costituisce un'anafora poiché permette all'ascoltatore di comprendere che l'espressione da esso introdotta si riferisce a qualcosa che è ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] la non conformità può riguardare aspetti diversi della costruzione linguistica del testo. Può, per es., fare difetto la scelta dell’anafora che segnala il permanere dello stesso referente, come nel caso (19) e, forse in modo meno deciso, in (20):
(19 ...
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anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...
anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...