Linguista (Antim 1814 - Kodaikanal 1891). Missionario anglicano a Madras e successivamente vescovo di Tinnevelly, pubblicò alcuni studî sulle lingue dravidiche, tra i quali la fondamentale Comparative [...] grammar of the Dravidian or South Indian family of languages (1856; 3a ed. 1913) ...
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Teologo (Londra 1600 - ivi 1666); da anglicano divenuto presbiteriano, collaborò alla redazione dello Smectymnuus, della Vindication of presbiterial government and ministry (1650) e dello Jus divinum ministerii [...] anglicani (1654). Avversario di Cromwell, lottò per il ritorno degli Stuart; non sottoscrisse però l'Atto di conformità (1662). Suo nipote, Edmund Calamy (1671-1732), fu storico dei non-conformisti inglesi ...
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Storico (Clerkenxwell 1705 - Londra 1766). Sacerdote anglicano, dal 1752 alla morte fu segretario della Royal Society di Londra. Raccolse con cura meticolosa una quantità di notizie di carattere storico [...] e biografico, che pubblicò in varie opere, fra le quali: Negotiations between the Courts of England, France and Brussels 1552-1617 (1749); Life of Archbishop Tillotson (1752); Memoirs of reign of Queen ...
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Inventore (Perthshire 1790 - Galston 1878). Sacerdote anglicano, detentore di alcuni brevetti (il primo del 1816, insieme al fratello James, ingegnere, per il ciclo di S., ciclo termodinamico a rigenerazione [...] caratterizzato dall'avere rendimento teorico uguale a quello del ciclo di Carnot), per un motore a gas, di cui un modello di 33 kW fu impiegato per tre anni nella fonderia di Dundee; costruì anche numerosi ...
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Scrittore, teologo, esegeta (Londra 1810 - Canterbury 1871) anglicano della "Broad Church", decano di Canterbury (1857), avverso all'unione con Roma; nel suo Greek New Testament (1849-61) accolse metodi [...] e risultati della filologia tedesca (Lachmann, Tischendorf); promosse la "Versione riveduta" della Bibbia e vi collaborò; fu il primo direttore della Contemporary Review; scrisse poesie religiose (Poetical ...
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Teologo (Kibworth, Leicestershire, 1888 - Mells, Somerset, 1957). Anglicano, formatosi a Oxford, nel 1917 entrò nella chiesa cattolica, fu ordinato sacerdote (1919) e ricoprì incarichi pastorali e d'insegnamento. [...] Ha narrato la sua conversione in A spiritual Aeneid (1918), scritto A commentary of the New Testament (3 voll., 1955) e tradotto la Bibbia (1957); ma è soprattutto noto per Enthusiasm. A chapter in the ...
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Ecclesiastico (Fowey, Cornovaglia, 1598 - Londra 1660). Prima anglicano, poi indipendente, dal 1635 al 1641 fu nella Nuova Inghilterra, dove svolse un'importante attività politica e di predicatore che [...] proseguì poi nei Paesi Bassi. Cromwelliano, tornato in Inghilterra, con la sua parola contribuì a infiammare gli animi contro il re. Nel 1650 fu nominato cappellano del Concilio di stato. In seguito il ...
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Mineralogista (Trewarthenick, Cornovaglia, 1761 - Creed, ivi, 1817), parroco anglicano a Creed. Compì interessanti osservazioni su taluni minerali (menaccanite, tremolite, zeoliti); è noto per aver scoperto [...] il titanio nel 1791 ...
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Passionista (Londra 1799 - Carstairs, Scozia, 1864). Prima ministro anglicano, convertitosi al cattolicesimo (1830) divenne sacerdote (1832; nel 1846 passionista) e si dedicò alla predicazione in patria [...] e fuori, promovendo la "crociata di preghiere per il ritorno dell'Inghilterra all'unità della fede" e contribuendo attivamente alla rinascita cattolica inglese ...
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Scrittore inglese (Woodford, Essex, 1771 - Londra 1845), sacerdote anglicano. Compiuti gli studî a Winchester e a Oxford, risiedette per qualche tempo a Edimburgo, dove, con F. Jeffrey e H. P. Brougham, [...] fondò (1802) la Edinburgh Review. Passato a Londra (1803), tenne lezioni di filosofia morale alla Royal Institution ed ebbe una posizione di rilievo nei circoli whig. Pubblicò (1807) le Lettres of Peter ...
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anglicano
anġlicano agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. mediev. anglicanus «anglico, inglese»]. – 1. agg. a. Propr., d’Inghilterra, nella denominazione della Chiesa a., la Chiesa d’Inghilterra, costituita dalle province ecclesiastiche di Canterbury...
anglic
‹ä′ṅġlik› s. ingl. (propr. «anglico»), usato in ital. al masch. – Lingua internazionale, proposta dal filologo sved. R. E. Zachrisson (1880-1937), che consiste fondamentalmente nell’inglese scritto in un’ortografia semplificata.