VITRUVIO (Vitruvius Pollio)
Francesco Pellati
La fama di V. è quasi unicamente affidata al suo trattato (i Dieci Libri di Architettura), che, ove se ne eccettuino alcune epitomi da esso derivate (Faventino, [...] certo è che questa dovette essere la più letta dai Romani e la più seguita.
Pur tuttavia il ricordo di ivi s. a.; F. Pellati, V. e la fortuna del suo trattato nel mondo antico, in Riv. di filologia, XLIX (1921), p. 305 segg.; id., V. nel Rinascimento ...
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Nome storico di alta antichità (Erodoto) dato alla regione intorno ad Argo e più tardi esteso a tutta la parte orientale del Peloponneso, limitata a N. e a NE. dal golfo e dall'istmo di Corinto, a O. dall'Acaia [...] dei Pelasgi in Danai, vedi Euripide presso Strabone, p. 221. Per Argo Peloponnesiaco metropoli di Argo Tessalico, vedi Dionisio, AntichitàRomane, I, 17. Per la sopravvivenza del re ad Argo cfr. Bullelin de corresp. hell., XXXIV (1910), p. 332 seg ...
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SETTE COMUNI, Altipiano dei (A. T., 24-25-26)
Arrigo LORENZI
Giovanni BACH
L'altipiano dei Sette Comuni, detto anche di Asiago dal nome del centro di popolazione più importante, fa parte delle Prealpi [...] , che vi conduce le proprie mucche. Le casare di tipo antico constano di due capanne di tronchi d'albero (Blockhaus) una nel Padovano, ivi 1885; id., L'Agro patavino dai tempi romani alla pace di Costanza, in Atti dell'Ist. veneto di scienze ...
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Era il nome di due magistrati creati periodicamente in Roma con l'esclusiva missione di compiere il census populi (v. censimento). Il nome deriva da censere ed esprime il carattere soggettivo e arbitrario, [...] o del senato. Quanto alle spese, il censore non aveva l'antico potere del console di disporre a suo piacimento dell'erario; ma a. C., e fu rivestita da una serie di grandi Romani, che esercitarono come censori una profonda influenza sullo stato. Ma ...
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Antico collegio sacerdotale romano, di dodici membri, che secondo una remotissima tradizione rappresentavano i dodici figli di Acca Larentia, e in cui i mitografi riconoscevano una raffigurazione dei dodici [...] . 690; F. Bücheler, in Arch. f. lat. Lexikogr. I (1884), p. 109 segg.; G. Gatti, Arvales, in Dizionario epigrafico di antichitàromane di E. De Ruggiero, I (1886), p. 682 segg.; E. Hübner, Exempla scripturae epigraphicae, Berlino 1885, pp. 343-358; D ...
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È il nome di due personaggi del sec. IV, padre e figlio, il secondo dei quali ha particolare importanza nella storia del pensiero cristiano.
Ma nemmeno Apollinare il Vecchio è insignificante. Nativo di [...] Proverbî, di S. Matteo e di S. Giovanni, delle epistole ai Romani, ai Galati e agli Efesini), l'opera in trenta libri contro Porfirio, Ed è questo un punto che ha formato, fin dall'antichità, e forma tuttora, tra gli storici del pensiero cristiano, ...
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MESIA (Moesia)
Pietro Romanelli
Provincia romana del Basso Danubio. I Mesi, da cui essa prese nome, erano un popolo di razza tracica abitante in una regione di estensione assai limitata, compresa fra [...] in parte trapiantati al di qua del fiume dalle autorità romane; Sciti nell'odierna Dobrugia; infine sulle coste del Ponto al di qua del Danubio una nuova provincia della Dacia, che dell'antica non ha che il nome (Dacia ripensis): la sua estensione è ...
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Israele
Anna Bordoni
Guido Valabrega
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(App. III, i, p. 907; IV, ii, p. 237; V, ii, p. 790)
Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Popolazione
Secondo una stima del 1998 la popolazione di I. [...] Mar Morto, pur di non arrendersi ai Romani assedianti. In opposizione a queste ricostruzioni mistificanti non riguarda la questione di Gerusalemme, le decisioni unilaterali di aprire un antico tunnel sotto le moschee di ῾Umar e al-Aqṣā (23 settembre ...
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SERRATURA (gr. κλεῖϑρον; lat. sera, claustrum; fr. serrure; sp. cerradura; ted. Schloss; ingl. lock)
Giulio PELA
Emilio MAGALDI
Filippo ROSSI
La serratura, intesa come elementare mezzo meccanico di [...] di gran lunga più ricco è quello romano. I meccanismi di serratura romana (sera) rinvenuti, stanno a dimostrare il grado di evoluzione raggiunto, nell'antichità classica, dalla serratura, che, partita dal primordiale arresto di legno, giunse ai ...
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. Come dice il nome stesso, abbazia (o badia) è un monastero governato da un abate (v.), abitato da monaci o canonici regolari (ordinariamente in numero di almeno dodici, secondo l'esempio di S. Benedetto) [...] , sotto la direzione di monaci; come i maestri romani che Benedetto Biscop, fondatore di Wearmouth, e Wilfrido chiamarono chiesa.
Costante è il tipo generale della chiesa, cioè l'antico tipo basilicale: spesso è di vaste dimensioni, a tre ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...
antichita
antichità (ant. antiquità) s. f. [dal lat. antiquĭtas -atis, rifatto, per la forma con -chi-, su antico1]. – 1. L’essere antico; stato, condizione di ciò che è antico: l’a. di un palazzo, di un codice; monumento venerabile per la...