Romolo
Tommaso Gnoli
Il mitico fondatore di Roma
La figura di Romolo è assolutamente leggendaria: non è mai esistito un personaggio con questo nome, autore delle imprese che la tradizione gli assegna. [...] avuto dal gemello Remo – sono dovute da un lato all’antichità della vicenda, dall’altro alla volontà da parte di molte famiglie nobili romane di appropriarsi delle più antiche origini della città per aumentare il prestigio della propria stirpe. La ...
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celtiche, popolazioni
Nome attribuito dai greci agli antichi popoli detti «galli» dai romani e che le fonti greche chiamavano anche galati. Loro sedi originarie sembrano essere state la Germania meridionale [...] del 1° millennio a.C., ma rimasta immune da invasioni romane e germaniche. Le lingue celtiche costituiscono una famiglia di lingue e il bretone (gruppo britannico o meridionale). Nell’antichità a queste lingue, riunite sotto la qualifica di insulari ...
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Uomo politico ateniese (495 circa - 429 a. C.), figlio di Santippo, imparentato per parte di madre con gli Alcmeonidi. Iniziò la sua carriera politica nel partito democratico di Efialte, che, con l'ostracismo [...] la libertà democratica come in nessun altro luogo dell'antichità, impedendo il pericolo di disgregamento dell'autorità statale Il ritratto di P. ci è noto da varie erme, copie romane di una statua di Cresila (v.) che lo raffigurava stante, appoggiato ...
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Disciplina che studia la moneta in tutti i suoi aspetti (tecnici, metallografici, metrologici, artistici, epigrafici, legislativi ecc.) e nei suoi rapporti con la cultura, l’arte e l’economia.
La n. ha [...] origini molto lontane. Probabilmente già i Greci, e certamente i Romani, nutrirono interesse per la moneta antica e ne fecero materia di collezione. È uno storico romano del 4° sec., Flavio Vopisco, a lasciarci il primo esempio di utilizzazione della ...
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Storico dell'antichità ed epigrafista (Roma 1922 - ivi 1991). Si formò alla scuola di G. De Sanctis, che sostituì poi per molti anni, già prima della morte, nell'insegnamento della storia greca all'università [...] la Scuola archeologica italiana di Atene (docenza di epigrafia e antichità greche e romane dal 1990). Socio corrispondente (1971) e poi effettivo (1981) della Pontificia accademia romana di archeologia, ne fu anche, dal 1983, segretario. Entrato nell ...
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Storico dell'antichità italiano (Bologna 1927 - ivi 2000). Prof. di storia romana nell'univ. di Bologna dal 1968 e socio nazionale dei Lincei (1993). Diresse missioni di ricerca nel Dodecaneso e in Bulgaria [...] della Gallia cisalpina e dell'area adriatica, nonché delle periferie politiche e culturali del mondo antico. Studiò le officine lapidarie romane e l'epigrafia come scienza della comunicazione. Ricoprì il ruolo di presidente della Association ...
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Erudito (Fanano 1702 - Pisa 1765), chierico regolare della congregazione delle Scuole pie, della quale fu anche generale. Insegnò a lungo nell'univ. di Pisa; accanto agli studî di filosofia, coltivò quelli [...] di antichità greche e romane, pubblicando, tra l'altro, Fasti attici (4 voll., 1744-56), Dissertationes IV agonisticae (1747), Series praefectorum Urbis (1763), e volgendo in latino e illustrando 300 iscrizioni greche fornitegli dal Maffei (1752). ...
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Archeologo ed epigrafista (S. Giovanni in Fiore 1887 - Locri 1956). Partecipò all'esplorazione archeologica di Creta (1913, 1914, 1921), e si distinse poi negli scavi di Cirene (1923-33) di cui pubblicò [...] numerose epigrafi greche (Documenti antichi dell'Africa italiana, 1932-36). Prof. di antichità greche e romane nell'univ. di Firenze dal 1933, e dal 1935 in quella di Roma; socio corrispondente dei Lincei (1947). ...
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Storico tedesco dell'antichità classica (Stralsunda 1859 - Berlino 1934); prof. nell'univ. di Lipsia (1913-27); studiò specialmente le antichità pubbliche e militari greche e romane. Sono fondamentali [...] per la storia militare dell'antichità le opere: Antike Schlachfelder (4 voll., 1903-31); Staat und Gesellschaft der Römer (1923); Heerwesen und Kriegsführung der Griechen und Römer (1928). ...
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STORIOGRAFIA
Maria Casini
Domenico Musti
Ovidio Capitani
Giuseppe Giarrizzo
(v. storia, XXXII, p. 771; App. III, II, p. 846; storiografia, App. IV, III, p. 492)
Preistoria. - La paletnologia (v. [...] ". Il soggetto della disciplina era stato, nel periodo precedente, il sorgere dell'Occidente nelle due sezioni dell'antico (le culture greco-romana e giudeo-cristiana) e del moderno (dal 1492 in poi, che coincide con l'egemonia mondiale dei ...
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antichita
antichità (ant. antiquità) s. f. [dal lat. antiquĭtas -atis, rifatto, per la forma con -chi-, su antico1]. – 1. L’essere antico; stato, condizione di ciò che è antico: l’a. di un palazzo, di un codice; monumento venerabile per la...
antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...