Antropologia
Finto volto, di cartapesta, legno o altro materiale, riproducente lineamenti umani, animali o del tutto immaginari e generalmente fornito di fori per gli occhi e la bocca.
L’uso rituale delle [...] vanagloria dei dominatori spagnoli e spagnolesco, o infarcito di spagnolismi maccheronici, fu per lo più il loro linguaggio. Altri personaggi invece si possono ridurre a semplici ruoli generici: per es. il Mercante (turco, levantino), il ...
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Antropologia
Sepoltura per e. Complesso di usanze funerarie (dette anche e. in assoluto), consistenti nella semplice deposizione della salma sul terreno (abbandono), oppure nella deposizione o lancio in [...] il peculiare ruolo del curatore oppure hanno trattato argomenti o momenti particolari della produzione artistica.
Economia
Nel linguaggio commerciale, e. debitoria è l’insieme delle obbligazioni pecuniarie che un’impresa ha verso terzi, sia come ...
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Antropologia visiva
Cecilia Pennacini
Il rapporto tra antropologia visiva e mezzo cinematografico
Adottando la definizione semiologica introdotta da C. Geertz (1975) e largamente accettata, si intende [...] che solo le forme di rappresentazione a loro volta basate sui linguaggi visivi possono efficacemente riprodurre. Un'antropologia del visivo non può che utilizzare, dunque, i linguaggi non verbali ‒ o non unicamente verbali ‒ per rendere conto dei ...
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Qualsiasi cosa (segno, gesto, oggetto, animale, persona), la cui percezione susciti un’idea diversa dal suo immediato aspetto sensibile. L’originaria funzione pratica, prevalente ma non esclusiva, è sostituita [...] G.F. Creuzer, J.J. Görres, J.J. Bachofen) e nell’antropologia simbolica di M. Douglas, nella psicanalisi di S. Freud e nella teoria ’azione mediante segni (s.). Lo stesso apprendimento del linguaggio, che si realizza attraverso l’imitazione, è un ...
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Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] di classificare l’uomo in razze, scrisse un saggio sulla sistematica antropologica. Nello stesso anno con la ‘riscoperta’ delle leggi di Mendel dell’a. cognitiva riguardano la percezione, il linguaggio e le funzioni cognitive più elevate.
L’ ...
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Successione di fenomeni diversi o di varie fasi dello stesso fenomeno che si ripetono nella medesima sequenza. Il termine indica anche il periodo di tempo necessario perché tali fenomeni o tali fasi si [...] nozione di ciclo di sviluppo venne elaborata negli anni 1940 dall’antropologo britannico M. Fortes in relazione allo studio della parentela e l’avvicendamento e la rotazione delle colture.
Nel linguaggio del marketing, il ciclo di vita del prodotto ...
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omosessualità Tendenza a rivolgere l’interesse libidico verso persone del proprio sesso, che può essere presente in forme e gradi diversi, ora latente e inconsapevole, ora manifesta e più o meno inibita [...] che designano fenomeni e comportamenti differenti. Nel linguaggio comune, il termine omosessuale viene spesso sostituito non hanno condotto a risultati di rilievo.
Modelli antropologici
In antropologia, si è soliti distinguere tra un’o. privata ...
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Complesso delle indagini volte a conoscere e valutare, sulla base di teorie e metodologie diverse, i vari elementi che consentono la formulazione di giudizi su un’opera d’arte. Il concetto di c. letteraria [...] in rapporto a un contesto (c. storicista, sociologica, antropologica); l’altra che studia l’opera essenzialmente nei suoi elementi del suo contenuto, e alla specificità del linguaggio letterario rispetto a qualunque forma di comunicazione linguistica ...
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Nel linguaggio filosofico e scientifico, concezione secondo la quale gli accadimenti della realtà metafisica, fisica o morale sono reciprocamente connessi in modo necessario e invariabile. In particolare [...] calcolare e prevedere con assoluta certezza qualsiasi evento futuro.
Particolare influenza ebbero queste concezioni sul pensiero storico, antropologico e psicologico. Per il d. storico le leggi di sviluppo non differiscono se non per il campo ...
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Filosofia
Antonio Rainone
Negli ultimi decenni del 20° sec. sono giunte a maturazione e hanno acquistato larga diffusione idee che erano implicite o allo stato embrionale nei primi anni Sessanta. Non [...] assimilazione della f. alla critica della cultura, all'antropologia o alla sociologia. Le più radicali forme di relativismo 'ultimo Wittgenstein e di J.L. Austin, l'indagine sul linguaggio non può essere separata da quella più ampia che riguarda gli ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
sociale
agg. [dal lat. socialis, der. di socius, v. socio]. – 1. a. Che vive in società: l’uomo è un animale sociale. Per estens., in zoologia ed etologia, il termine qualifica le relazioni tra individui della stessa specie, che si concretano...