Letteratura e tradizione classica
Massimo Fusillo
Il dialogo che le letterature moderne hanno da sempre istituito con i modelli della tradizione classica assume nel Novecento una pregnanza del tutto [...] ancor prima a Stesicoro) e che è stata letta spesso in chiave filosofica (da Platone a E. Bloch) come riflessione sul rapporto tra immagine sperimentale, e che si può definire in senso lato antropologica: proprio per la sua mistione di identità e di ...
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LETTERARIA, STORIOGRAFIA
Andrea Battistini
Italia. − Finché, negli anni Trenta e Quaranta, prevaleva negli studi l'indirizzo neoidealistico, contrastato al più dall'impostazione divergente della cultura [...] un'autonomia e in un'individualità legate alla storia e alla filosofia coeve (G. Petronio), anche se cadenzato al suo interno , affrontato con più adeguate competenze di drammaturgia e di antropologia. A partire dagli anni Sessanta, ci si è dedicati ...
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Multiculturalismo
Alessandro Ferrara
In generale il termine multiculturalismo, ancora di non facile definizione, fa riferimento al riconoscimento della pari dignità delle espressioni culturali di tutti [...] primo luogo, è profondamente cambiata la concezione filosofica dell'individuo secondo la quale l'identità della di resistenza e M. Foucault come discorso della follia, quando l'antropologia, dopo J.G. Frazer, ha parlato della razionalità inerente alla ...
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Naturalismo
Alessandro Pagnini
Con il termine naturalismo si designano in genere posizioni tra loro assai diversificate, il cui comune denominatore può essere genericamente indicato nel rifiuto di riconoscere [...] dell'artista) con il mondo naturale e dell'esperienza.
Come categoria filosofica, il n. esprime in generale l'idea che tutto ciò che vi umane', come la storia, la sociologia o l'antropologia, ma che l'epistemologia stessa sia risolta tout-court ...
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VISUAL STUDIES.
Roberto Terrosi
– Storia dei Visual studies. Temi e protagonisti dei Visual studies. La ‘svolta visuale’. Crisi dei Visual studies? La politicizzazione dei Visual studies. I Visual studies [...] l’importanza dell’arte nell’ambito delle produzioni visuali, ma di considerarla da un punto di vista critico, filosofico e antropologico in modo che risulti multilaterale, relativistica e decentrata.
Conclusioni. – Oggi i V. s. non hanno più un ...
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ZOROASTRISMO
Gherardo Gnoli
(XXXV, p. 1022)
Gli studi sullo z. hanno compiuto notevoli progressi negli ultimi cinquant'anni grazie, soprattutto, all'approfondimento della ricerca filologica e storica. [...] studio di singole opere e di tematiche specifiche della cosmogonia, dell'antropologia, della teologia, della liturgia dello z., nonché, più in generale, della cultura religiosa, filosofica e scientifica dell'Iran sassanide (secoli 3°-7° d.C.).
Verso ...
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SARTRE, Jean Paul (App. II, 11, p. 789)
Giuseppe Bedeschi
Scrittore e filosofo, morto a Parigi il 15 aprile 1980. Nella sua opera, strettamente intrecciata all'attività in campo politico, è passato da [...] , Les communistes et la paix, nel quale sul piano filosofico aderisce al marxismo e sul piano politico manifesta piena solidarietà 'apporto di quelle scienze umane (psicologia, psicoanalisi, antropologia, sociologia) che ha per lungo tempo respinte. ...
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RICKERT, Heinrich
Heinrich Levy
Filosofo, nato a Danzica il 25 maggio 1863. Insegnò dal 1891 all'università di Friburgo in B. Nel 1915 successe a W. Windelband nella cattedra di Heidelberg.
Punto di [...] a esso egli vuole piuttosto giungere attraverso un sistema di filosofia, da lui definita come scienza della totalità del mondo. soltanto per simboli. Su questa ontologia si fonda l'antropologia, come teoria della posizione dell'uomo nell'universo e ...
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GEHLEN, Arnold
Sandro Bernardini
Filosofo e sociologo tedesco, nato a Lipsia il 29 gennaio 1904, morto ad Amburgo il 30 gennaio 1976. Allievo di M. Scheler e N. Hartmann, si laureò (1927) con una dissertazione [...] Nel 1971 ricevette il premio Adenauer.
Dal giovanile impianto filosofico, sviluppato già a partire dalla tesi di docenza, Wirklicher und unwirklicher Geist (1931), l'antropologia di G. si trasforma in strumento di analisi sociologica, particolarmente ...
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VERWORN, Max
Michele Mitolo
Fisiologo, nato a Berlino il 4 novembre 1863, morto a Bonn il 23 novembre 1921. Frequentò a Berlino i corsi universitarî della facoltà filosofica, avendo a maestri F. E. [...] generale cellulare e della dottrina del biogeno; scienziato di vasta cultura, s'è occupato anche di antropologia, paletnologia, numismatica, filosofia, psicologia ed estetica. La sua opera principale è Allgemeine Physiologie (Jena 1895), che ha avuto ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza,...