società
Margherita Zizi
Una collettività interdipendente
Secondo il filosofo Aristotele l’uomo è un «animale sociale», cioè tende per natura ad aggregarsi con altri individui. Anche secondo una scienza [...] un fatto sociale è necessario analizzarne la funzione nell’ordinamento della società.
Adottando l’approccio funzionalista, gli antropologiculturali Bronislaw Malinowski e Alfred Reginald Radcliffe-Brown tra la fine dell’Ottocento e i primi del ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] tuttavia l’oggettività e la validità incondizionata del suo punto di vista.
R. culturale
Nel più ampio settore antropologico si parla di r. culturale a proposito degli orientamenti sviluppati dalla scuola di F. Boas che contrappongono l’analisi ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] Esponente più autorevole del f. assoluto, è l’antropologo B. Malinowski, solitamente considerato il padre della equivalente (o sostituto) funzionale, grazie al quale ogni elemento culturale o sociale svolge più funzioni, allo stesso modo in cui una ...
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Antropologia
In antropologiaculturale, la prospettiva più importante per lo studio delle società e delle culture umane prima che si diffondesse nel corso del Novecento il paradigma funzionalista e il [...] dell’esistenza di differenti linee di evoluzione culturale determinate principalmente da fattori ecologici, l’e. fu in grado di acquistare credibilità etnografica ed empirica.
La riflessione antropologica sull’evoluzione si è spostata, negli ultimi ...
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L’atto di osservare e il risultato di esso, talora sinonimo, rispettivamente nei due significati, di misurazione e misura; costituisce l’atto primario dell’indagine scientifica, comprendendo il complesso [...] e coerenti. Fin dagli anni 1930, però, l’o. partecipante divenne comune anche nel bagaglio metodologico dell’antropologiaculturale statunitense, dove tra gli anni 1950 e 1970 si sviluppò un’ampia riflessione metodologica sulla natura, la validità ...
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Scrittore, antropologo, educatore e uomo politico brasiliano (Montes Claros 1922 - Brasilia 1997). Personalità poliedrica e indipendente, ha dato un contributo rilevante, culturale e progettuale, in ciascuno [...] . it. 1987) e il romanzo Migo (1988). Dopo l'opera memorialistica Testemunho (1991), nel 1995 pubblicò il saggio di antropologiaculturale O povo brasileiro che, insieme alla raccolta di saggi e discorsi Noções de coisas (1995) e ai Diarios índios ...
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Economista e filosofo francese (n. Vannes 1940). Esperto di cooperazione allo sviluppo e specialista dell’epistemologia delle scienze sociali, è il principale promotore dell’idea della decrescita. Rifacendosi [...] Anti-Utilitarista nelle Scienze Sociali), presidente dell’associazione culturale La ligne d’horizon, nonché professore emerito di decrescita contro le politiche autoritarie, conversazione con l'antropologo F. La Cecla su una concezione di progresso ...
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(o Ache) Popolazione indigena dell’America Meridionale di lingua tupi-guaranì, abitante le foreste del Paraguay sud-orientale. Originariamente agricoltori sedentari, furono costretti ad adottare una vita [...] nomadismo. Fra i G. ha soggiornato a lungo l’antropologo P. Clastres, fornendo un prezioso resoconto etnografico (Chronique nomades du Paraguay, 1972) che ne evidenzia la ricchezza culturale e al contempo il rischio di estinzione dovuto al violento ...
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Etnologo e antropologo tedesco (Breslavia 1886 - Sankt Gabriel, Mödling, 1969), sacerdote, della Società del Divin Verbo. Allievo e collaboratore di W. Schmidt, è stato uno degli esponenti più attivi della [...] scuola storico-culturale di Vienna. Condusse numerose missioni di studio fra i Fuegini (1919-24), i Patagoni (1923-24), i Pigmei e Pigmoidi del Congo e del Ruanda (1934-35), i Boscimani (1950-51). Principali pubblicazioni: Die Feuerland-Indianer (3 ...
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Medico e antropologo (Grafton, Nuovo Galles del Sud, 1871 - Broadstairs and Saint Peter's 1937), prof. di anatomia a Sydney, Cambridge, Il Cairo, Manchester e Londra. Il soggiorno in Egitto fu decisivo [...] per il formarsi della sua teoria della civiltà eliolitica, una ipotetica corrente culturale preistorica caratterizzata da un culto solare e dalla costruzione di grandi monumenti di pietra. Tra le sue opere: The ancient Egyptians and their influence ...
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culturale
agg. [der. di cultura]. – Di cultura, della cultura, che riguarda la cultura: la formazione c. di un individuo, lo sviluppo c. di un popolo; avere una buona preparazione c.; attività, manifestazioni, iniziative c.; un’associazione...
antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....