Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Darwin in Italia
Barbara Continenza
Traduzioni e conferenze popolari
Con il titolo Sull’origine delle specie per elezione naturale, ovvero conservazione delle razze perfezionate nella lotta per l’esistenza [...] Sergi, dell’Istituto e della Società romana di antropologia (1893). L’espansione e il rinnovamento degli studi antropologici vanno per altro collocati nel quadro di una più ampia apertura culturale che a partire dagli inizi degli anni Sessanta aveva ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Cesare Lombroso
Valeria Babini
Caso eccezionale nella storia culturale italiana per la fama delle sue opere, discusse in tutto il mondo, Cesare Lombroso fu psichiatra, antropologo, sociologo, ma incarnò [...] dei resti (scheletro, volto, cervello, visceri) nel museo antropologico da lui fondato nel 1892. È la risposta, concreta e pratica del salotto borghese la propria vocazione civile e culturale di dialettica e scambio di saperi e idee politiche ...
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PAPINI, Giovanni
Andrea Aveto
– Nacque a Firenze il 9 gennaio 1881. Figlio di genitori non sposati, venne iscritto nei registri comunali con il cognome Tabarri e trascorse i primi mesi di vita presso [...] pp. 351-375) e bibliotecario del Museo nazionale di antropologia.
Dopo aver assunto la leadership di un drappello di letterati lirismo di matrice toscano-vociana. «La crisi della leadership culturale papiniana – ha scritto Mario Isnenghi – si può fare ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Francesco Maria Gerardo Vito
Daniela Parisi
Francesco Vito, originario del casertano, dopo tre lauree conseguite all’Università di Napoli e una decina di anni di specializzazione in Italia e all’estero, [...] contatto con lo storico internazionalista Charles K. Webster, l’antropologo Bronisław Malinowski e lo storico economico Richard H. Tawney delle trasformazioni nei modi di vita e nelle tendenze culturali, cioè delle società, che sono formate da idee e ...
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LATTES, Leone
Giuseppe Armocida
Nacque da Job e da Camilla Lombroso, figlia di un fratello dell'antropologo Cesare, il 6 febbr. 1887 a Torino, dove, superati gli studi secondari, si iscrisse alla facoltà [...] , alla cui scuola si formò maturando quegli interessi per l'antropologia criminale che avrebbe coltivato per tutta la vita.
Ancora studente medicina legale e a consolidare sul piano scientifico e culturale la scuola da lui fondata. Mantenne vivi i ...
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PANZIERI, Raniero
Giovanni Scirocco
– Nacque a Roma il 14 febbraio 1921 da Alfredo e da Ines Musatti.
Dopo aver terminato gli studi medi superiori al liceo Mamiani, nel 1940 si iscrisse al Pontificium [...] PSIUP, guidata da Ernesto De Martino: l’incontro con l’antropologo, nonostante i contrasti sorti, fu all’origine dell’interesse esperienze (destinate a lasciare un segno forse più culturale che politico), mantengono tuttora aperto il dibattito sul ...
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DE NINO, Antonio
Damiano V. Fucinese
Nacque a Pratola Peligna (L'Aquila) il 15 giugno 1833 e non 1836) da Gianferdinando, agrimensore, e da Anna Maria Puglielli, filatrice. Suo primo maestro fu il padre. [...] il latino, le lingue francese e tedesca. La sua formazione culturale maturò e si corroborò a Firenze nella cerchia di A. Vannucci come il D'Ancona e il Martini, ma anche dall'antropologo C. Lombroso.
Frattanto, insieme con altri lavori pubblicati in ...
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LIVI, Livio
Alessio Farcomeni
Nacque a Roma il 2 genn. 1891 da Ridolfo e da Luisa Bacci, entrambi di origini pratesi.
Il L. proveniva da un ambiente familiare borghese che aveva consuetudine con gli [...] , dal 1953 al 1955, presidente dell'Istituto italiano di antropologia. Sin dalla sua fondazione, fu nel Consiglio superiore di sul lungo periodo, oscurata da fattori di carattere sociale e culturale. Negli ultimi anni, il L. aveva preso a occuparsi ...
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GROTTANELLI, Vinigi Lorenzo
Valeria Ribeiro Corossacz
Nacque ad Avigliana, presso Torino, il 13 ag. 1912 da Franco Winigisio e Germana Abelli.
Il padre, di famiglia aristocratica toscana, laureatosi [...] dell'epoca, che operava una separazione epistemologica tra studi storici e studi antropologici. Tuttavia, pur mantenendosi all'interno della prospettiva storico-culturale, il G. dimostrò sempre un atteggiamento critico che gli permise aperture ...
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DE DOMINICIS, Teresa
Maria Baiocchi
Nata a Roma nel 1842, da Alessandro, di nobile famiglia di Bagnorea, e da Vittoria Latuille, fu educata nel collegio del Sacro Cuore di Trinità dei Monti.
Fin da [...] attestano numerosi articoli, saggi e poesie. Attiva nella vita culturale della Roma dell'ultimo quarto del secolo scorso e dei famiglia patrizia coritana, così commenta: "Un antropologo odierno saprebbe rinvenire e provare quali combinazioni felici ...
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culturale
agg. [der. di cultura]. – Di cultura, della cultura, che riguarda la cultura: la formazione c. di un individuo, lo sviluppo c. di un popolo; avere una buona preparazione c.; attività, manifestazioni, iniziative c.; un’associazione...
antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....