intelligenza
Valeria Savoja
Capacità generica di utilizzare, in modo adeguato allo scopo, tutti gli elementi del pensiero necessari a riconoscere, impostare e risolvere adeguatamente problemi e ad adattarsi [...] prestazioni analoghe a quelle dell’uomo e di adottarne gli stessi metodi) sia di tipo non antropomorfico. In generale, i modelli non antropomorfici hanno dimostrato caratteristiche di maggiore adattamento e integrazione con le tecniche e i sistemi di ...
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La grande scienza. Intelligenza artificiale
Marco Somalvico
Francesco Amigoni
Viola Schiaffonati
Intelligenza artificiale
In questa trattazione viene presentata l'intelligenza artificiale (nel seguito [...] alla concezione di una nuova tecnica o di un nuovo sistema di IA. Tali modelli sono stati sia di tipo antropomorfico (ossia modelli che consentono non soltanto di ottenere prestazioni analoghe a quelle dell'uomo ma anche di adottare gli stessi ...
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Spazio
Paolo Casini
Spazio è un sostantivo polisenso che designa in generale un'estensione compresa tra due o più punti di riferimento. Può essere variamente interpretato a seconda che lo si consideri [...] corpi macroscopici. Quanto al concetto di spazio, si può dire che dopo Kant esso ha perduto ogni caratteristica naturale, antropomorfa o psicologica, ed è uscito dall'antico involucro speculativo per essere trattato, con il tempo, come un capitolo ...
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Vicino Oriente antico. Teologia
Wilfred G. Lambert
Alfonso Archi
Lester L. Grabbe
Gherardo Gnoli
Teologia
Teologia mesopotamica
di Wilfred G. Lambert
Le moderne categorie di scienza, di filosofia [...] a Khepat seguono le dee del destino, una serie di paredre e dee minori (Bittel 1975).
Dèi e uomini
Gli dèi hanno, antropomorficamente, un corpo e un'anima e, pur abitando il cielo sempre che non siano dei genii locorum, hanno come residenza il tempio ...
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Vedi AION dell'anno: 1958 - 1994
AION (Αιών)
M. T. Marabini Moevs*
È per il pensiero greco il concetto del tempo assoluto, opposto a Chronos, che è il tempo in relazione alla vita umana (Plat., Timeus, [...] nel giovane dio di un rilievo di Modena, Galleria Estense. (v. anche gnostiche, gemme).
La sopravvivenza del tipo antropomorfico di A. ci è testimoniata, in età giustinianea, da una descrizione di Giovanni di Gaza (῎Εκϕρασις τοῦ κοσμικοῦ πίνακος ...
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Termine moderno, derivato dal nome del fiume Indo, che all’inizio del 19° sec. i Britannici iniziarono a usare per designare il complesso di credenze e pratiche religiose della vasta popolazione dell’India [...] unitaria è descritta, a sua volta, come nata dal ṛta, oltre che come un’autorità morale. In seguito, questo postulato antropomorfico diventa subordinato a un monismo filosofico, per il quale il mondo deve la sua esistenza a un creatore, vale a dire ...
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Naturalista francese (Bazentin le Petit, Somme, 1744 - Parigi 1829); gli si devono importanti contributi in geologia, meteorologia, botanica, zoologia, paleontologia, e in particolare la prima [...] vivants (1802) e più compiutamente nella Philosophie zoologique (1809). In tali opere L. rifiuta l'ingenuo finalismo antropomorfico tradizionale, contesta la diffusa credenza in un'armonia prestabilita fra organo e funzione, e postula una grande ...
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Nome di una dinastia berbera che nella seconda metà del sec. XII e nella prima metà del secolo successivo dominò nell'Africa settentrionale, estendendo in qualche periodo il suo impero dall'Atlantico alla [...] o letteralmente, come quelli circa alcuni attributi di Dio, sosteneva che l'interpretazione letterale porta necessariamente all'antropomorfismo e quindi all'idolatria; e che all'interpretazione allegorica, d'altra parte, doveva partecipare tutto il ...
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Percorsi introduttivi - L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Paolo Bertetto
L'immaginario cinematografico: forme e meccanismi
Nel suo celebre saggio Le cinéma, ou l'homme imaginaire (1956) [...] che implicano l'identificazione diretta dello spettatore con uno o più personaggi del film. Lo schermo diventa uno spazio antropomorfico nel quale lo spettatore riconosce l'esistente e quindi la propria esperienza vissuta in tratti più o meno ampi e ...
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Vedi NABATEA, Arte dell'anno: 1963 - 1995
NABATEA, Arte (v. vol. V, p. 319)
M. Gawlikowski
G. Lacerenza
Con arte n. si intende la produzione artistica del regno costituito nel II sec. a.C. e annesso [...] III, 1986, pp. 670-672, s.v. Dusares; E. A. Knauf, Dushara and Shai'al Qaum, in Aram, II, 1990, pp. 175-183. - Iconografia antropomorfica: H. C. Butler, The Temple of Dūṣarā at Sī' in the Haurān, in Florilegium M. de Vogüé, Parigi 1909, pp. 79-96; C ...
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antropomorfico
antropomòrfico agg. [der. di antropomorfo] (pl. m. -ci). – Relativo all’antropomorfismo: tendenze a.; concezione a. della divinità. ◆ Avv. antropomorficaménte, sotto l’aspetto umano (in relazione alle concezioni dell’antropomorfismo):...
antropomorfismo
s. m. [der. di antropomorfo]. – Tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose, presente pressoché universalmente tra i popoli primitivi e nel folclore e nel pensiero dei popoli...