TROFEO (τρόπαιον, tropaeum)
Gioacchino MANCINI
Luigi CREMA
Raffaele CORSO
La voce τρόπαιον fu dagli antichi etimologi (Serv., ad Aen., X, 775; Isid., XVIII, 2, 3) messa in relazione con τρέπω "volgo", [...] stesso campo di battaglia o in un tempio o sacello vicino; esso era sacro e inviolabile.
Due erano le forme del trofeo, antropomorfo e a tumulo. Il primo veniva eretto o in caso di duello o se si poteva stabilire a chi aveva appartenuto l'armatura ...
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TROFEO e FREGIO D'ARMI (v. vol. VII, p. 996, s.v. Trofeo)
G. Calcani
E. Polito
Le armi e le spoglie del nemico vinto che il vincitore lasciava sul luogo della battaglia o riportava con sé in patria [...] la figura di un leone.
Ma anche se è noto che le due principali forme di trofeo già ricordate, e cioè quella antropomorfa e quella a cumulo, avranno particolare fortuna nel mondo romano, non possiamo limitare a queste due categorie l'approccio con il ...
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Vedi GLYKON dell'anno: 1960 - 1973
GLYKON (v. vol. iii, p. 964 s.)
G. Bordenache
Nota soltanto per il tramite delle monete di Abonotichos (delle quali nessuna ben conservata), l'immagine di G. era stata [...] cogliere per la prima volta e in tutti i suoi particolari, il singolare aspetto del dio,vagamente definito "antropomorfo" da Luciano e sommariamente rappresentato nelle immagini monetali. Alla luce di questo documento scultoreo appare evidente che G ...
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Pseudonimo dell’artista spagnolo Samuel Marìn (n. Elche 1980), conosciuto per le sue immagini a silhouette nera che animano i muri di molti luoghi nel mondo. Vive e lavora tra Murcia e Madrid. Adolescente, [...] . Gli interventi di S. sono caratterizzati dal forte impatto visivo di sagome interamente nere a carattere prevalentemente antropomorfo, quasi una versione contemporanea di quelle dell’antica ceramica greca, che articolano e raccontano una visione ...
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TROFEO (τρόπαιον, tropaeum)
G. A. Mansuelli
L'uso di conservare le spoglie di una vittoria come documento del proprio valore, è diffuso in ogni stadio culturale dell'umanità. A questo si unisce poi il [...] il t. era insieme segno di vittoria, ex voto e monito per l'avversario. Il t. poteva essere di due tipi: antropomorfo e a cumulo; il primo connesso in certo senso con la monomachia, il secondo con la battaglia. Ma certo questa originaria differenza ...
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Forma di religione caratterizzata dalla venerazione di più divinità. In contrapposizione al monoteismo, rappresentato solo da 4 grandi religioni storiche (zoroastrismo, ebraismo, cristianesimo, islam), [...] , da questa fase si sarebbe svolta la concezione di numerose divinità con un carattere ben distinto e prevalentemente antropomorfo. Al contrario, i sostenitori di un monoteismo primordiale considerano il p. come una forma di decadenza della religione ...
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Antichità. - Un ramo sottile, curvato e ripiegato su sé stesso, dovette già in età preistorica suggerire con la semplicità dell'operazione, la leggerezza della materia, la grazia della forma, il primo [...] naturale ornamento del capo. Tale ornamento valse però in primo luogo come un attributo della maestà divina nel culto antropomorfo; e ciò in omaggio al carattere sacro che nelle religioni antiche l'albero riveste così nel suo insieme come nelle sue ...
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Manipolatore riprogrammabile, multiscopo progettato per muovere oggetti, parti, attrezzi, o apparecchiature specializzate attraverso vari movimenti, programmati per l’esecuzione di una varietà di compiti. [...] ; se il r. effettua movimenti con organi per cui vi sia un’analogia umana (braccio, polso, mano ecc.), si ha un r. antropomorfo (fig. 1). L’evoluzione dei r. si articola in generazioni. I r. di prima generazione sono privi di sensori, eseguono azioni ...
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NUT
A. M. Roveri
Dea egiziana del cielo, concepita originariamente come un ponte liquido che attraversava il cielo e su cui navigavano il sole e le stelle. Il suo simbolo geroglifico è un vaso globulare [...] dramma originario si ripete ogni giorno al tramonto e all'alba). La dea compare sia in figura di vacca, sia in aspetto antropomorfo, come una donna nuda oppure ricoperta di un abito a zig-zag che ricorda la sua origine acquatica, col corpo marcato e ...
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Vedi URNA dell'anno: 1966 - 1997
URNA (urna)
G. A. Mansuelli
L'u. cineraria, detta anche ossuario, è essenzialrnente connessa alla pratica della cremazione, anche se dal punto di vista morfologico i [...] continuato), al concetto del contenitore che è allo stesso tempo rappresentazione individuale. Il vero e proprio tipo dell'u. antropomorfa non oltrepassa invece i limiti della protostoria.
L'u. cineraria romana per lo più in marmo o in pietra, segna ...
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antropomorfo
antropomòrfo agg. e s. m. [dal gr. ἀνϑρωπόμορϕος, comp. di ἄνϑρωπος «uomo» e -μορϕος «-morfo»]. – 1. agg. Che ha sembianze di uomo, o è raffigurato in sembianze umane: divinità antropomorfe. In zoologia, scimmie a. (o antropoidi),...
antropomorfico
antropomòrfico agg. [der. di antropomorfo] (pl. m. -ci). – Relativo all’antropomorfismo: tendenze a.; concezione a. della divinità. ◆ Avv. antropomorficaménte, sotto l’aspetto umano (in relazione alle concezioni dell’antropomorfismo):...