Severo
Gnostico ricordato nella Storia ecclesiastica di Eusebio (IV, XXIX) come caposcuola dei severiani. La sua dottrina, con l’accettazione del Vecchio Testamento e dei Vangeli (respingeva invece l’epistolario [...] Eucaristia usavano acqua al posto del vino. La loro astemia può essere spiegata, forse, alla luce dell’Apocalisse di Abramo, testo apocrifo in cui si afferma che l’albero proibito del Paradiso terrestre era la vite e non il melo, quindi al suo frutto ...
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Non v'accorgete voi d'un che si smore
Vincenzo Pernicone
. So netto (Rime dubbie XIII; schema Abba Abba; Ode Dce) attribuito a D. dal codice e III 23 della biblioteca dell'Escorial, dal Laurenziano [...] quasi tutti i più recenti editori e commentatori (Di Benedetto, Barbi, Contini, Marti); il Fraticelli reputò il sonetto apocrifo; ne ha invece difeso la paternità dantesca il De Robertis.
È un sonetto, " rappresentante della fase dolorosa " (Contini ...
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NAG HAMMADI
Sergio Donadoni
. Località dell'Alto Egitto, l'antica Chenoboskion. Scavi clandestini vi hanno riportato alla luce nel 1945 o 1946 un'intera biblioteca di tredici codici papiracei, talvolta [...] , quindi di un'edizione critica tuttora in corso. Fra le opere trasmesse, un certo numero sono apocrifi che affiancano testi canonici cristiani (Apocrifo di Giovanni in 3 copie, Vangelo di Tomaso, Vangelo di Filippo, Vangeli degli Egiziani; le ...
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STIGLIANI, Tommaso (Tomaso)
Andrea Lazzarini
Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 94, 2019
Nacque a Matera il 28 giugno 1573 da Giovan Domenico e da Geronima di Antonio d’Adamo, primo di almeno [...] . Tasso e Marino visti dal Seicento, Pisa 2020; F. Valese, «Stiglian, quel canto, ond’ad Orfeo simile». Varia fortuna di un apocrifo tassiano, in Studi secenteschi, LXI (2020), pp. 89-105; C. Acucella, «Col mezzo d’un buon occhiale»: T. S. lettore e ...
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Barnaba, Vangelo di
Angelo Penna
Fra i molti scritti apocrifi che pullularono nei primi secoli è ricordato anche un vangelo attribuito a B., uno dei primi convertiti dall'ebraismo e personaggio di primo [...] e la sua grande stima per l'apostolo Paolo, tanto criticato nel Vangelo di Barnaba. Inoltre c'è la questione cronologica. L'apocrifo è assegnato fra il 1300 e il 1349 in forza della frase (fol. 85b. 87a) " il iubileo... che hora viene ogni cento ...
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Arabista britannico (Londra 1858 - ivi 1940), professore (1889-1937) nell'università di Oxford, presidente (1934-37) della Royal Asiatic Society. Autore di alcuni volumi di sintesi storica sull'Islam (Mohammed [...] ad Poeticam aristoteleam, 1887). Destò rumore la tesi da lui sostenuta nel 1925 sul Journal of the Royal Asiatic Society del carattere apocrifo di quasi tutta la poesia araba preislamica e del 1º sec. dell'egira: tesi generalmente non accolta. ...
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Sacerdote e scriba giudeo, che ebbe grandissima efficacia, insieme con Neemia (v.), nella restaurazione dello stato giudaico in Gerusalemme dopo l'esilio di Babilonia.
L'attività di E. si svolse in circostanze [...] 'aquila si è notata un'allusione ai tre imperatori Flavî; si assegna cosi il periodo dei Flavî come tempo in cui sorse l'apocrifo, e più strettamente gli anni di Domiziano (81-96 d. C.), la cui fine non fu vista dall'autore che aspettava il Messia ...
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Gli scritti che vanno sotto il nome di Dionigi Areopagita, primo vescovo di Atene e discepolo di S. Paolo, a cui si accenna negli Atti (XVII, 34), dal Rinascimento in poi hanno dato luogo a laboriose discussioni. [...] commento che ne fece Massimo il Confessore, non si dubitò affatto, per tutto il Medioevo, del loro carattere apocrifo. Attribuiti a Dionigi sono i quattro trattati: De divinis nominibus, De theologia mystica, De caelesti hierarchia, De ecclesiastica ...
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GOLDZIHER, Ignácz
Giorgio Levi Della Vida
Insigne islamista, nato a Székesfehérvár in Ungheria il 22 giugno 1850, morto a Budapest il 13 novembre 1921. Oltre all'istruzione tradizionale ebraica, ricevette [...] e con indirizzo rispondente al metodo moderno degli studî storico-religiosi. La sua tesi intorno al carattere in gran parte apocrifo e tendenzioso delle tradizioni narrative e normative attribuite a Maometto, e che il G. dimostrò essere il prodotto ...
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ORELLI, Johannes Kaspar
Filologo, nato a Zurigo dall'antica famiglia il 13 febbraio 1787, morto ivi il 6 gennaio 1849. Fu pastore a Bergamo dal 1807 al 1814, poi insegnante di storia e lingue moderne [...] corrispondenza latina fra Dante e Giovanni del Virgilio, delle opere poetiche di Campanella, Ariosto e Tasso; e dimostrò il carattere apocrifo delle Veglie del Tasso, spacciate per opera del poeta da G. Compagnoni (v.). Fu amico del Manzoni e del ...
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apocrifo
apòcrifo agg. e s. m. [dal lat. tardo apocry̆phus, gr. ἀπόκρυϕος «occulto, segreto», der. di ἀποκρύπτω «nascondere»]. – Di libro, scritto, o documento non autentico, non genuino. In partic., libri a. (o semplicem. apocrifi), Vangeli...
atto2
atto2 s. m. [dal lat. actus -us e actum -i, der. di agĕre «spingere, agire»]. – 1. Manifestazione esterna di una determinazione della volontà. Quindi: a. Azione, spec. in quanto questa implica un giudizio morale: a. onesto, disonesto;...