COPIA
H.L. Kessler
La c. fu il principale mezzo a disposizione del Medioevo per portare nell'arte del momento elementi che erano molto lontani o che rischiavano di perdersi, oggetti distanti, opere [...] 8° (Napoli, Bibl. Naz., ex Vind. gr. 1, già Suppl. gr. 28) sia del 10° e nove manoscritti del compendio medico dello pseudo-Apuleio, databili dal sec. 9° al 13°, possono essere fatti risalire a tre esemplari tardoantichi del 5° e 6° secolo. Non si è ...
Leggi Tutto
appello al lettore
Vittorio Russo
. Numerose volte lungo il corso del suo poema (19 volte: lf VIII 94-96; IX 61-63; XVI 127-132; XX 19-24; XXII 118; XXV 46-48; XXXIV 22-27; Pg VIII 19-21; IX 70-72; [...] cui è destinata la sua opera esistono, pur non essendo molto frequenti, già nei testi classici (Ovidio, Marziale, Apuleio, Fedro, ecc.); più numerosi essi diventano nella letteratura medievale sia in latino che in volgare, pur conservando lo stesso ...
Leggi Tutto
DELLA BARBA, Pompeo
Franco Aurelio Meschini
Nacque a Pescia (attualm. in prov. di Pistoia) il 16 settembre 1521, da Bartolomeo di Simone, medico, proveniente dalla Lunigiana, e da Lucrezia di Simone [...] sul tema della trasmigrazione, il D. passa a parlare (cap. quarto) dei demoni, opponendo alla tradizione platonica - Apuleio, Porfirio, Psello, Ermete Trismegisto, Ficino e Platone stesso - e cristiana - Agostino e Lattanzio - quella aristotelica ...
Leggi Tutto
La definizione di lingua pedantesca si basa sul fatto che proprio la lingua presiede alla costituzione della figura del Pedante in diverse commedie (e di differente area regionale) del Cinquecento (➔ Umanesimo [...] -eo: cynnamei).
A livello lessicale, il latino è un organismo eclettico che pesca da fonti di livello sincronico diverso, da Apuleio a Plinio il vecchio, da Gellio a Paolo Diacono (e dai più ‘classici’ Catullo, Lucano, con una preferenza per vocaboli ...
Leggi Tutto
LEARDINI, Alessandro
Paolo Peretti
Nacque a Urbino o nel territorio dell'antico Ducato (nelle fonti è detto infatti "urbinate") entro il primo decennio del XVII secolo.
Nulla si sa della prima formazione [...] , Mss. it., cl. IV, 378).
Psiche, in un prologo e cinque atti, si ispira alla nota favola di Amore e Psiche (Apuleio, Metamorfosi) e ne sviluppa la trama con una ventina di personaggi cantanti. La natura di opera di corte d'occasione è dichiarata da ...
Leggi Tutto
Dioscoride, Pedanio (o Dioscuride; in D. Diascoride)
Enzo Volpini
Botanico e farmacologo antico, fiorito nel I sec. d.C., sotto il regno di Nerone. Nativo di Anazarba presso Tarso, in Cilicia, Dioscoride [...] spuri come il Liber medicinae ex herbis femininis numero LXXI composto probabilmente nel VI sec. e lo Herbarius del pseudo-Apuleio del V sec. circa, la prima traduzione latina letterale del περὶ ὕλης ἱατριχῆς risale al VI secolo. Tramandataci quasi ...
Leggi Tutto
Questo tipo di racconto fantasticodidascalico, rispondente al bisogno umano di racchiudere entro una cornice narrativa, ove esseri razionali e irrazionali si muovono su un medesimo piano, una verità morale [...] le favole popolari, quelle che Orazio chiama aniles fabellae (Sat., II, 6,77) e Quintiliano (I, 9) fabulae nutricularum (lo stesso Apuleio fa raccontare la favola d'Amore e Psiche da una vecchia). Già il vecchio Ennio (in Aulo Gellio, II, 21) aveva ...
Leggi Tutto
Nato a Parigi il 4 gennaio 1772. Figlio naturale di Jean-Paul Courier e di Louise Elisabeth La Borde, fu legittimato l'11 febbraio 1777, data delle nozze dei suoi genitori. A tredici anni conosceva bene [...] vita coniugale fu, fin dall'esordio, poco lieta. Intanto il C., pur continuando i suoi studî classici con la traduzione di Apuleio (1816), mentre, con la Lettre à Messieurs de l'Académie des Inscriptions et Belles lettres (1817), si prendeva arguta e ...
Leggi Tutto
Enigmatica figura di mago e filosofo neo-pitagorico, espressione tipica del sincretismo religioso dell'età imperiale, della quale tutto è discusso, a cominciare dall'esistenza. Lo conosciamo infatti attraverso [...] .
Nonostante la scarsità delle testimonianze che si possano ritenere indipendenti da Filostrato (di dubbia interpretazione il passo di Apuleio, De Mag., 90), non vi è ragione, tutto considerato, di negare l'esistenza storica di Apollonio. Se degli ...
Leggi Tutto
mito
Lucio Biasiori
Si potrebbe dubitare che M. percepisse una reale differenza tra le figure del m. classico (le «favole degli antichi») e i personaggi della più remota storia greca e romana. L’autore [...] di Circe nell’Asino, poema satirico incompiuto, che, a dispetto del titolo, è debitore di Plutarco più che di Apuleio. In esso, infatti, è contenuta la tesi, di ascendenza plutarchea, della superiorità razionale degli animali sugli uomini (cfr. C ...
Leggi Tutto
romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...
-astro
– Suffisso già presente nel latino classico e tardo, nelle forme -aster o -astra o -astrum per i sost. e -aster per gli agg., di incerta origine ma prob. mediterranea (cfr. anche gr. κήλαστρος o κήλαστρον o κηλάστρα «celastro, agrifoglio»),...