qaṣr Castello, forte e, anche, palazzo di principi o governatori. È usato nella toponomastica di paesi di lingua araba, persiana e turca, sia nella forma qaṣr dell’arabo classico, sia nella forma dialettale [...] qṣar. In Spagna, unito all’articolo arabo al, ha dato origine al nome comune e toponimo alcàzar.
Da q. deriva anche la denominazione di cassero data al castello di poppa e ad altre sovrastrutture delle navi. ...
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(o Sassanidi) Dinastia iranica che regnò nella Persia dalla caduta del regno partico degli Arsacidi (224 d.C.) alla conquista araba (640 ca.). Al primo sovrano, Ardashīr, nipote dell’eponimo Sāsān, successero [...] circa 30 sovrani, l’ultimo dei quali, Yezdegerd III, che nel 651, fuggendo dinanzi agli Arabi invasori, fu assassinato nel Khorāsān. La dinastia ebbe notevole importanza politica, culturale e religiosa per la Persia e l’Asia Anteriore nel 3°-7° sec. ...
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Uomo politico siriano (Ḥama 1910 - Parigi 1989). Le sue prime vicende politiche sono poco note; promotore (1947) del Partito della rinascita araba (al-Ba῾th), dopo una breve esperienza di governo è rimasto [...] evoluzione interna del suo paese, vivendo per lo più a Baghdād. Tra le sue opere più note sono Sulla politica araba (1948) e Verso la rinascita araba (1953), nelle quali è sostanzialmente un compendio di idee nazionalistiche e socialiste europee. ...
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Matematico (n. Pisa 1175 circa - m. 1235 circa). È da considerarsi, per il suo Liber abbaci (1202; rielaborato nel 1228) e per la sua Practica geometriae (1220) tra i più grandi matematici del Medioevo. Influenzato [...] ignorata o quasi in Europa, e tratta di una gamma assai vasta di problemi: dalle operazioni elementari con le cifre arabe a un complesso di operazioni con frazioni (tra cui la scomposizione di una frazione ordinaria in una somma di frazioni semplici ...
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Zaghawa
Regno del Sahara occid., tra gli odd. Ciad, Camerun, Nigeria, Niger e Libia. Sorto secondo la tradizione araba sul finire del 9° sec. dal mitico re (mai) Saif, eponimo della dinastia saifawa. [...] Islamizzatosi nell’11° sec., raggiunse il suo massimo splendore nei secc. 12° e 13° per poi essere scosso da un frazionamento interno che nel 14° sec. spostò il centro del potere a Njimi nel Bornu ...
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ī Famiglia di Libanesi maroniti, che nei secc. 19º-20º ha dato varî dotti e letterati benemeriti della rinascenza culturale araba. Il membro principale di essa è Buṭrus al-Bustānī (1819-1883), autore di [...] (Muḥīṭ al-muḥīṭ) e di una enciclopedia araba, in collaborazione col figlio Salīm (m. 1884). L'opera fu condotta a termine, morti i due autori, dal loro parente Sulaimān al-Bustānī, cui si deve anche una traduzione in versi arabi dell'Iliade. ...
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Basiliano (m. 995) di Collesano in Sicilia, fondò cenobî in Calabria (ove si era rifugiato per sfuggire alla invasione araba della Sicilia), Lucania e Campania. ...
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mozaràbica, arte Architettura e arti figurative dei Mozarabi, ossia dei cristiani che vivevano nella Penisola Iberica dopo l'invasione araba (711). (➔ anche Mozarabi) ...
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Wingate, Orde Charles
Ufficiale d’artiglieria britannico (Naini Tal, India, 1903-Birmania, od. Myanmar, 1944). Esperto della lingua araba, prestò servizio nel Sudan anglo-egiziano (1928-33) e nel servizio [...] segreto militare in Palestina (1936). Guidò la Gideon force: truppe etiopico-sudanesi-britanniche addestrate alla guerriglia (1941) che, insieme ai patrioti etiopici, liberarono Addis Abeba. Fu poi inviato ...
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NUMERI ROMANI
Il sistema numerico usato nell’antica Roma, con una rappresentazione grafica dei numeri diversa da quella araba oggi comunemente usata, si conserva solo in alcuni casi, sempre per indicare [...] e di registro elevato i numeri romani (III, IV) tendono a essere preferiti alla corrispondente forma espressa in numeri arabi (3o, 4o).
In quanto usati per esprimere numerali ordinali, i numeri romani non hanno bisogno di essere accompagnati dalla ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...