mizrahim
(ebr. «orientali») Denominazione degli ebrei discendenti dalle comunità mediorientali, caucasiche e centro-asiatiche, di rito prevalentemente sefardita, molti dei quali si sono stabiliti in [...] Israele dopo la fondazione dello Stato (1948), soprattutto per effetto della loro espulsione dai Paesi arabi dopo la vittoria nella prima guerra arabo-israeliana. L’integrazione dei m. nella società israeliana, non priva di problemi, ha influito in ...
Leggi Tutto
Sofala Storica città portuale del Mozambico, oggi ridotta a un villaggio denominato Nova S., posta all’estremità meridionale della foce del fiume Buzi. S. è situata nell’omonima prov. (68.018 km2 con 1.642.636 [...] ab. nel 2007; capoluogo Beira) che si estende nel Mozambico centro-orientale.
Capitale di un forte Stato musulmano (gli Arabi si erano stabiliti nella regione nel 12° sec.) e porto importante per il commercio dell’oro, fu visitata nel 1489 dal ...
Leggi Tutto
Antica regione tra la Drangiana e l’Indo, corrispondente all’incirca all’odierna provincia afghana di Qandahar. Formava una satrapia dell’impero persiano e seguì poi le sorti dell’Impero seleucidico. Nel [...] 1° sec. a.C. fu soggetta ai Parti. I geografi arabi medievali la conoscevano con il nome di Arrukhaǵ. ...
Leggi Tutto
Comune della prov. di Enna (217,9 km2 con 14.755 ab. nel 2008).
La località era abitata in età antichissima, come dimostra l’esistenza di grotte trogloditiche; in epoca greco-romana vi sorse probabilmente [...] la città di Herbita. Distrutta dagli Arabi nel 9° sec., fu ripopolata da Ruggero I, conte normanno di Sicilia (m. 1101), con coloni francesi e lombardi, e dichiarata poco dopo città regia; durante il periodo aragonese fu contemporaneamente possesso ...
Leggi Tutto
Architetto e disegnatore inglese (Londra 1809 - ivi 1874). Presiedette ai lavori dell'esposizione internazionale del 1851, eseguendo anche decorazioni per il Crystal Palace e per la stazione di Paddington. [...] S'interessò soprattutto di problemi decorativi, propugnando l'adozione di motivi orientali, specialmente arabi. Tra i suoi scritti: The grammar of ornament (1856), che esercitò largo influsso. ...
Leggi Tutto
HARPUT (antico alfabeto arabo Kharpūt: A. T., 88-89)
Ettore Rossi
Città del vilâyet di Elâziz nell'Anatolia orientale, situata su un'altura a 1237 m. s. m.
Il nome della città è di origine armena (Kharberd); [...] fu conquistata dagli Arabi nei primi secoli dell'ègira e chiamata Ḥiṣn Ziyād; nel sec. XII dipese dalla dinastia degli Orṭōqidi di Diyārbekr e poi dai Selgiuchidi e da signorie locali. I Turchi vi stabilirono il loro dominio all'inizio del sec. XVI, ...
Leggi Tutto
Andrea Dessì
La dottrina militare israeliana si basa per tradizione su due principi fondamentali: deterrenza e offensiva. Entrambi sono considerati strategicamente necessari per compensare la vulnerabilità [...] ostili o comunque non amici – nonché il suo netto svantaggio demografico rispetto alle popolazioni arabe dei Territori palestinesi occupati e degli altri stati vicini. Con l’emergere di nuove minacce, in particolare provenienti da attori non-statali ...
Leggi Tutto
Arabista britannico (Londra 1858 - ivi 1940), professore (1889-1937) nell'università di Oxford, presidente (1934-37) della Royal Asiatic Society. Autore di alcuni volumi di sintesi storica sull'Islam (Mohammed [...] between Arabs and Israelits prior to the rise of Islam, 1924), è soprattutto noto come editore e traduttore di importanti testi arabi: Mu῾giam al-udabā' di Yāqūt (Dictionary of learned men, 6 voll., 1907-27); Nishwār al-muḥāḍarah di Tanūkhī (Table ...
Leggi Tutto
Semitista italiano (Roma 1931 - ivi 2017), prof. a Napoli, Pisa (Scuola normale) e Roma, socio naz. dei Lincei (1990). Ha studiato le lingue semitiche da un punto di vista storico comparativo e i diversi [...] aspetti della cultura di Fenici, Ebrei e Arabi preislamici; ha inoltre affrontato con una nuova metodologia i problemi della filologia biblica. Tra le opere: Il semitico di nord-ovest (1960); Le lingue semitiche (1972); Storia e problemi dell' ...
Leggi Tutto
GRIFFINI, Eugenio
Francesco Gabrieli
Arabista, studioso anche di turco, nato a Milano il 26 dicembre 1878, morto al Cairo il 3 maggio 1925. Autodidatta in lingue orientali, conseguì nel 1915 la libera [...] 1913, in massima parte fondato sui lavori dello Stumme e non senza difetti, e soprattutto l'edizione del testo arabo (con amplissima introduzione storico-letteraria) di quello ch'egli chiamò "Corpus iuris" (Maġū al-fiqh), attribuito all'imām zaidita ...
Leggi Tutto
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...