BONCOMPAGNI LUDOVISI, Baldassarre
Vincenzo Cappelletti
Nacque a Roma il 10 maggio 1821, secondogenito di don Luigi, principe di Piombino, e di Maria Maddalena Odescalchi. Tra gli studiosi che ebbero [...] fu l'opera nella quale il Fibonacci si propose di esporre sistematicamente i principi dell'aritmetica e dell'algebra indiane ed arabe: ma l'opera nacque anche, come afferma l'autore, da una lettura approfondita di Euclide. Il B. accertò che l'Abbaco ...
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LANDI, Ubertino
Enrico Angiolini
Nacque prima del 1220 da Giannone figlio di Guglielmo.
Stirpe di antica nobiltà fondiaria, già vassalla dei vescovi piacentino e bobbiese e titolare di cospicui beni [...] agricola celebrata per il suo "jardinus" (un giardino pensile o un frutteto ornamentale) realizzato a imitazione di modelli arabi, evidentemente mutuati dalla corte sveva di Palermo; ma soprattutto il L. acquistò vaste aree anche all'interno della ...
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GIODA, Mario Giuseppe
Nunzio Dell'Erba
Nacque a Torino il 7 luglio 1883 da Vincenzo e da Raimonda Vianetto, in una famiglia di modeste condizioni economiche. Costretto ad abbandonare presto gli studi, [...] G. Bevione e La Stampa, criticata per avere "diffuso a getto continuo le più grandi bugiarderie […] intorno alla Tripolitania, agli arabi, all'eroismo dei nostri conquistatori" (ibid., p. 12). Con gli pseudonimi "Il follaiuolo torinese" e "L'amico di ...
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PINI, Alessandro
Davide Baldi
PINI, Alessandro. – Nacque a Firenze il 3 maggio 1653, da Bartolomeo e da una Vittoria di cui non si conosce il cognome.
Apprese i primi rudimenti con il sacerdote Giovanbattista [...] tracciò disegni e descrizioni che non sono pervenuti, così come non giunsero mai a destinazione i vari manoscritti arabi di medicina e di matematica, e i molteplici reperti archeologici che aveva raccolto per implementare la collezione del granduca ...
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CALDANI, Leopoldo Marcantonio
Ugo Baldini
Nacque a Bologna il 21 novembre 1725 da Domenico, in una famiglia appartenente all'antica aristocrazia modenese, trasferitasi a Bologna anteriormente al 1577, [...] scuola medica di Padova, dove l'insegnamento era ancora libresco e incentrato per lo più sull'esegesi di testi greci e arabi; a questi egli sostituì i testi della nuova anatomia, integrandoli con un ricco lavoro di dissezione e sperimentazione.
Da un ...
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BONIFACIO, conte e duca di Lucca
Carlo Guido Mor
Figlio di Bonifacio I, gli successe nella contea-ducato di Lucca probabilmente alla sua morte. Col titolo di conte B. compare per la prima volta il 5 [...] Lucca 1836, n. 25, pp. 35 s.; Vita Aldrici episc. cenomanensis, in Migne, Patr. lat., CXV, coll.78-87; M. Amari, Bibl. arabo-sicula, I, Torino-Roma 1880, pp. 310 s.; R. Roncioni, Delle istorie pisane libri XVI, a cura di F. Bonaini, in Arch. st. ital ...
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PELINO, Mario
Ezio Mattiocco
– Nacque a Sulmona, in provincia dell’Aquila, da Alfonso ed Anna Susi il 24 agosto 1892, penultimo di sei figli (Achille, Carolina, Riccardo, Nina, Mario, Elisa).
Frequentò [...] oggi, ne sminuiscono la bontà.
L’origine dei confetti è oscura: chi la riferisce addirittura ai Romani, chi agli arabi, chi ai longobardi; sicuramente, anche se non proprio assimilabili alle odierne confetture, erano ben conosciuti già nel Trecento ...
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BENZI, Marco
Giulio Prunai
Nacque a Siena da Giovanni e dalla moglie di questo, Nicola Serfucci, di famiglia appartenente al Monte dei Nove ed al popolo di S. Giovarmi, in data imprecisata da collocare [...] vero allievo della scuola senese, che fu principalmente ippocratica. Il suo consilium, infatti, non contiene alcun riferimento agli autori arabi ed insiste nella limitazione dei rimedi, ammonendo il medico a non nuocere. Per il resto, come gli altri ...
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Pittore, architetto, scienziato (Vinci, Firenze, 15 aprile 1452 - castello di Cloux, od. Clos-Lucé presso Amboise, 2 maggio 1519). Ha personificato il genio rinascimentale che rivoluzionò sia le arti figurative [...] dispersione della luce, della teoria delle ombre. La perspicua descrizione della camera oscura e della sua teoria, già nota agli Arabi, mostra che egli ne aveva intuito l'applicazione che se ne fa nell'occhio.
L. prospettò con chiarezza le affinità ...
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DELLA STUFA, Luigi
Carlo Vivoli
Nacque a Firenze il 5 luglio 1453 da Angelo di Lorenzo e da Margherita Ridolfi. Appartenente ad una famiglia ormai da generazioni schierata con i Medici, ai quali era [...] via terra alla volta di Gerusalemme per visitare la Terrasanta. Dopo molte difficoltà dovute in particolare alle esose richieste degli arabi per concedere i lasciapassare ("e voi lettori che andate in Jerusalem per la via di Alessandria e del Caero e ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...