L'Europa tardoantica e medievale. Gli Arabi
Maria Giovanna Stasolla
Gli arabi
Nell’ambito del patrimonio archeologico dell’Europa sono individuabili, con diversa rilevanza, le tracce di una presenza islamica [...] et al., Testimonianze degli Arabi in Italia, Roma 1988.
S.K. Jayyusi (ed.), The Legacy of Muslim Spain, Leyden 1992.
H. Bresc et al., Del nuovo sulla Sicilia musulmana, Roma 1995.
R. Lopez Guzman (ed.), Al-Andalus y el Mediterraneo, Madrid 1995 ...
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Aghlabidi
L. Golvin
Dinastia che governò in Ifrīqiya (od. Tunisia) nel sec. 9°, sotto la quale iniziò la conquista islamica della Sicilia.
Nell'anno 800 d.C. l'Ifrīqiya vide nascere la prima dinastia [...] , ma a un esame più attento rivela anche apporti andalusi, su uno sfondo di antiche tradizioni locali. In definitiva de la Grande Mosquée de Kairouan, Revue de l'Institut des Belles-Lettres Arabe 99, 1962, pp. 245-256.
P. Sebag, Kairouan, Paris 1963. ...
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Letterato e uomo politico arabo musulmano di Spagna (Loja 1313 - Fez 1375), ministro dei sultani Nasridi di Granata, e storico sia di quella città (al-Ilḥāṭa fī ta'rīkh Gharnaṭa "Storia completa di Granata"), [...] musulmana (A῾māl al-a῾lām "Gesta dei notabili"). Fu anche valente poeta. La sua figura è considerata tra le più eminenti del tardo arabismoandaluso. Morì strangolato in prigione, dove era stato posto sotto false accuse, tra cui quella di eresia. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La scienza islamica nella cultura medioevale
Piero Morpurgo
Per scienza islamica medioevale s’intende il corpus di testi, commenti e analisi di autori appartenenti all’islam, che tradussero e interpretarono, [...] medica) del greco Pedanio Dioscoride (o Dioscuride; 1° sec.) nella versione araba (seconda metà del 9° sec.), che risultava di più agevole lettura di quella greca. Dall’Andalusia la cultura scientifica islamica s’irradiò a Saragozza e a Barcellona e ...
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Musulmani
Bruna Soravia
Se la seconda metà del sec. XII aveva conosciuto una ripresa parziale dell'offensiva musulmana contro la minaccia cristiana, con la cacciata dei normanni dalle coste nordafricane [...] ), dagli abitanti dello Hiǧāz e scritta dal filosofo mistico andaluso Ibn Sab῾īn, che riconosceva l'autorità califfale di I capi di questi regimi, di fede musulmana e di etnia non araba, furono quasi sempre in grado di dare vita a dinastie più o ...
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CASTIGLIA, REGNO DI
DDavid Abulafia
Dal punto di vista della storia politica, gli sviluppi militari e dinastici della Castiglia del primo Duecento hanno poco a che fare con la Germania e la Sicilia [...] solo i testi relativi alla scienza e filosofia araba (i classici greci erano reperibili nella versione tradotta in arabo), ma anche i commentari, in particolare quelli di Ibn Sīnā (Avicenna) e dell'andaluso Ibn Rushd (Averroè). La presenza tra gli ...
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al-Andalus
Nome, di etimo incerto, con cui fu nota presso gli arabi la Penisola Iberica sotto dominazione musulmana in epoca medievale. Fu nel 711 che una piccola armata formata da guerrieri arabi e [...] Navas de Tolosa (1212), seguita dalla conquista cristiana delle principali città andaluse (1248, presa di Siviglia). In seguito, per circa due nasride, Abu ‛Abd Allah (➔ Boabdil), ponendo fine alla presenza arabo-musulmana nella Penisola Iberica. ...
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navarrino
agg. e s. m. (f. -a). – Della Navarra (v. la voce prec.); come sost.: abitante, originario, nativo della Navarra. Razza n., razza di cavalli, da sella e da tiro leggero, ottenuta a Tarbes (Pirenei) dall’incrocio di cavalli arabi...