Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] base a questa caratteristica grammaticale si distinguono gerghi a base dialettale e gerghi a base italiana. Dal punto di vista in italiano in epoca recente come dialettismi siciliani (o arabismi). Per le lingue germaniche, sono esempi di voci con ...
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La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] standard insegnata a scuola ai parlanti delle diverse varietà dialettali, verso cui i comportamenti linguistici in qualche modo devianti di lingue materne diverse, delle quali alcune (albanese, arabo, bosniaco, hindi, inglese, polacco, romeno, serbo, ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] infine, si distingue dalle altre zone dell’isola per la presenza di numerosi ➔ arabismi, come [ˈkaɖːu] «secchio» < ar. qādūs, [kasiˈria] tra i due secoli.
In Calabria, la letteratura dialettale inizia nel Seicento a opera di due originali autori ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] . Esistono però anche in lingue tipologicamente diverse, come l’arabo classico, che possiede pronomi clitici che sono personali e, ant. ne ‘ci’ e forme meridionali congeneri, «L’Italia dialettale» 58, pp. 1-48.
Migliorini, Bruno (1975), In bràccioli ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] (amerò, amerei prima coesistenti con amarò, amarei). L’interferenza dialettale si manifesta nell’uso incerto di scempie e doppie.
Il (➔ arabismi): dalle lingue orientali giungono caucciù, ginsèng, mandarino «funzionario cinese», e l’arabo musulmano ...
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Un italianismo è un prestito dall’italiano (➔ prestiti) a un’altra lingua (oltre ai prestiti veri e propri, diretti e indiretti, si considerano anche l’induzione, i ➔ calchi e lo pseudoprestito). Non sempre [...] delle circostanze. I primi italianismi attestati sono del XII secolo e sono di origine dialettale, o sono a loro volta ➔ arabismi, passati in italiano sia direttamente dall’arabo, in quanto l’Italia aveva una funzione mediatrice tra l’Europa e il ...
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L’etimologia (gr. etymología, lat. etymologĭa) è lo studio dell’origine delle parole. La sua tradizione risale a più di 2500 anni fa: riflessioni etimologiche si conoscono già dai tempi degli antichi Indiani [...] anche i linguaggi settoriali e le attestazioni dialettali. Le discussioni etimologiche sono di alto livello italiano e i suoi dialetti, quali zucchero < arabo súkkar, facchino < arabo faqīh («giureconsulto, teologo»), scialuppa < fr. chaloupe ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] per via colta o popolare. Un toponimo può avere una forma dialettale e una forma ufficiale, talvolta derivati da una diversa base, o che hanno interessato specificamente un territorio, ad es. l’arabo in Sicilia, lo sloveno in Friuli, il croato in ...
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Il perimetro del linguaggio della moda è difficilmente definibile. Il termine moda (dal fr. mode, connesso al lat. modus «maniera») è attestato per la prima volta in italiano nel trattato moraleggiante [...] (termine apparso nel 1873) rifugge ora ogni forma di dialettalità, i binomi costume / moda, lessico popolare / aristocratico, via via dal mondo germanico le brachae, dal mondo arabo il ricamo (arabo raqama «scrivere o tessere») e dal regno dei ...
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Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] ’Otranto) (3 voll., Monaco 1956-1961), il Nuovo dizionario dialettale della Calabria (NDC) di Gerhard Rohlfs (Ravenna 1977) e (inglese, francese, tedesco, latino, greco, ebraico, arabo, olandese, russo, ecc.).
Alla documentazione dei nomi propri ...
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qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella toponomastica di paesi di lingua araba,...
casba
(o kasba) s. f. [forma italianizz. dell’arabo qaṣba «fortezza», che è la pronuncia dialettale dell’arabo class. qaṣaba; sono adottate talvolta anche le grafie francesi qasbah e kasbah]. – In generale, la parte interna di una città, o...