Scrittore arabo musulmano, nato ad Āmul nel Ṭabaristān nel 224 o 225 eg.-839 d. C., morto a Baghdād nel 923. Si occupò di diritto (e fondò anzi una propria scuola o sistema giuridico, sostanzialmente affine [...] epica premusulmana (come è per la Persia sasanidica). L'opera storica di aṭ-Ṭabarī fu tradotta, rimaneggiata e continuata da varî autori in arabo e in persiano, e servì poi di base alla storia universale di Ibn al-Athīr (secoli XII-XIII d. C.) che la ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. La rinascita degli studi geometrici nel mondo latino
Menso Folkerts
La rinascita degli studi geometrici nel mondo latino
La tradizione [...] (IX sec., noto in latino come Anaritius) ai Libri I-X fu tradotto in latino da Gherardo da Cremona; mentre il testo arabo si interrompe al principio del Libro VII, i manoscritti latini contengono l'intero commento. Esso non deve avere goduto di una ...
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Geografia umana ed economica
di Paolo Migliorini
Stato dell'Africa nord-orientale. Secondo una stima del 2005 la popolazione dell'E. ammontava a 77.505.000 abitanti, quasi il doppio rispetto al 1970. [...] medio-orientale, soprattutto per quanto concerne il conflitto arabo-israeliano. Se ancora nel 1999 l'E. si guida che aveva a lungo svolto all'interno della Lega araba a vantaggio dell'Arabia Saudita, che si fece promotrice di un'iniziativa di pace ...
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LUQMĀN
Francesco Gabrieli
. Personaggio leggendario dell'Arabia preislamica. Tradizioni risalenti al paganesimo arabo ne facevano un uomo straordinariamente longevo (mu ammar) e raccontavano delle sue [...] (con cui L. fu effettivamente dai musulmani stessi identificato), e Aḥīqār (v).
Tra le molte edd. europee delle favole in arabo, dopo quella dell'Erpenio (1615), da notare quelle di G. W. Freitag (1823), F. Roediger (1830), C. Schier (1831, con ...
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Orientalista (Talbiyye, Gerusalemme, 1935 - New York 2003). Studiò negli USA, dove dal 1963 insegnò inglese e letteratura comparata alla Columbia University. Studioso e critico letterario di rilievo, si [...] occupò del mondo arabo (The question of Palestine, 1979; trad. it. 1994), assumendo spesso posizioni in netto contrasto con quelle degli intellettuali occidentali. In particolare con Orientalism (1978), S. attribuì agli orientalisti la responsabilità ...
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Teologo e arabista belga (Chiny 1852 - Heverlu-les-Louvain 1933): insegnò arabo e teologia a Lovanio, pubblicò un'ed. di Afraate (1882) e il Synaxarium alexandrinum (4 voll., 1905-26), e diresse la sezione [...] araba del Corpus scriptorum christianorum orientalium. ...
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(gr. Φιλιππόπολις) d’Arabia Città fondata dall’imperatore romano Filippo l’Arabo (244 d.C.) nell’Auranitide. Restano alcune rovine presso l’odierna città di Shahbā, in Siria: terme, case con ricchi mosaici, [...] un tetrapilo, un teatro e soprattutto il Philippèion, dedicato al padre dell’imperatore ...
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. Con l'aggettivo relativo arabo-persiano babahā'ī si designano i seguaci della religione fondata nel 1866-67 dal bābī Ḥusein ‛Alī detto Bahā' Ullāh "la bellezza data da Dio"; ramo dunque del bābismo (v.), [...] quindi iniziante un nuovo ciclo profetico, nel quale il libro arabo al-Aqdas "il santissimo", composto da Bahā' Ullāh in 1891, pp. 141-255 (copiosissimi estratti di testi originali arabi e persiani). Il Kitāb-i Aqdas fu edito in persiano con ...
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Giovanni Ispano (lat. Iohannes Hispanus o Avendaut, da Aben Dahut, corruzione dell’arabo Ibn Dawūd) Traduttore (n. 1100 ca
m. 1180 ca.). Attivo a Toledo, tradusse delle opere filosofiche di Avicenna [...] in latino, in collaborazione con Domenico Gundisalvi. Dall’arabo tradusse in latino anche il Fons vitae di Avicebron (Ibn Gĕbīrōl) e opere di astronomia e di astrologia. Ebreo, non è certo che si sia convertito al cristianesimo; non va confuso con ...
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SARACENO
Giuseppe Castellani
. Nome che veniva dato al ducato d'oro arabo o denar che ebbe largo corso nei paesi cristiani e anche in Itaiia. Si ha ricordo dei bisanti saracenati, imitazioni arabe delle [...] monete bizantine.
Ediz.: E. Martinori, La moneta, ecc., Roma 1915, s. v ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.