CATONE (Cato, Cattho), Angelo (Angelo de Supino)
Augusto De Ferrari
Nacque a Benevento intorno al 1440 da famiglia nobile, la quale forse proveniva da Supino, presso Frosinone; è da escludere invece [...] di editore anche la stampa del Tractatus de febribus di Antonio Guarnerio (Napoli 1474)e della Practica de medicinis dell'arabo G. Mesué (ibid. 1475).
Attratto da un matrimonio vantaggioso, si sposò ed ebbe due figli, Lucrezio e Lorenzo; ma, alla ...
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MANINI (Manilio), Antonio
Paolo Pontari
Figlio di Cristoforo, nacque a Bertinoro, in Romagna, nel 1431.
Il cognome Manini è ampiamente documentato (Temeroli), ma il M. fu anche conosciuto come Antonio [...] , ancora da Manfredi, è annotato il prestito al M. in data 27 febbr. 1484 del De nativitatibus in astrologia dell'astrologo arabo Aomar (Umar Ibn Al-Farruhan).
Nel 1482 il M. fu nominato commendatario e priore dell'eremo di S. Maria di Vincareto ...
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(arm. Hayastan) Regione fisica e storica dell’Asia sudoccidentale, estesa fra 38° e 41° lat. N e 37° e 47° long. E Gr. e ampia circa 140.000 km2.
Dal punto di vista fisico l’A. s’identifica con l’Acrocoro [...] un gruppo di vasi argentei del tipo rhytòn, con raffigurazioni zoomorfe e antropomorfe.
Medioevo ed età moderna
Con l’occupazione araba, consolidata al tempo del califfo Mu‛āwiyah (660-680), l’A. maggiore divenne una provincia di confine dell’Impero ...
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Ricchi e poveri: pensare all'economia del benessere
Vera Zamagni
Il lungo cammino della dottrina sociale della Chiesa in età moderna e postmoderna
Lo sviluppo economico moderno è nato in ambiente cattolico [...] del mondo e fece passare un’area come l’Europa, che dopo il declino dell’Impero romano era in ritardo rispetto al mondo arabo e a quello cinese, in testa a tutti, con le scoperte geografiche e la rivoluzione industriale.
Ma man mano che progrediva ...
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MONTECASSINO, Abbazia di
F. Aceto
Abbazia benedettina del Lazio meridionale (prov. Frosinone), ubicata sulla sommità dell'omonimo monte, sulle cui pendici in età romana sorgeva il municipium di Casinum, [...] Vat. lat. 2398-2399; Parigi, BN, lat. 6912), un testo arabo che Carlo I d'Angiò (1263-1285) si procurò in copia dall'emiro 1978; A. Daneu Lattanzi, Una bella copia di Al Ḥāwī tradotto dall'arabo da Farag Moyse per Carlo I d'Angiò (ms. Vat. lat. 2398 ...
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Il riconoscimento dell'alterita religiosa
Enzo Pace
Introduzione
Al termine di una ricerca sulla comunità sikh in provincia di Cremona ebbi modo di visitare il loro tempio. È il primo in ordine di tempo [...] Nostra Aetate favorisce è con il mondo musulmano. In tale ambito va ricordata la funzione svolta dal Pisai (Pontificio di studi arabi e islamici). Fondato a Tunisi nella seconda metà degli anni Venti, viene aperto a Roma nel 1964 sotto il pontificato ...
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Ebrei
Elena Loewenthal
Un popolo con una storia del tutto particolare
Chi sono gli Ebrei? I protagonisti della Bibbia, uno dei libri più antichi mai scritti? Le vittime della Shoah, lo sterminio di [...] come fede e tradizioni. Ma qui vive anche una minoranza di cittadini israeliani che non sono Ebrei e che è composta da arabi musulmani, cristiani e membri di etnie diverse.
Gli Ebrei nel mondo
Dunque, gli Ebrei non sono una nazione, né soltanto una ...
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FRASCELLA, Francesco Antonio
Silvano Giordano
Nacque a San Fele, nella zona montana del Vulture, probabilmente nei primi anni del sec. XVII. Non è noto il nome del padre; quello della madre, Rosa, risulta [...] a Napoli, dove giunse il 9 apr. 1639. Da qui scrisse a Propaganda, chiedendo un compagno di viaggio che conoscesse l'arabo e il turco. Finalmente il 10 ott. 1639, accompagnato da un gruppo di teatini, partì da Livorno e sbarcò ad Alessandretta ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, [...] testi liturgici in lingue moderne. I Melchiti di Siria o di Egitto, oltre al greco, hanno adottato (10° sec.) anche l’arabo.
L. occidentali. - La maggior parte dei riti e delle formule si stabilizza dal 4° sec., quando Roma abbandona il greco per ...
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Filosofo (Mirandola 1463 - Firenze 1494). Si propose di raggiungere una sintesi tra le dottrine più diverse, non solo quelle di ispirazione cristiana e pagana, ma anche quelle di derivazione ebraica e [...] , con Girolamo Donato e altri dotti, con i quali si avviò allo studio della filosofia aristotelica e dei suoi commentatori greci, arabi e latini. Lasciata Padova per Pavia (1482), dove coltivò, con la filosofia, il greco, nel 1484 era a Firenze ed ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.