ARATO (῎Αρατος, Arātus)
G. Becatti
Letterato e filosofo nato forse a Tarso, ma cittadino di Soli in Cilicia, dove morì versò la metà del sec. III a. C. e dove gli fu eretto un monumento, ricordato da [...] del III sec. a. C. I più riconoscono in questo ritratto Crisippo (v.) e nel tipo con barba prolissa della moneta Arato.
Di questo abbiamo una copia marmorea in una erma di Villa Albani (n. 610), dall'aspetto nobile, solenne, concentrato, risalente a ...
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CRISIPPO (Χρύσιππος, Chrysīppus)
A. Giuliano
Filosofo nato a Soli di Cilicia (o a Tarso) nel 280, morto ad Atene nel 205 circa a. C. Famoso dialettico, scrisse numerosissime opere, fu capo della scuola [...] di età imperiale di Soli-Pompeiopoli, insieme a quella di Arato (v.), secondo l'uso commemorativo di rappresentare nei conî provinciali Soli. La rappresentazione sulla stoffa permette allora di riportare ad Arato e non a C. i ritratti in marmo sino ad ...
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Filosofo greco del sec. 3º a. C. Concittadino, scolaro e familiare di Zenone di Cizio, fu uno dei rappresentanti della stoa antica. Dei suoi scritti ci restano solo dei frammenti. Inviato da Zenone alla [...] sembra esercitasse, non sempre a buon fine, notevole influenza. Investito del comando della guarnigione nell'Acrocorinto nel 244, si diede la morte, secondo un'autorevole tradizione, quando la roccaforte cadde nelle mani di Arato di Sicione. ...
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Scienza greco-romana. Istituzioni e forme dell'attivita scientifica in eta ellenistica e romana
Giuseppe Cambiano
Istituzioni e forme dell'attività scientifica in età ellenistica e romana
Istituzioni [...] esso è l'unica opera di Ipparco pervenuta sino a noi. L'astronomia che circolò a Roma fu quella esemplificata in Arato, più che l'astronomia matematica, che sarebbe poi stata codificata da Tolomeo. Anche la geografia trovò modo di rivestirsi di forma ...
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Nel linguaggio scientifico, ogni fatto o evento suscettibile di osservazione diretta o indiretta, provocato o spontaneo.
Teorie fenomenologiche sono quelle che cercano di render conto di un f. quale esso [...] . Aristotele, ispirandosi al concetto astronomico di f. come ‘apparizione del cielo’, elaborato da astronomi come Eudosso di Cnido e da Arato, sostenne che la scienza naturale deve attenersi al f. che anzi ha lo scopo di spiegare, e quando la teoria ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
L’astrologia
Ornella Pompeo Faracovi
Astrologia e cultura umanistica
La riscoperta della cultura antica, tratto caratterizzante dell’età dell’Umanesimo, si verificò anche sul terreno degli studi di [...] biblioteche umanistiche di Vittorino da Feltre e Guarino Veronese, che disponevano ciascuna di un codice del poema astrologico di Arato, il più antico in lingua greca. Ispirandosi ai modelli antichi, il suo poemetto in due libri descrive con eleganza ...
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Solidarietà
Rainer Zoll
La nozione di solidarietà ha assunto oggi una tale varietà di significati e di usi che si rende necessario operare una distinzione tra un'accezione ristretta e una ampliata del [...] la certezza della fratellanza in un contesto di vita comune" (p. 313).
Prendendo spunto da Habermas, J. Cohen e A. Arato (1992) focalizzano l'attenzione sulla sfida che la differenza rappresenta per la s., e sottolineano come l'etica del discorso si ...
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Cultura greca
Gian Luca Borghese
Scriveva Ruggero Bacone intorno al 1271 nel suo Compendium studii philosophiae (1859) che la condizione critica in cui versavano gli studi tanto teologici quanto filosofici [...] di opere di Aristotele e di Giovanni Italo in un unico codice, il palinsesto membranaceo Vat. Gr. 316, e dei Fenomeni di Arato nel Par. Gr. 2841: il grande filosofo dell'antichità, un neoplatonico del XII sec. e un'opera di poesia didascalica ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La concezione agostiniana del sapere...
Pasquale Porro
La concezione agostiniana del sapere e la tradizione neoplatonica latina
La [...] o che la durata della rivoluzione di Saturno è di 30 anni; conosce quanto meno i nomi di Eudosso (408 ca.-355 ca.) e Arato (315 ca.-dopo il 240 a.C.), e in almeno un'occasione si spinge a riconoscere una possibile funzione positiva all'astronomia ...
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arativo
agg. [dal lat. mediev. arativus]. – Riferito a terreno, atto a essere arato, e quindi coltivato a cereali (sinon. del più com. seminativo); è per lo più opposto a pascolativo.
inarato
agg. [dal lat. inaratus, comp. di in-2 e part. pass. di arare «arare»], letter. – Non arato, lasciato senza colture: terreni, campi inarati; gl’inarati colli Solo e muto ascendea l’aprico raggio Di febo (Leopardi).