ARATEA
U. Bauer-Eberhardt
Nella tradizione testuale e figurativa, dalla Tarda Antichità fino al sec. 13°, i più diffusi manoscritti di astronomia sono i Phaenomena Aratea, basati sulle versioni latine [...] Germanico riprende soprattutto le correzioni apportate da Ipparco (sec. 2° a.C.), che aveva duramente criticato i Φαινόμενα di Arato come imperfetti da un punto di vista astronomico. Su questo si basano a loro volta gli scholia di Germanico (Scholia ...
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Scienza greco-romana. Astrologia
Tamsyn Barton
Astrologia
L'esposizione storica dell'astrologia greco-romana presenta alcune difficoltà di ordine cronologico. È difficile, infatti, ricostruire con [...] di Eudosso, i Phaenomena, ha ottenuto una vasta popolarità grazie a una versione in esametri, tuttora esistente, realizzata da Arato di Soli su richiesta di Antigono Gonata, re di Macedonia. In essa si descrivono le costellazioni, il loro sorgere ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
L’astrologia
Ornella Pompeo Faracovi
Astrologia e cultura umanistica
La riscoperta della cultura antica, tratto caratterizzante dell’età dell’Umanesimo, si verificò anche sul terreno degli studi di [...] biblioteche umanistiche di Vittorino da Feltre e Guarino Veronese, che disponevano ciascuna di un codice del poema astrologico di Arato, il più antico in lingua greca. Ispirandosi ai modelli antichi, il suo poemetto in due libri descrive con eleganza ...
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Astronomo greco (sec. 2º a. C.). Forse il più grande astronomo dell'antichità, si può considerare il fondatore dell'astrometria. Compilò il più accurato catalogo stellare dell'antichità, pervenutoci grazie [...] osservazioni celesti. Delle sue opere rimangono soltanto due critiche di poca importanza sul poema didascalico I fenomeni di Arato e su un'altra operetta analoga di Eudosso; il suo lavoro scientifico è quasi interamente conosciuto attraverso gli ...
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Scienza greco-romana. La scienza del cielo nel periodo pretolemaico
Alan C. Bowen
La scienza del cielo nel periodo pretolemaico
I documenti superstiti della scienza del cielo tra il IV sec. a.C. e [...] ed estivi e durante i due equinozi.
È questa la premessa implicita del seguente brano di Eudosso contenuto nell’opera In Arati et Eudoxi Phaenomena commentariorum libri tres di Ipparco di Nicea (II sec. a.C.):
Su questo circolo [il tropico estivo] si ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Astronomia, computo e astrologia
Bruce S. Eastwood
Astronomia, computo e astrologia
L'astronomia
Quando Prudenzio (348-403 ca.) [...] 'era carolingia non soltanto l'opera di Plinio era specificamente collegata all'astronomia ma anche le versioni latine dei Fenomeni di Arato e di Igino, il commento di Calcidio al Timeo di Platone, i Commentarii in Somnium Scipionis di Macrobio e l ...
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Scienza greco-romana. Le sfere celesti e le origini della trigonometria
John L. Berggren
Le sfere celesti e le origini della trigonometria
La comparsa della sfera nella geometria è una diretta conseguenza [...] le apparizioni celesti (phainómena) all’interno del modello a due sfere (l’opera è andata perduta, fu però messa in versi da Arato di Soli e oggetto di un commentario critico da parte di Ipparco di Nicea).
Successive all’opera di Eudosso vi sono tre ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Matematica e astronomia
Henri Hugonnard-Roche
Matematica e astronomia
Le testimonianze dirette e indirette della produzione astronomico-matematica in lingua siriaca sono [...] le storie narrate a proposito delle figure delle costellazioni che menziona citando, in siriaco, numerosi brani dei Fenomeni di Arato.
Gli altri capitoli trattano della causa delle eclissi, del sorgere e del tramontare dei segni dello Zodiaco e delle ...
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Scienza greco-romana. L'astronomia dopo Tolomeo
Alexandre Jones
L’astronomia dopo Tolomeo
Tolomeo rappresenta il culmine dell’astronomia greco-romana e, per certi aspetti, segna anche la fine del suo [...] tavole numeriche, il solo testo astronomico ad aver attirato commentatori prima dei testi tolemaici sembra essere stato il poema di Arato di Soli; e in quella tradizione l’enfasi era posta sulla critica letteraria e la polemica dotta, elementi per lo ...
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arativo
agg. [dal lat. mediev. arativus]. – Riferito a terreno, atto a essere arato, e quindi coltivato a cereali (sinon. del più com. seminativo); è per lo più opposto a pascolativo.
inarato
agg. [dal lat. inaratus, comp. di in-2 e part. pass. di arare «arare»], letter. – Non arato, lasciato senza colture: terreni, campi inarati; gl’inarati colli Solo e muto ascendea l’aprico raggio Di febo (Leopardi).