pahārī Lingua neoindiana di tipo indo-ario, parlata nelle valli dell’Himalaya, dal Nepal a Bhadrawah. Confina con il dominio tibeto-birmano. La p. orientale è detta naipālī «(lingua) del Nepal», anche [...] se la principale lingua del Nepal è la newarī, lingua tibeto-birmana ...
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Indianista (Berg, Turgovia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1931). Studiò dapprima il giainismo, ma le sue opere più importanti vertono soprattutto sui documenti linguistici e letterarî scoperti nel Turkestan [...] cinese e in particolare sulla lingua che denominò "nord-ario" e sui testi buddistici in essa redatti (Buddhistische Literatur, nordarisch und deutsch, 1920). ...
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Popolazioni iraniche e indiane che parlano lingue della famiglia indoeuropea (Ari lingue arie). Queste offrono molti punti di somiglianza nella morfologia e nel lessico, tali che il complesso degli elementi [...] innovati e di quelli conservati potrebbe riassumersi in un sistema di lingua ricostruita, detto Ari ario comune.
Nella preistoria, i nomadi che portarono le lingue indiane e iraniche nelle sedi storiche e che intorno al 3° millennio a.C. abitarono ...
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Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907); prof. (dal 1861) all'Accademia scientifico-letteraria di Milano; socio nazionale dei Lincei (1875). Coltivò dapprima i più svariati campi della glottologia (Studî [...] orientali e linguistici, I-III, 1854-61; Zigeunerisches, 1865; Studî ario-semitici, 1865, intesi a dimostrare la comune origine dell'indoeuropeo e del semitico), ma poi si restrinse sempre più all'indagine delle lingue indoeuropee e a studî ...
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Linguista e mitologo (Königsberg 1812 - Berlino 1881), uno dei primi grandi cultori della linguistica e mitologia indoeuropee in senso comparativo. K. si staccò da M. Müller in quanto ritenne che ogni [...] al germanico, greco e latino) e (1856) con A. Schleicher i Beiträge zur vergleichenden Sprachforschung (limitati all'ario, celtico e slavo); fusi poi (1875) nella Zeitschrift für vergleichende Sprachforschung auf dem Gebiete der indogermanischen ...
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Nella formazione delle parole per ➔ derivazione, il suffisso -ità (< -itātem, con apocope di tem) dà luogo a nomi deaggettivali femminili: affidabile → affidabilità, aggressivo → aggressività, elettrico [...] la i radicale dalla i del suffisso: bonario → bonarietà. Dagli aggettivi uscenti in -are e non in -ario, si ha quindi -ità e non -ietà: complementare → complementarità, e non *complementarietà, interdisciplinare → interdisciplinarità, e non ...
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-ITA, -IETA O -EITA?
Si tratta di suffissi diversi.
Il suffisso -ità (dal latino -itatem), il più diffuso, si trova in parole di significato astratto derivate dal latino (brevità, umanità, novità) o, [...] sono scorrette e si devono all’influsso di altri nomi astratti come contrarietà o precarietà, che però derivano da aggettivi in -ario, dove la i è già nella base.
È scorretta anche la forma *quotidianeità, formata sul modello di estraneità e ...
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La formazione di nomi a partire da nomi è, fra i processi derivazionali che non prevedono cambiamento di parte del discorso, il più ricco di forme e diversificato semanticamente, lasciando da parte l’➔alterazione, [...] a un comportamento abituale.
I principali suffissi sono -aio, -aro, -ario, -aiolo (-aiuolo, -arolo), -iere, -iero (tutti riconducibili al : borgataro, bustarellaro, gruppettaro, palazzinaro;
(c) -ario. Suffisso di provenienza colta, è presente sia in ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] le lingue romanze (Tekavčić 1980: 28-31).
Il suffisso che conserva più da vicino la forma originaria del latino è -ario, di provenienza colta, penetrato in Italia e in tutto il territorio romanzo attraverso i latinismi prima, i francesismi in -aire ...
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CAMPUS, Giovanni
Massimo Pittau
Nacque a Osilo (prov. di Sassari) il 2 dic. 1875; fu professore di scuole medie in diverse località della Sardegna e in seguito professore di liceo a Torino. Qui pubblicò [...] il procedimento da lui usato per la suddetta questione di linguistica sarda su una analoga questione relativa alle velari ario-europee, e raggiunse risultati abbastanza apprezzabili, anche se - com'era ovvio - non altrettanto sicuri(Due note sulla ...
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-ario
-àrio [dal lat. -arius]. – Suffisso derivativo presente in agg., per lo più d’origine lat., esprimenti una relazione con il nome che funge da base: ferroviario, leggendario, necessario, ordinario, reazionario, unitario. Le frequenti...
ario1
àrio1 agg. e s. m. (f. -a) [dal sanscr. ā′rya- «ario, un appartenente al popolo ario», der. di ariyà- «signore, nobile»; cfr. anche il pers. ant. āriya- «ario»]. – Che appartiene alla civiltà indoiranica, che è comune alla civiltà indoaria...