AGAPITO (Flavius Agapitus)
Paolo Lamma
Entrato piuttosto tardi nella vita pubblica, dopo esser vissuto alquanto oscuramente in Liguria, dove lo conobbe Ennodio (Epistolae, l. I, ep. 13), alla corte di [...] , l'amico degli anni balcanici del sovrano. A. era stato nominato patrizio e aveva dovuto intervenire nelle lotte contro l'aristocrazia romana, a causa dei giochi del circo, quando dovette abbandonare la carica. Nel 510 fu inviato a Costantinopoli ...
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Imperatore d’Etiopia (Ankober 1844-Addis Abeba 1913). Figlio del negus («re») Haile Malakot dello Shoa, fu battezzato col nome Sahle Mariam. Succeduto al padre nel 1855, fu tenuto prigioniero dall’imperatore Teodoro [...] ). Avviò un processo di modernizzazione militare e tecnologica, centralizzò potere e amministrazione e ridusse le autonomie dell’aristocrazia. Colpito da paresi nel 1908, lasciò il potere nelle mani di un consiglio di reggenza guidato dalla moglie ...
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ARISTOCRAZIE ECCLESIASTICHE E LAICHE, REGNO D'ITALIA
SSimone M. Collavini
Si è recentemente riconosciuto nel Duecento una fase di progressiva riduzione della mobilità sociale e di crescente selezione [...] (Varanini, La Marca, 1994; Id., L'organizzazione, 1994).
L'ampio ricorso da parte di Federico II a esponenti della maggiore aristocrazia del Regno d'Italia per le cariche di vicari, rettori e capitani generali non è del resto fenomeno tipico solo del ...
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CAPRARA MONTECUCCOLI, Carlo
Carlo Capra
Nacque a Bologna il 12 sett. 1755 dal conte Niccolò e dalla contessa Virginia Ippolita Salviati. Discendente di una nota famiglia bolognese, assurta al rango [...] malintenzionati".
Essa pare comunque da ricondurre, oltreché al clima di insofferenza per il dominio pontificio diffuso tra l'aristocrazia felsinea negli ultimi decenni - del Settecento, a smania di novità e a desiderio di primeggiare e mettersi in ...
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CAETANI, Onorato
Piero Craveri
Nacque a Roma il 18 genn. 1842 da Michelangelo, duca di Sermoneta, e da Callista Rzewuska. Laureatosi in legge alla Sapienza, nel 1863, visse a lungo all'estero, in particolar [...] in lui senza dover passare attraverso le tensioni drammatiche della generazione precedente. A differenza di altri membri dell'aristocrazia romana, la sua partecipazione alla vita pubblica non ebbe per cornice i grandi interessi connessi allo sviluppo ...
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GUIDO
Tommaso Di Carpegna Falconieri
Duca di Spoleto e marchese di Camerino, primo di questo nome; figlio di Lamberto (I) conte di Nantes, nacque intorno al secondo decennio del secolo IX.
La famiglia [...] recenti hanno dimostrato l'inconsistenza di tali supposizioni. La famiglia di G. si colloca però tra l'altissima aristocrazia franca, appartenendo all'entourage politico di Carlomagno e dei suoi immediati successori, presente su un vasto scenario al ...
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CUBELLO, Antonio
Evandro Putzulu
Figlio primogenito di Leonardo, primo marchese di Oristano e conte del Goceano, e di Quirica Deiana, nacque nel 1396 in Oristano. Aveva dunque solo 14 anni quando fu [...] Magnanimo. A Barcellona soggiornò a lungo, ben accolto negli ambienti di corte e in quelli della grande aristocrazia feudale catalanoaragonese. procurandosi fama di valente cavaliere; si ricorda tra l'altro la sua brillante partecipazione al torneo ...
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Uomo politico francese (Boudry, Neuchâtel, 1743 - Parigi 1793). Tra i protagonisti della Rivoluzione francese e direttore dell'Ami du peuple, nel 1792 fu eletto alla Convenzione. Fautore della dittatura [...] M. iniziò a pubblicare l'Ami du peuple, giornale che si distinse nel denunciare i tentativi controrivoluzionarî dell'aristocrazia e quelli dei ricchi borghesi di trarre profitto dai cambiamenti della Rivoluzione a scapito delle classi popolari. Nel ...
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In Roma antica, il luogo alle pendici del Campidoglio, all’angolo nord del Foro, dove si adunavano i cittadini divisi per curie. La parola (al pl. comitia) passò poi a significare le assemblee dell’intero [...] processi. Nei c. si esplicava la sovranità formale del populus Romanus, essendo il potere sostanziale nelle mani dell’aristocrazia senatoriale, cui appartenevano i magistrati. Senza l’iniziativa di questi ultimi, infatti, i c. non potevano essere ...
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Scrittore e pubblicista polacco (Wolborze, Sieradz, 1503 - ivi 1572). Proveniente dalla piccola nobiltà, studiò all'accademia di Cracovia (1517-22). Viaggiò in Germania, dove conobbe Lutero e Melantone; [...] ; il ceto borghese, escluso dal potere che si accentrava nella dieta nobiliare; le prerogative della corona, usurpate dall'aristocrazia e dalla nobiltà. Ma al tempo stesso egli si oppone all'"absolutum dominium" del sovrano; propugna inoltre la ...
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aristocrazia
aristocrazìa s. f. [dal gr. ἀριστοκρατία, comp. di ἄριστος «ottimo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Nel sign. originario e più proprio, la prevalenza, il governo dei più meritevoli, intesi questi come coloro che sono moralmente...
aristocratico
aristocràtico agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. ἀριστοκρατικός; v. aristocrazia] (pl. m. -ci). – 1. Che appartiene all’aristocrazia: famiglia a.; anche sost.: è un a., spec. di chi ha modi e abitudini proprî dell’aristocrazia; talora...