(gr. ᾿Ιταλός) Mitico eroe eponimo dell’Italia, figlio di Telegono e di Penelope; secondo una versione della leggenda avrebbe fondato Tuscolo e Preneste.
Aristotele, seguendo Antioco di Siracusa, faceva [...] derivare il nome dell’Italia da I., principe di stirpe enotrica, che avrebbe dominato l’estremità meridionale della penisola ...
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L'esistenza di questa classe sociale in Grecia è attestata da Aristotele e da Plutarco, nonché da fonti seriori. In base a queste testimonianze, frammentarie, si è pensato che l'ectemorato fosse una specie [...] di credito agrario, per il quale il proprietario anticipava al contadino bisognoso una somma che sarebbe stata pagata in natura col sesto del prodotto: è possibile che tale concessione fosse fatta a condizioni ...
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Per i pitagorici essenza (ἐστώ) era la parte immutevole e divina dell'universo, onde s'originava la parte mutevole o natura. Con Socrate la ricerca divenne d'indole logica: di ciascuna cosa egli domandò [...] che Platone concepisce come un'idea, un modello che il demiurgo ha copiato per le cose sensibili, ma che Aristotele definisce come entelechia che nell'esistenza delle cose sensibili si attua e moltiplica.
Nella filosofia classica greca l'essenza non ...
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PAUSON (Παύσων)
L. Guerrini
Pittore, probabilmente ateniese e contemporaneo di Polignoto.
Aristofane (Acharn., 854 e Pluut., 602) lo dice cattivissimo (ὁ παμπόμηρος) e "compagno di mensa della povertà"; [...] probabile è l'identificazione del P. citato da Aristofane (che già gli Scholia glossano come "pittore") coll'artista di cui parla Aristotele, così è anche probabile l'identificazione col pittore di quel P., o Pason, che ritorna in un altro passo di ...
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Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico.
Diritto
Cenni sulla d. antica
La d. in Grecia. [...] meno cattiva delle forme cattive, di cui quella più degenerata è la tirannide. Questa stessa opinione è condivisa da Aristotele che classifica la d. come una forma degenerata di politìa, la costituzione per antonomasia, nella quale il «governo della ...
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proposizione
Barbara Faes De Mottoni
Il termine p., più volte usato da D., deriva i suoi valori specifici dalla terminologia della logica aristotelica.. Aristotele designa la p. con due termini diversi: [...] comprensione del loro significato matematico. Il teorema citato da D. è un luogo comune nella tradizione medievale, in particolare in quella aristotelica (cfr. Arist. Metaphys. IX 9, 1051 a 24 ss.; Tomm. Sum. theol. I II 94 4).
Il passo di Mn I ...
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verita, postulato di
verità, postulato di in un insieme S di enunciati, postulazione del fatto che ogni suo enunciato debba essere vero. Secondo Aristotele, affinché un insieme di enunciati possa qualificarsi [...] come una scienza deduttiva esso deve contenere anche tale postulato (→ sistema ipotetico-deduttivo) ...
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dinumerare
Fernando Salsano
" Annoverare "; unica attestazione in Cv IV XVII 8 Bene si pone Prudenza, cioè senno, per molti, essere morale virtude, ma Aristotele dinumera quella intra le intellettuali [...] (cfr. Tommaso: " virtutes morales, quibus etiam connumeratur ", in Sum. theol. II II 47 4a) ...
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Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, [...] ufficiale; pare che da Federico fosse stato inviato all'università di Bologna a far dono delle traduzioni dei commenti averroistici ad Aristotele fatte da lui e da altri. Nel 1230 dedicava a Federico II la versione del De animalibus di Avicenna e una ...
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Scrittore francese del secolo XVI, nato a Châteauroux, dove coprì varî uffici pubblici. Tradusse gli Economici d'Aristotele (1554) e trattò, insieme con la poesia satirica d'argomento politico, la drammatica, [...] con una tragédie (che meglio si chiamerebbe moralité) de la Piaffe et la Picquorée et bannissement de Mars, e con La Soltane, che rimane come l'opera sua più importante (pubblicata nel 1561; ristampa moderna, ...
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aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...