Filologo classico tedesco (Warthe 1862 - Friburgo in Brisgovia 1936); prof. nelle università di Lipsia, Giessen, Königsberg, Friburgo in Brisgovia. Opere: Philologische Studien zu Plato (2 voll., 1896-1903); [...] Die innere Entwicklung des griechischen Epos (1904); edizioni della Politica di Aristotele (1909), dei Caratteri di Teofrasto (1923), dell'Elena di Gorgia (1927). ...
Leggi Tutto
Questo crostaceo è noto dalla più remota antichità: Aristotele lo descrisse col nome di κάραβος, Plinio e gli scrittori latini lo chiamarono locusta, voce pure usata nel Medioevo e nella Rinascenza dal [...] Belon al Rondelet, dall'Aldrovandi al Ruysch. Con l'istituzione della nomenclatura linneana, l'aragosta fu detta Cancer homarus da Pennant, Astacus homarus da Olivier e da altri, finché Latreille nel 1804, ...
Leggi Tutto
Il Rinascimento. Verso una nuova matematica
Enrico Giusti
Paolo Freguglia
Pier Daniele Napolitani
Pierre Souffrin
Verso una nuova matematica
Introduzione
di Enrico Giusti
A chi si volga alla matematica [...] 1589 e il 1594 (Heilbing 1989).
L'aspetto più incisivo del De motu è la forza con cui esso nega, contro le teorie aristoteliche, l'esistenza di corpi assolutamente leggeri. La spiegazione del moto verso l'alto di un corpo pesante ‒ vale a dire di un ...
Leggi Tutto
quale (categoria della qualità)
Giorgio Stabile
Come aggettivo neutro sostantivato ricorre in D. col medesimo valore del neutro latino quale, comunemente usato nel linguaggio filosofico scolastico (come [...] l'accezione tecnico filosofica - s'identifica con la categoria stessa della qualità ed equivale ad essa nell'uso linguistico.
Aristotele aveva distinti quattro generi di qualità: un primo genere è quello degli habitus (come la virtù o la scienza ...
Leggi Tutto
paradigma
Dal lat. tardo paradigma, gr. παράδειγμα «esempio, modello». Nel linguaggio filosofico è talora usato come equivalente di archetipo (➔), per designare le realtà ideali, concepite, per es. in [...] Platone, come modelli eterni delle realtà sensibili, mutevoli; in Aristotele il termine è assunto per indicare l’argomento, basato su un caso noto, a cui si ricorre per illustrare uno meno noto o del tutto ignoto. Nell’epistemologia contemporanea il ...
Leggi Tutto
Nicostrato
Filosofo ateniese (seconda metà del 2° sec. d.C.). Appartenente al platonismo medio, polemizzò contro la dottrina aristotelica delle categorie, accusandola di compromettere la distinzione [...] tra mondo sensibile e intelligibile. Nel commento di Simplicio alle Categorie di Aristotele vengono ricordate le critiche di N. come punto di partenza di quelle più sottili di Plotino. ...
Leggi Tutto
La parte di uno scritto e, più spesso, di un’opera scenica, narrativa, o di un film, in cui sono introdotti a parlare due o più personaggi.
Letteratura
Prescindendo dalle opere sceniche, dove è nel suo [...] si avvicinano piuttosto alla sistematicità del trattato. Trattati veri e propri sono i d. di Aristotele. Presso i Romani, Cicerone riprese il dialogo aristotelico, ma lo rese di tipo più urbano, con maggiori riflessi della vita circostante. Carattere ...
Leggi Tutto
. Etimologicamente, "estetica" (gr. αἰσϑητική da αἴσϑησις "sensazione") vale "dottrina della conoscenza sensibile", e può opporsi con ciò a "noetica", o dottrina della conoscenza intellettuale, in base [...] di realtà e d'idealità che nell'arte trovavano la loro sintesi. Ma, per ciò stesso, si può considerare la formulazione aristotelica come la più alta a cui sia giunta tutta l'estetica antica, appunto in quanto coglie nella forma più netta i termini ...
Leggi Tutto
MORFOLOGIA (dal gr. μορϕή "forma" e λόγος "ragionamento"
Giuseppe MONTALENTI
Giacomo DEVOTO
Giacinto Viola
Questo termine che secondo l'etimologia significa "studio delle forme" è usato per lo più [...] d'un uccello, l'arto anteriore di un quadrupede, fra la mano e la pinna toracica d'un pesce, ecc.) dimostrano che Aristotele ebbe una chiara visione dell'unità del piano di struttura di varî gruppi animali, e dell'unità morfologica e fisiologica dell ...
Leggi Tutto
Letterato, nato a Lucca, morto a Padova nel 1565. Nel 1536 pubblicò una Poetica che ebbe qualche rinomanza, nonostante la sua inferiorità rispetto a quelle del Vida e dello Scaligero. Egli deriva da Aristotele [...] e da Orazio, non sempre esattamente interpretati. Dalle conversazioni con Trifon Gabriele, il D. attinse il buono e il meglio del suo commento al Petrarca, pubblicato nel 1541 a Venezia e ristampato nel ...
Leggi Tutto
aristotelia
aristotèlia s. f. [lat. scient. Aristotelia, dal nome del filosofo Aristotele]. – Genere di piante della famiglia eleocarpacee, con una decina di specie dell’emisfero australe. La specie Aristotelia macqui, arbusto del Cile, dà...
aristotelico
aristotèlico agg. (pl. m. -ci). – Del filosofo greco Aristotele (384 o 383 - 322 a. C.), che si riferisce alla filosofia di Aristotele: le opere a.; la dottrina a.; l’etica, la politica a.; seguace della filosofia di Aristotele:...