GHITTONI, Francesco
Francesca Paola Rusconi
Nacque a Rizzolo, nel comune di San Giorgio Piacentino, il 25 marzo 1855, da Ferdinando e Giuseppa Armani. Dimostrò presto una predisposizione al disegno [...] è il Giovane operaio che riposa, datato 1879.
Nell'autunno del 1879 il G. sposò Maria Pagani; dall'unione nacquero Beatrice, Luigia, Arnolfo, Matilde e Opilio. Nel 1880 terminò gli studi al Gazzola, da cui fu licenziato con lode.
Da questo momento in ...
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Le arche sepolcrali. - Col nome di arca si può intendere una specie di sarcofago, ma più grande e monumentale. Arche vengono anche dette le sepolture delle catacombe, che non siano loculi. Le arche dei [...] può esser derivato il tipo di tomba ricoperta da un padiglione marmoreo, comune nel '300 italiano e per la prima volta usato da Arnolfo di Cambio nel monumento ad Adriano V in San Francesco di Viterbo nel sec. XIII. Note sono le arche di Ravenna (nel ...
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Scultore, nato in Siena il 1° marzo 1817, morto a Firenze il 10 gennaio 1882. Recatosi a studiare a Firenze, si giovò dei consigli di L. Magi e di U. Cambi, ma subì più l'influenza di L. Bartolini. Dopo [...] 1852; barone e baronessa de Hügel, Baldassarre Peruzzi, 1853; duca Leopoldo di Lorena, 1854; principessa Augusta e principe Arnolfo di Baviera, 1855; conte Carlo Guicciardini, 1863; marchese Cesare Alfieri di Sostegno, 1867; generale Rojas, 1873; la ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I programmi figurativi della Chiesa cristiana in Europa (mosaici, pitture, sculture, vetrate, pavimenti, libri)
Alessandra Acconci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto [...] d’Oltralpe. Il gruppo di codici lombardi giunto a noi è in gran parte costituito da sacramentari legati ai vescovati di Arnolfo II a Milano e Warmondo a Ivrea. Proprio perché si tratta di sacramentari, non troviamo in essi i principi narrativi degli ...
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CLASSICISMO
F. Pomarici
Il fenomeno del c. nell'arte medievale è una vicenda articolata e ricca di sfaccettature, che si snoda non solo all'insegna dell'alternanza fra sopravvivenze, recuperi, copie [...] or the ''Decline of Form'' Reconsidered, ivi, pp. 469-476; A.M. Romanini, Gli occhi di Isacco. Classicismo e curiosità scientifica tra Arnolfo di Cambio e Giotto, AM, s.II, 1, 1987, pp. 1-56; E. Bassan, L'architettura del monastero e il chiostro dei ...
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DANTE ALIGHIERI
L. Miglio
Poeta e scrittore, nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321.La presenza di D. nella cultura dei secc. 13°-14° si commisura, anche in rapporto alle arti figurative, [...] si può rispondere alla domanda: perché Cimabue e non Cavallini? Perché Giotto e non Duccio? Perché il silenzio su Arnolfo o i due Pisani? Alla risposta predetta se ne aggiunge un'ulteriore: il flagrante vantaggio della pittura fiorentina sopra quella ...
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gotica, arte
Flaminia Giorgi Rossi
L'ultimo grande stile europeo dell'arte medievale
Il luogo di nascita e di diffusione del gotico è la Francia settentrionale. Il termine gotico venne usato originariamente [...] bottega dei Pisano, poi a Firenze, a Roma, al servizio di Carlo d'Angiò, a cui dedica una massiccia ed energica scultura. Arnolfo rinnova il monumento funebre e il ciborio ‒ ossia l'edicola con colonne che nelle chiese antiche si trova sopra l'altare ...
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OLDRADO da Ponte
Chiara Valsecchi
OLDRADO da Ponte. – Nacque a Lodi, probabilmente intorno al 1270, da Guido, forse un miles, di famiglia non nobile, ma annoverata tra le più antiche della città.
In [...]
Ai primi del Trecento, a Bologna, ottenne la carica di assessore del capitano del Popolo, il suo concittadino Arnolfo Fissiraga, e qui probabilmente avviò al contempo l’attività di insegnamento. Circa gli sviluppi della sua carriera accademica, però ...
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GIOVANNI di Salerno
Carlo Albarello
Monaco vissuto nel sec. X, G. fu discepolo di Oddone, secondo abate di Cluny, del quale scrisse la Vita su richiesta di una comunità monastica di Salerno, poco dopo [...] in 939 (Arnaldi, p. 21).
Prima del soggiorno cluniacense, la formazione di G. avvenne a Roma sotto la guida del magister Arnolfo. Questa indicazione, unita a quella sull'origine romana della famiglia di G. e su di un cugino monaco nel monastero di S ...
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GIOVANNA d'Inghilterra, regina di Sicilia
Fulvio Delle Donne
Settima dei figli (terza femmina) di Enrico II, re d'Inghilterra, e di sua moglie Eleonora, duchessa d'Aquitania, nacque nell'ottobre del [...] a chiedere formalmente la mano di G., e inviò in Inghilterra un'ambasceria composta da Elia, vescovo eletto di Troia, Arnolfo, vescovo di Capaccio, e Florio da Camerota, giustiziere regio. La principessa, che già nel 1174 si era recata in Inghilterra ...
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arca
s. f. [lat. arca, dal tema di arcēre «contenere»]. – 1. a. Mobile, usato spec. nell’età antica e nel medioevo, a forma di cassa: di uso sacro, come quelle, talora preziose per materia e per lavoro, destinate a conservare le reliquie,...