PIEMONTE
Carla Lanza Dematteis
Liliana Mercando
Giovanni Romano
Vera Comoli Mandracci
(XXVII, p. 171; App. II, II, p. 546; III, II, p. 420; IV, II, p. 796)
Con una superficie di 25.399 km2 il P. [...] altra tardoantica (6°-7° secolo d.C.).
Per l'età barbarica si segnala la scoperta (1980) di una sepoltura a Borgo Reale riordinata. Rapporto dei lavori (1969-1977), ivi 1977; Valle di Susa, Arte e Storia dall'XI al XVIII secolo, a cura di G. Romano, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] per nobili, regalando anch’essi gli altri popoli col titolo di barbari […] Ma egli è da dire, non esserci ragione, per cui librai; ora che il governare una nazione non è più un’arte magica, ma sibbene una scienza pubblica e sottoposta alle leggi del ...
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BERENGARIO I, duca-marchese del Friuli, re d'Italia, imperatore
Girolamo Arnaldi
Nacque da Eberardo, conte-duca-marchese del Friuli, "vir nobilissimis Francorum natalibus oriundus" (Translatio s. Calixi [...] altra consacrazione impartita da papa Formoso, "illa vero barbarica Arnulfi, quae per surreptionem extorta est ": I di questi non avrebbero mancato, in seguito, di sottolineare ad arte le differenze di comportamento fra il doge, per esempio, ed ...
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Pio XI
Francesco Margiotta Broglio
Achille Ratti nacque a Desio, borgo non piccolo dell'Alta Brianza tra Monza e Como, il 31 maggio 1857, quarto figlio di Francesco (nato a Rogeno nel 1823) e di Teresa [...] militare. Da molte generazioni i Ratti esercitavano, comunque, l'arte della seta (filatura e tessitura). Dei fratelli del futuro ispirati, e il governo legittimo ispirato da "una tirannide barbarica che ha tentato di fare della Spagna una succursale ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pasquale Villari
Luigi Mascilli Migliorini
Il rinnovamento storiografico operato da Pasquale Villari nel nome del ‘metodo positivo’ nelle scienze sociali deve ritenersi lo sforzo di maggiore profondità [...] ’Europa «germanica», o forse meglio «romano-barbarica», nella quale il diritto di conquista genera l storia, di critica e di politica, Firenze 1868, pp. 1-36, e ancora in Arte, storia, filosofia, Firenze 1884, pp. 437-89.
La guerra presente e l’Italia ...
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svastica Segno simbolico di significato discusso, attestato in civiltà diverse sin dall’età litica (Sudan occidentale, Guinea superiore ecc.), nell’area indo-mediterranea antica e nell’Europa barbarica. [...] intercorre tra s. e meandro, tra meandro e spirale. La tenace sopravvivenza del simbolo è documentata, in iscrizioni, dall’arte funeraria cristiana tra il 2° e il 4° secolo.
L’assunzione della s. a simbolo del partito nazionalsocialista tedesco si ...
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VISIGOTI
Giovanni Battista Picotti
. Erano una parte della grande gente dei Goti (v.), divisi dagli Ostrogoti prima ancora che quella gente passasse, nella seconda metà del sec. II d. C., dalla Scandinavia [...]
Ai paesi occupati si applicava il sistema dell'attribuzione ai barbari di due terzi delle terre (sortes Gothicae), dando così , come i loro fratelli Ostrogoti, particolare gusto per l'arte plastica; il museo di Cluny a Parigi conserva un tesoro ...
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Burckhardt e la storiografia di lingua tedesca
Christian R. Raschle
Per farsi un’idea delle opere più importanti su Costantino il Grande pubblicate in Germania verso la fine del XIX secolo, è quasi [...] di una grossa parte dei suoi studi di storia dell’arte.
La ricostruzione offerta da Burckhardt non lasciava però intuire veri da un lato, e l’insediamento massiccio di popoli barbari stranieri entro i suoi confini dall’altro. Entrambi i fattori ...
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CESSI, Roberto
Paolo Preto
Nacque a Rovigo il 20 ag. 1885 da Riccardo e da Clementina Moretti; dalla sua terra natale, già profondamente segnata dalle lotte contadine per un più giusto e civile assetto [...] e nel campo dei severi studi di storia con uno scritto sull'arte dei drappieri a Padova, cui seguiva, l'anno seguente, un come una delle novità più feconde del C. storico dell'età barbarica (in Cinquant'anni di vita intellettuale italiana..., II, p. ...
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Le invasioni barbariche
Paolo Delogu
Con la nozione di invasioni barbariche si designa l’ingresso di popoli provenienti dalla Germania e dall’Europa centro-orientale all’interno dei territori dell’impero [...] nei lunghi secoli precedenti, quando letteratura e arte avevano prodotto opere che nel nuovo orientamento culturale . L’idea della organicità etnica e culturale delle stirpi barbariche venne così messa seriamente in discussione.
D’altra parte anche ...
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barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...
barbarismo
s. m. [dal lat. barbarismus, gr. βαρβαρισμός, der. di βάρβαρος «barbaro, straniero»]. – 1. Parola, forma o locuzione errata rispetto alla norma di una determinata lingua o comunque estranea all’uso di questa, introdotta, per lo...