FRIEDLÄNDER, Max J
Storico dell'arte, nato a Berlino il 5 giugno 1867. Fu, dal 1918, direttore del gabinetto delle stampe del Kaiser-Friedrich-Museum di Berlino, poi direttore dello stesso museo.
Conoscitore [...] fra i più acuti dell'arte primitiva fiamminga e tedesca, creò soprattutto le basi per la storia della pittura e dell'incisione dei secoli XV e XVI nei Paesi Bassi, dopo che ebbe già pubblicato i libri, notevoli per la limpidezza della visione critica ...
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Arte
Piccola stanza che negli antichi palazzi signorili era riservata alla conservazione di oggetti e collezioni particolari, talvolta riccamente decorata e destinata a studio. È detto anche g., o stipo, [...] il mobile destinato ad arredare questo ambiente: variamente intarsiato, spesso di fabbricazione fiamminga, tedesca o fiorentina, fu di moda in Europa verso la seconda metà 16° secolo. Nelle gallerie artistiche e nei musei, il termine è passato a ...
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Pittore (Borgo S. Sepolcro 1406 o 1412 - ivi 1492); figlio di Benedetto dei Franceschi (cognome noto anche nella forma della Francesca, che poi si è imposta nella tradizione) e di Romana di Pierino da [...] gemme e medaglie si affiancava l'apprezzamento della pittura fiamminga, dove la familiarità con i Lendinara gli permise gli agostiniani di Borgo (smembrato: Lisbona, Museu nacional de arte antiga; Londra, National Gallery; New York, Frick Collection; ...
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Stato dell’Europa occidentale compreso fra le coste sud-occidentali del Mare del Nord e il massiccio delle Ardenne; confina con i Paesi Bassi (N ed E), la Germania e il Lussemburgo (E), la Francia (S e [...] società che per numero e preparazione artistica rendono ancora oggi il Belgio uno dei paesi ove quest’arte è più fiorente.
La scuola fiamminga, fondata da P. Benoît, conservava un carattere popolare e amava gli effetti di masse corali e strumentali ...
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Pittore (Siviglia 1599 - Madrid 1660). Nato da famiglia della nobiltà sivigliana, entrò presto (1609) nella bottega di F. de Herrera il Vecchio, che l'anno seguente abbandonò per entrare nello studio di [...] ordine del re, solo nel 1651. Il pittore doveva acquistare opere d'arte per incarico del sovrano; fu a Genova, Milano, Venezia, Bologna, Modena lezione di Tiziano e l'apporto della pittura fiamminga e rubensiana si collegano a una vitalità e a ...
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Pittore (Messina 1430 circa - ivi 1479). Influenzata all'inizio dalla pittura borgognona e fiamminga, di cui risentono le prime opere, l'arte di A. in seguito matura in una resa di forme grandiosamente [...] avvenuta, fra il 1450 e il 1460, probabilmente a Napoli, su esemplari borgognoni e fiamminghi, in un ambiente di cultura complesso, ove l'arte di Colantonio rappresentava tipicamente il convergere di varie esperienze, cui potevano aver contribuito un ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] dialetti. In questo tipo di teatro è il germe della commedia dell’arte che dominerà le scene, non solo in I., dalla metà del Bonascia.
Antonello da Messina recò a Venezia le esperienze fiamminghe, elaborate poi forse dall’incontro con le opere di ...
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Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] C., è opera di officina etrusca o della Magna Grecia; l’opera d’arte più antica lavorata a Roma, ma scoperta a Palestrina, è la cista alla quale si affiancò la cappella di scuola franco-fiamminga importata da Gregorio XI nel 1377. Presso la cappella ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] viene divinizzato il linguaggio dell’amore pagano. Uno degli aspetti dell’arte di s. Teresa d’Ávila (Libro de su vida, composto nel 15° sec., con contributi di artisti francesi, fiamminghi, tedeschi e italiani, soprattutto nei grandi altari scolpiti ...
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Stato insulare dell’Europa nord-occidentale. Comprende la maggior parte delle Isole Britanniche (precisamente la Gran Bretagna e la parte nord-orientale dell’Irlanda) tra l’Oceano Atlantico, a NO, il Mare [...] produzione verso l’imitazione dell’antico mentre la presenza di artisti fiamminghi, come J.M. Rysbrack, P. Scheemakers e L. Delvaux E.C. Burne-Jones. La ricerca di un nuovo rapporto tra arte e società emerge dalle teorie di J. Ruskin, che appoggia i ...
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fiammingo1
fiammingo1 agg. e s. m. [dal lat. mediev. Flaming(h)us] (pl. m. -ghi). – Delle Fiandre; in senso stretto, della regione compresa tra i fiumi Lys e Schelda e il Mare del Nord: le città f.; seterie f.; più genericam., della metà settentr....
maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli altri: vero, insigne, grande, sommo, insuperabile...