I nomi deaggettivali, cioè derivati da aggettivi, sono anche detti nomi di qualità (per es., grandezza, verità, allegria). Essi non si differenziano nel significato dagli aggettivi da cui derivano, se [...] (l’allegria è contagiosa → l’essere allegri è contagioso). In quest’uso, il nome di qualità è preceduto dall’articolo determinativo. Quando invece il nome deaggettivale esprime una qualità che si manifesta in un’entità definita, può essere preceduto ...
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Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] ? Il filosofo tedesco G. Frege in un celebre articolo del 1892 aveva elaborato la distinzione fra Sinn e Bedeutung H.P. Grice con il suo "principio cooperativo" che si articola in quattro "massime" della conversazione: la massima della "qualità" ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] )
(75) E lì di tranquillo non c’era più nessuno oramai (ibid., p. 362)
In questi casi, un costituente con di (non articolato) + Nome (di loro fratelli, di ragazzi) estrae dal contesto l’indicatore del tema (i fratelli, i ragazzi, ecc.) e lo mette in ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] maschili (che sono sempre metafonetici) e riferiti esclusivamente a entità astratte (con il significato di «questa», «codesta» o «quella cosa»). L’articolo neutro è molto spesso [lo], oppure [o] (< illŭd o *illod), di contro a [lu, ju, jo ru] o [u ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] (➔ giornali, lingua dei): dal crescere della frequenza della ➔ sintassi nominale, soprattutto nei titoli e nella parte iniziale dell’articolo (o lead: «Due ministeri al posto di tre. Uno per Ambiente e Territorio, uno per Mobilità e Infrastrutture: i ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] [w] (➔ semivocali) nei dittonghi ascendenti con [ɔ] o [o], da cui derivano casi come lo suocero, con presenza dell’articolo lo richiesto per ragioni eufoniche dal nesso s + consonante a inizio di parola;
(f) realizzazione semiconsonantica, [w], di v ...
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Con cliché si intende, genericamente, un’espressione fissa divenuta banale a forza di essere ripetuta. Quest’accezione risalirebbe ai fratelli Goncourt che per primi, del termine comparso agli inizi del [...] come il pane
b. felice come una Pasqua
c. vecchio come il mondo
d. bagnato come un pulcino
(4) verbo + come + articolo + nome:
a. urlare come un’aquila
b. scrivere come una gallina
c. ridere come un matto
(5) nome + sintagma preposizionale:
a ...
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L’aferesi (lat. aphaeresis, dal gr. aphairéo «sottrarre») è un fenomeno fonetico che consiste nella caduta di uno o più foni all’inizio di parola (Del Popolo 20042).
L’aferesi è diffusa soprattutto nel [...] dal latino all’italiano l’aferesi ha riguardato in primo luogo la sillaba iniziale atona dei dimostrativi, nella loro trasformazione sia in articoli determinativi, sia in pronomi atoni: (ĭl)lŭm > lo, (ĭl)lăm > la, (ĭl)li > li, da cui poi i ...
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MAIESTATICO, PLURALE
Il plurale maiestatico (o pluralis maiestatis) consiste nell’uso della 1a persona plurale noi al posto della 1a persona singolare io da parte di autorità politiche e religiose in [...] (F. Petrarca, Canzoniere)
A noi prescrisse / il fato illacrimata sepoltura (U. Foscolo, A Zacinto)
In tutti gli altri casi – ad esempio nella stesura di un saggio, di un articolo o di una tesi – è consigliabile usare sempre la 1a persona singolare. ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] Niccolò Niccoli.
Nella seconda metà del secolo inizia a diffondersi l’accentazione diacritica di á preposizione, é verbo o articolo e ó vocativo (presente già nell’autografo del Decameron); nel 1480, poi, Giovanni Ridolfi dà uno dei primi esempi ...
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articolo
artìcolo s. m. [dal lat. articŭlus, dim. di artus -us «articolazione, arto, membro»]. – 1. Parte variabile del discorso che si premette al sostantivo o a parti del discorso sostantivate, precisando se si tratta di un essere od oggetto...
articolare1
articolare1 agg. [dal lat. articularis, der. di articŭlus: v. articolo]. – Delle articolazioni o delle giunture del corpo: sistema a., contusioni a., dolori a.; capo a., l’estremità di un osso lungo che fa parte di un’articolazione....