Parte fondamentale dell’antica dottrina divinatoria etrusca rivelata, secondo la tradizione, da Tagete, i cui precetti raccolti da Tarconte in libri sacri erano conservati dai lucumoni. Tali libri recavano [...] dell’a. fu dato da Mecenate, sotto Tiberio da Seiano; Claudio cercò di promuoverne lo studio in Etruria. L’importanza degli aruspici non cessò neppure dopo gli editti di Costantino e Teodosio.
La prima traduzione latina di testi di a. è attribuita a ...
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Nome latino di un aruspice etrusco (1° sec. a. C.); secondo Svetonio avrebbe predetto a Giulio Cesare il pericolo che lo minacciava alle idi di Marzo. Il nome è attestato in particolare a Tarquinia, dove [...] si sono rinvenuti gli elogia (della prima età imperiale) di personaggi illustri della famiglia degli S. vissuti in un passato anche remoto ...
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Vicino Oriente antico. Causalita e intervento magico
Francesca Rochberg
Ivan Starr
Alfonso Archi
Cristiano Grottanelli
Claudio Saporetti
Causalità e intervento magico
La divinazione mesopotamica
di [...] un'offesa a me stesso, e con l'aiuto del dio possa salvarmi. [E prosegue:] Sono andato e ho convocato gli aruspici. Li ho divisi in vari gruppi di modo che non potessero avvicinarsi gli uni agli altri e comunicare. Ho investigato i peccati ...
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Scienza greco-romana. Religione, societa e scienza
Giovanni Pugliese Carratelli
Mario Torelli
Religione, società e scienza
Dal 'mïthos' al 'lógos'
di Giovanni Pugliese Carratelli
Dalla fase più remota [...] la fine della Repubblica. Personaggi la cui fortuna, tuttavia, prosegue fino alla fine dell'Impero, nel 409 d.C., quando aruspici etruschi (o sedicenti tali) vengono a Roma, sottoposta all'assedio di Alarico (Zosimo, Istoría néa, V, 41 s), a offrire ...
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aruspice
arùspice s. m. [dal lat. haruspex -ĭcis]. – Presso gli antichi Romani, sacerdote che esaminava le viscere (exta) e spec. il fegato delle vittime, originariamente per verificare se fossero ritualmente pure, in seguito anche per trarne...
aruspicare
v. intr. [der. di aruspice] (io arùspico, ecc.; aus. avere), ant. raro. – Trarre presagi al modo degli aruspici: questo modo dello a. (Machiavelli).