AQUINO, Francesco Maria Venanzio d', principe di Caramanico
Antonello Scibilia
Nato a Napoli il 27 febbr. 1738 da Francesco, duca di Casoli. La sua introduzione a corte, avviata assai per tempo, fu [...] donativi più cospicui. Affiorava così, nell'attività del viceré, un fiscalismo rivolto a rastrellare ricchezze, tipico della politica dell'assolutismo illuminato, e che ne costituiva anche uno dei limiti più pronunciati. Ora l'A., in preparazione del ...
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La retorica è, assieme alla grammatica, la più longeva disciplina che studi il linguaggio e il suo uso. Proprio per questa ragione, ogni tentativo di ricostruirne le vicende storiche, oltre che essere [...] la prefazione filosofica, il primo libro definisce la retorica come «scienza politica» (De inv. I, 6) a cui non può rinunciare scuole con la caduta della Repubblica e l’insorgere dell’assolutismo imperiale.
È in questo clima di forte interesse per la ...
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LONGHI, Roberto
Simone Facchinetti
Nacque ad Alba, nelle Langhe, il 28 dic. 1890, da Giovanni e da Linda Battaglia, originari della provincia modenese: di Concordia sulla Secchia il primo, di Carpi [...] ma edita, postuma, solo nel 1980), improntata a un assolutismo formalista. Ancora nel 1913 prese avvio la collaborazione a isolati interventi in: Pagine d'arte (1917), Rivista italiana politica letteraria & artistica (1918) e L'Italia che scrive ...
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DE FERRARI, Raffaele Luigi, duca di Galliera
Giovanni Assereto
Nato a Genova il 6 luglio 1803, da Andrea e Livia Ignazia Pallavicino, aveva avuto il nome del nonno paterno, il quale nel biennio 1787-89 [...] marchese di Villamarina (B. Montale, Dall'assolutismo settecentesco alle libertà costituzionali, Roma 1973, , 427 s.; R. P. Coppini, L. G. de Cambray Digny tra affarismo e politica (1865-1869), in Rass. stor. del Risorgimento, LVII (1970), p. 208; R. ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon [...] mitopoietico’ – le mitologie giuridiche della modernità, di quell’‘assolutismo giuridico’ di cui ci ha parlato Paolo Grossi – ovvero un profilo simbolico del tutto rilevante.
La conseguita unità politica, con la proclamazione del Regno d’Italia, farà ...
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COMPAGNONI, Giuseppe
Giuseppe Gullino
Nacque a Lugo di Romagna il 3 marzo 1754 da Giovanni e Domenica Ettorri, e fu battezzato col nome di Marco Giuseppe. La famiglia, che risiedeva nel paese da circa [...] abbia immaginata giammai". Il sincero apprezzamento dell'assolutismo illuminato asburgico rappresenta la chiave di volta , tuttavia, non se ne presero, forse perché l'impegno politico del redattore veniva a stemperarsi in una quantità di opere di ...
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CAPECE MINUTOLO, Antonio, principe di Canosa
Alberto Postigliola
Nato a Napoli il 5 marzo 1768, primogenito del principe di Canosa Fabrizio e di Rosalia di Sangro dei principi di San Severo, compì i [...] ingombranti, si guardò bene dal richiamarlo, ma nell'ambito di una politica di economie per risanare le finanze dello Stato ridusse la pensione lo considerò una sorta di patetico difensore dell'assolutismo e dei vecchi e tramontati ideali feudali e ...
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DORIA, Paolo Mattia
Pierluigi Rovito
Nato a Genova il 24 febbr. 1667 da Giacomo e da Maria Cecilia Spinola, apparteneva al ramo dei Doria Lamba, che nell'ultimo secolo e mezzo aveva dato alla Repubblica [...] 314). L'avversione del D. ad un assolutismo non temperato da un Senato di magistrati emerge repubblica dei togati alla repubblica dei notabili, Firenze 1978 (con ediz. critica del Politico alla moda); Id., Le polemiche matematiche di P. M. D., in ...
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BETTINELLI, Saverio
Carlo Muscetta
Nacque a Mantova il 18 luglio 1718, da Paola Frugoni e da Girolamo. là probabile che le condizioni di famiglia non fossero troppo umili, se fu ammesso a frequentare [...] della produzione agraria, dove le lodi per l'assolutismo illuminato si mescolano all'invettiva contro l'"empia" deve meravigliare che in margine ad esso si trattino questioni dì politica culturale. Infatti era vero - dice il B. - che la ...
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Dittatura
Karl Dietrich Bracher
Il concetto
Il concetto di dittatura, come tutti i concetti storico-politici fondamentali, ha subito nel corso della sua storia bimillenaria un mutamento di significato, [...] un collegamento diretto tra l'assolutismo zarista e l'assolutismo comunista del partito. In luogo delle ideologie totalitarie: la finzione o mistificazione d'una piena identità politica e spirituale di capo, partito e popolo. Il ruolo minore dell ...
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assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
illuminato
agg. [part. pass. di illuminare]. – 1. Rischiarato, reso luminoso dalla luce naturale o artificiale: vicoli stretti e scarsamente i. (dal sole); teatro sfarzosamente i.; vetrine i. al neon. In alcune espressioni, come piazza ben...