RINASCENZA
H.L. Kessler
L'idea di r. è strettamente connessa con il concetto stesso di Medioevo, che venne introdotto dagli umanisti del sec. 15° per definire il periodo che separava la loro epoca dal [...] ellenistica, ma mosse anche da questi per esprimere idee di assolutismo, per es., o di autorità sovraumana. Così, un stile o la connotazione. E anche quando i riferimenti politici sembravano ovvi, il processo di appropriazione poté essere complesso. ...
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Cameralismo
Pierangelo Schiera
1. Introduzione
Il cameralismo non è fenomeno facile da definire preliminarmente, sulla base di criteri interni attinenti, come di consueto, ai contenuti della sua esistenza [...] allo scopo.
In particolare, il cameralismo fu la traduzione sul piano della teoria politica della grande trasformazione, all'interno del cosiddetto 'assolutismo', dei rapporti fra principe e ceti. Esso infatti rispecchiò in modo consapevole - là ...
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Antonello Ciervo
Abstract
Viene esaminato l’istituto giuridico del Regolamento parlamentare, analizzato in questa sede nella sua evoluzione storica, a partire dall’esperienza giuridica inglese e transalpina. [...] dell’autonomia parlamentare
Il riconoscimento di un’autonomia legislativa, oltre che politica, degli organi parlamentari è un dato di fatto che risulta assolutamente pacifico nel presente, alla luce anche della positivizzazione, all’interno delle ...
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La scienza in Cina: dai Qin-Han ai Tang. Scienza e contesto sociale
Peng Wei
Scienza e contesto sociale
Il periodo compreso tra l'avvento della dinastia Han e la fine della dinastia Tang, vale a dire [...] il passaggio all'aratura con i buoi divenne un obiettivo della politica imperiale, investendo l'intero paese. Ad attestare la diffusione della tecnica da uno o più filamenti.
Nell'assolutismo che caratterizzava i governi imperiali della Cina ...
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BONSI, Piero
Umberto Coldagelli
Figlio di Francesco e di Cristina Riari, nacque a Firenze il 15 aprile del 1631.
Il B. apparteneva a famiglia nobile (il padre era membro del Senato toscano) che aveva [...] - sia pure in un ambito del tutto provinciale - di esercitare una parte politica notevole. Egli fu infatti nella Linguadoca il principale strumento dell'assolutismo regio, l'esecutore solerte e scrupoloso della volontà di Luigi XIV: parte, questa ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Raffaello Morghen
Grado Giovanni Merlo
Nel suo itinerario di studioso e di organizzatore di cultura Raffaello Morghen visse stagioni diverse, passando dalla ricerca prevalentemente erudita e filologica [...] tradizione francescana; dal culto dell’uomo e dello Stato, all’assolutismo delle monarchie nazionali e al contrasto tra Stato e Chiesa; dalle esigenze delle autonomie politiche, alle prime manifestazioni della scienza moderna e del nuovo senso della ...
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Guido Alpa
Abstract
Nel volgere di pochi anni lo scenario delle fonti del diritto civile è nuovamente mutato, e, se possibile, divenuto sempre più complesso. Il Codice Civile, la cd. ‘costituzione [...] pubblicata a Milano nel 1809).
Sorto come atto politico necessario ad esprimere la frattura con l’Ancien , M.S., Diritto amministrativo, Milano, 1993; Grossi, P., Assolutismo giuridico e diritto privato, Milano, 1998; Id., Scienza giuridica italiana ...
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BUONVISI, Francesco
Gaspare De Caro
Nacque a Lucca il 16 maggio 1626 da Vincenzo di Ludovico e da Maria di Alessandro Gabrielli. Compì i primi studi nel seminario cittadino, sotto la direzione di Giuseppe [...] il B. lo seguì e nella città natale intraprese la carriera politica, essendo chiamato a far parte della magistratura dei Decemviri. La morte nel mondo cattolico già sconvolto dall'intransigente assolutismo del monarca e dalle contese dottrinali e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Stato nazionale
Vera Negri Zamagni
Stato e nazione non sono concetti coestensivi, il primo facendo riferimento a uno spazio di legislazione e di politica comuni senza nulla implicare riguardo alle caratteristiche [...] come scienza del buon governo portò però alla crisi dell’assolutismo illuminato, quando ci si rese conto che i governi potere, in generale andar giovata la moralità (Note di economia politica, 1865-1866, p. 19).
Pellegrino Rossi sosteneva che l’uomo ...
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RUCELLAI, Giulio
Daniele Edigati
– Nacque a Firenze il 31 maggio 1702 da Cinzia Tantucci di Siena e da Paolo Benedetto, discendente di un’antica famiglia nobile fiorentina, non più dotata di grandi [...] e dal sostegno preconcetto dell’assolutismo e ritenne conciliabili l’assetto Firenze 1989, pp. 201-232; M. Verga, Da cittadini a nobili: lotta politica e riforma delle istituzioni nella Toscana di Francesco Stefano, Milano 1990, ad ind.; Le ...
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assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
illuminato
agg. [part. pass. di illuminare]. – 1. Rischiarato, reso luminoso dalla luce naturale o artificiale: vicoli stretti e scarsamente i. (dal sole); teatro sfarzosamente i.; vetrine i. al neon. In alcune espressioni, come piazza ben...