ROMANOV
Fritz Epstein
. Capostipite della vecchia stirpe moscovita (non principesca) dei R. e dei Šeremetev è considerato un Feodor Koška, che sarebbe emigrato dalla Lituania a metà circa del secolo [...] riforme, che avvicinassero la Russia alla civiltà europea, furono le basi su cui Pietro il Grande (v.) fondò l'illimitato assolutismo. Dopo che il figlio Alessio, ribelle, finì in prigionia, Pietro emanò nel 1722 una legge sulla successione al trono ...
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Uomo politico tedesco, nato il 1 settembre 1795 a Marienwerder. Percorse la carriera militare, congedandosi nel 1821 con il grado di capitano di cavalleria, quindi entrò in quella amministrativa, giungendo [...] prima camera prussiana a Berlino (1849-50), e del parlamento degli stati tedeschi a Erfurt. Avversario tuttavia dell'assolutismo del presidente del consiglio prussiano Manteuffel, fu messo da questo a disposizione nel 1851. Impiegò l'ozio forzato in ...
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VISCONTI, Francesco
Antonino De Francesco
– Nacque a Milano il 29 marzo 1755, terzo figlio maschio di Alberto Visconti di Brignano, marchese di Borgoratto, grande di Spagna, e della nobildonna Antonia [...] dal ceto aristocratico cittadino verso la politica riformatrice di Giuseppe II d’Asburgo. La presa di distanze dall’assolutismo giocò anzi un ruolo decisivo nel suo interesse per la Rivoluzione di Francia, testimoniato da ripetuti acquisti di ...
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Leviatano
Cosimo Perrotta
È il grande mostro di cui più volte parla la Bibbia. T. Hobbes chiamò così lo Stato politico (Leviathan, 1651), a significare il carattere di un dio mortale che domina i comportamenti [...] , ma dalla stessa volontà dello Stato. Tuttavia, questa concezione è profondamente diversa da quella che difendeva, a quell’epoca, l’assolutismo regio per diritto divino. Il L. di Hobbes non è imposto dal carattere sacro del potere; esso è frutto di ...
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bighino
Luigi Vanossi
Variante di ‛ beghino ' (secondo la tendenza del fiorentino antico a mutare la e protonica in I); appare una volta nel Fiore, dove designa una delle forme assunte da Falsembiante [...] Jean de Meun contro il potere raggiunto da queste confraternite in Francia, dove divennero strumento dell'assolutismo monarchico, in funzione antifeudale e antiborghese. Fedeli esecutori di interessi clericali, che alla predicazione della povertà ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] come grande potenza europea, in competizione con l’Austria per l’egemonia sulla Germania. Federico II, campione dell’assolutismo illuminato, senza intaccare la divisione della società in ceti, con particolare rispetto per il ruolo dell’aristocrazia ...
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autorità Fondamento di legittimità del potere in generale. Nel Digesto (533) di Giustiniano, fonte di autentica a. è solo Dio, garante della giustizia. L’elaborazione del concetto moderno e laico di a., [...] legittimo personificato dallo Stato che agisce attraverso leggi universalmente valide (auctoritas, non veritas facit legem). Contro l’assolutismo hobbesiano, il pensiero liberale di J. Locke pone le basi della visione costituzionale dell’a.: libertà ...
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. Allorché un ramo della casa borbonica si stabilì in Spagna, il che cagionò la guerra della successione spagnola (1701-1713), il nuovo re Filippo V ebbe contro di sé le provincie spagnole del N., le quali [...] più reazionarî, i quali aspiravano al ritorno completo dell'antico regime e volevano ripristinare tutte le forme del vecchio assolutismo, si raccolsero attorno al fratello del re, don Carlos, e col nome di partito apostolico s'adoprarono in favore ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La teoria dell’ordinamento giuridico: Santi Romano
Eugenio Ripepe
Al di là del giudizio che se ne può dare, è innegabile che a nessuna opera di un giurista italiano contemporaneo la comunità degli studiosi [...] della legalità.
Quello che, sviluppando autonomamente una prospettiva riconducibile proprio a Romano, Paolo Grossi ha chiamato l''assolutismo giuridico' non è frutto di una svolta repentina, o di condizioni storiche venute in essere solo con la ...
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SPINELLI, Antonio
Silvia Sonetti
– Nacque a Capua il 23 marzo 1795, primo dei sei figli (quattro maschi e due femmine) di Francesco e di Maria Giuseppa Caterina Ungaretti.
Pochi anni dopo la sua nascita, [...] Archivi del Regno. Si integrò sempre di più nelle istituzioni del regime borbonico, senza sposare mai le tendenze radicali dell’assolutismo. Poco dopo la salita al trono di Ferdinando II, nel gennaio del 1832, ottenne, come riconoscimento per il suo ...
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assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
assolutamente
assolutaménte avv. [der. di assoluto2]. – 1. In maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare, regnare assolutamente. Più com., decisamente, necessariamente, in ogni modo (soprattutto per dare tono perentorio alla...