Bonald, Louis-Gabriel-Ambroise visconte de
Politico e filosofo francese (castello di Monna, presso Millau, Aveyron, 1754-Parigi 1840). Membro dell’Assemblea per il dipartimento dell’Aveyron nel 1790, [...] 1797. La sua iniziale simpatia per Napoleone scemò a causa della politica ecclesiastica dell’imperatore. Dopo il 1815, B. difese la causa dell’assolutismo nel Conservateur e nel Défenseur, da lui fondato col Lamennais. Accademico di Francia dal 1816. ...
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Voltaire
Pseudonimo di François-Marie Arouet (Parigi 1694-ivi 1778). Arguto polemista e autore poligrafo (storiografo, divulgatore, tragediografo, poeta), «interprete per eccellenza della mentalità illuministica» [...] spirito critico V. rifiutò sempre di piegarsi al compromesso politico, a scapito di qualsivoglia durevole rapporto con l’assolutismo monarchico. L’ostilità degli ambienti più conservatori, e infine degli stessi sovrani, lo costrinse puntualmente a ...
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Nella pubblicistica e nella storiografia francese dell’Ottocento, l’epoca del ristabilimento sul trono di Francia del ramo primogenito dei Borbone, dopo la Rivoluzione e l’Impero napoleonico.
Dalla storia [...] idee, facendo del patriottismo liberale quasi una religione.
Finché riuscì a mantenere solidale al suo interno l’Europa assolutista, Metternich poté facilmente dominare il nemico, ma, nonostante la sua abilità, come non era possibile comprimere le ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La teoria dell’ordinamento giuridico: Santi Romano
Eugenio Ripepe
Al di là del giudizio che se ne può dare, è innegabile che a nessuna opera di un giurista italiano contemporaneo la comunità degli studiosi [...] della legalità.
Quello che, sviluppando autonomamente una prospettiva riconducibile proprio a Romano, Paolo Grossi ha chiamato l''assolutismo giuridico' non è frutto di una svolta repentina, o di condizioni storiche venute in essere solo con la ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] la teoria democratica di Rousseau, nella quale confluiscono la problematica giusnaturalista e lockiana da un lato, l’assolutismo hobbesiano dall’altro (con il tema della volontà generale). Il prevalente carattere normativo del Contrat social, le ...
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Ferrari, Giuseppe
Filosofo e uomo politico (Milano 1811 - Roma 1876). Laureato in giurisprudenza, si dedicò poi completamente agli studi filosofici. Ebbe in Gian Domenico Romagnosi il proprio maestro [...] cambiamento graduale, a suo dire, non aveva sbocco, perché le riforme sarebbero servite soltanto a rafforzare l’assolutismo. Per risolvere la questione italiana e fare dell’Italia divisa e demoralizzata una nazione bisognava invece intraprendere la ...
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Legislazione e codificazione
Natalino Irti
La codificazione come forma storica di legislazione
La codificazione è una forma storica di legislazione. L'esperienza dei codici europei presuppone non soltanto [...] storica (v. Wieacker, 1972², tr. it., pp. 493 ss.; v. Fassò, 1970, vol. III, pp. 19 e 25). L'assolutismo politico, eretto sulle rovine della feudalità e dei corpi intermedi, si congiunge al razionalismo filosofico e scientifico: lo Stato riposa su ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La progettazione della modernità: l’Illuminismo giuridico
Bernardo Sordi
Il varo delle riforme
«Changer toutes les magistratures»; «refondre les loix»: sono passati appena due mesi dall’arrivo dei lorenesi [...] autoritativamente scanditi dalla legge del principe – è il caso della legge toscana sulla nobiltà del 1750 –, l’«Assolutismo illuminato» della seconda metà innesca fermenti e contraddizioni del tutto nuovi.
Spicca certamente il tema della proprietà ...
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Tarello, Giovanni - Filosofo italiano del diritto (Genova 1934 - ivi 1987). Prof. ordinario di filosofia del diritto all'univ. di Genova, fu personalità dai vasti interessi che affrontarono molteplici [...] ) e di F. Carnelutti (1986), ma soprattutto con la Storia della cultura giuridica moderna rimasta al 1° volume (Assolutismo e codificazione del diritto, 1976). Tra i suoi maggiori contributi ricordiamo i saggi sull'ideologia del diritto codificato ...
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Sistema giuridico dei Paesi anglo-americani, sviluppatosi in Inghilterra a partire dal 1066, quando Guglielmo I sconfisse nella battaglia di Hastings gli Anglosassoni.
Nello svilupo di tale sistema ebbe [...] corso del 17° sec. l’Inghilterra fu tormentata da una lunga guerra civile tra la monarchia, che voleva garantirsi l’assolutismo, e il Parlamento, che uscì vittorioso grazie anche al sostegno dei giuristi. I common lawyers sostennero con successo l ...
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assolutismo
s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
assolutamente
assolutaménte avv. [der. di assoluto2]. – 1. In maniera assoluta, senza limitazioni o restrizioni: governare, regnare assolutamente. Più com., decisamente, necessariamente, in ogni modo (soprattutto per dare tono perentorio alla...