Pittore e incisore (Lubecca 1789 - Roma 1869). Convinto del fine morale dell'arte, O. professò nella sua opera un recupero degli antichi maestri (Giotto, Perugino) per un ritorno a una purezza di sentimenti [...] si sciolse. Rimase fedele ai principi giovanili, ma la sua pittura, che agli esordi, e pur nella sua acerba astrattezza, possedeva qualche dote di purezza e ingenuità (ritratti, disegni), si andò facendo più schematica, cerebrale e accademica. Le ...
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RUGGERI, Quirino
Virgilio Guzzi
Scultore, nato ad Albacina (Ancona) nel 1883. Si dedicò alla scultura verso i quarant'anni. Ha preso parte alle più importanti esposizioni italiane; alla II Quadriennale [...] vero che spesso queste qualità conferiscono un che di rigido e come di intagliato, una certa materialità e astrattezza stilistica.
Altre opere: Ragazza col cane, Antonietta, Ragazza seduta, Passeggiata, Ritratto di signora in piedi, Ritratto della ...
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ASCHIERI, Pietro
Manfredo Tafuri
Nacque a Roma il 26 marzo 1889, da Emilio, scultore, e da Emma Crispi. Studiò disegno sotto la guida del padre; si laureò a Roma in ingegneria civile nel 1913, dopo [...] . Il progetto dei gruppo A., che risultò vincitore del 10 pren-úo, aderiva mediante una scenografica simbolizzazione all'astrattezza sociale ed economica dei tema e si qualificava per la ricerca di superamento delle posizioni accademiche tramite un ...
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BENVENUTO di Giovanni
Giovanni Tantillo
Figlio di Giovanni di maestro Meo del Guasta, da San Quirico, nacque a Siena il 13 sett. 1436. Idocumenti di archivio pubblicati dal Milanesi (III, 1856, pp. [...] e san Nicola della National Gallery di Londra.
La nervosità lineare, il plasticismo secco ed accentuato dei volumi, l'astrattezza della figura riconfermano quel suo rapporto continuo -anche se non definibile su un preciso piano storico - con la ...
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Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] della sua visione artistica, per cui le sue creature recano l'impronta di una umanità viva e concreta, svincolate dall'astrattezza e trascendenza medievali; il suo ideale di serenità e nobiltà si esprime in un linguaggio ricco di cadenze ampie e ...
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Pittore senese (n. prob. tra il 1280 e il 1285 - m. Avignone 1344). La sua personalità appare pienamente formata fin dalla prima opera documentata, l'affresco con la Maestà nel Palazzo pubblico di Siena, [...] con l'Allegoria virgiliana di un codice appartenuto a Petrarca (Milano, Biblioteca Ambrosiana). Lontane dall'astrattezza raffinata dell'Annunciazione, anche se possono riflettere la particolare condizione ambientale alla corte di Avignone, queste ...
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In senso lato, ogni capacità di agire o di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere [...] di R. Salvini e all’atteggiamento critico di C. Brandi e di L. Grassi, che tendono a evidenziarne l’astrattezza e la relatività. Un ruolo importante per gli orientamenti del primo Novecento è svolto dalla storiografia desanctisiana e dall’estetica ...
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FALOPPI (Falloppi), Giovanni di Pietro (Giovanni da Modena)
Andrea De Marchi
La prima menzione sicura di questo pittore, nativo di Modena e attivo prevalentemente a Bologna, risale al 17 luglio 1409, [...] bolognese, distinta per la scarsa propensione a notazioni diffusamente naturalistiche e d'ambiente, fin arcaizzante nell'astrattezza dei paesaggi spogli e rocciosi, eppure capace di improvvisi sorprendenti inserti realistici, come nella famosa scena ...
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PONTI, Giovanni
Fulvio Irace
PONTI, Giovanni (Gio). – Nacque a Milano il 18 novembre 1891 da Enrico e da Giovanna Rigone, in una famiglia molto rappresentativa della borghesia imprenditoriale lombarda.
A [...] : si trattava cioè non di un problema estetico, ma di un processo di revisione del moderno, la cui eccessiva astrattezza cominciava a denunciare i limiti dello schematismo. La casa per le vacanze postulava un’informale libertà di comportamenti, che l ...
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INDIA, Bernardino
Alessandro Serafini
Nacque nel 1528 a Verona, in contrada S. Silvestro, da Cristoforo di Mandello da Gazzo e Dorotea India. Nel 1545 la madre, rimasta vedova, si sposò di nuovo; l'I. [...] da Gian Battista Zelotti e dal Parmigianino, è forse la sua pittura sacra più fredda, e comunque, nella genericità e nell'astrattezza dei volti, influì sulle scelte stilistiche di Felice Brusasorci e Pasquale Ottino.
Nel 1590 dipinse il Martirio di s ...
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astrattezza
astrattézza s. f. [der. di astratto]. – Qualità di ciò che è astratto: a. di un negozio giuridico, di un concetto, di un pensiero filosofico, di un ragionamento.
letterato1
letterato1 (ant. litterato) s. m. e agg. (f. -a) [dal lat. litteratus, der. di littĕra «lettera»]. – 1. Chi si dedica attivamente allo studio della letteratura e svolge abitualmente o professionalmente attività letteraria (come...