(lat. Catalauni) Antica popolazione gallica, il cui centro corrisponde all’odierna Châlons-sur-Marne.
Campi catalaunici Località presso la quale l’imperatore Aureliano vinse l’usurpatore Tetrico (273). [...] Vi si svolse anche la grande e sanguinosa battaglia del 451 d.C. fra Attila ed Ezio: benché nessuno ne fosse uscito nettamente sconfitto, Ezio raggiunse lo scopo di deprimere la potenza di Attila e riconsolidare ...
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(o Sardica) Antica città romana, sul luogo dell’odierna Sofia. In origine villaggio trace, fu occupata nel 29 a.C. da M. Licinio Crasso ed elevata da Traiano (2° sec.) al rango di colonia, sviluppandosi [...] col nome Ulpia Serdica come centro fortificato e mercato. Con Aureliano divenne capitale della provincia Dacia Mediterranea. Concilio di S. Convocato nel 343 o 344 dagli imperatori Costante I e Costanzo II, vi parteciparono 180 vescovi di cui molti ...
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(gr. Τύανα) Antica città della Cappadocia ai piedi del Tauro, presso l’odierna Kemerhisar. Nel 2° millennio a.C. appartenne agli Ittiti, poi fu occupata dai Frigi e dai Persiani (6° sec.). In seguito [...] del regno di Cappadocia e divenne colonia romana sotto l’Impero. Incorporata per breve tempo al regno di Palmira (266 d.C.) fu ripresa da Aureliano; sede episcopale (325) e capoluogo della Cappadocia secunda (371), nel 709 fu conquistata dagli Arabi. ...
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(o triumvirato) In Roma antica, collegio di tre persone, titolari di funzioni pubblicamente rilevanti, detti triumviri o tresviri: potevano essere magistrature ordinarie minori non fornite d’imperium [...] tresviri (o triumviri) monetales, incaricati di presiedere alla coniazione delle monete, durati dal 250 a.C. fino ad Aureliano. Fra i t. straordinari, hanno importanza i triumviri coloniae deducendae, nominati in caso di deduzione di colonie romane ...
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La genealogia di Costantino
Richard Westall
Nel corso del 310 d.C., in vista del quinto anniversario della sua ascesa al trono imperiale, l’imperatore Flavio Valerio Costantino (306-337 d.C.) deve affrontare [...] riesca a portare soccorso alla città, Claudio II è ricordato in Gallia con favore. Per contro, e paradossalmente, la figura di Aureliano è ricordata in modo fugace e con toni ben più sobri, forse in parte proprio a causa delle conseguenze delle sue ...
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La religione e la politica
Il governo dell’Impero tra pagani e cristiani fra III e VI secolo
Guido Clemente
La conversione di Costantino fu un fatto epocale, ma al momento solo pochi cristiani intransigenti [...] sulla questione dell’altare della Vittoria: Symm., rel. III (traduzione e commento in D. Vera, Commento storico alle Relationes di Quinto Aurelio Simmaco, Pisa 1981, pp. 12-23) e Ambr., epist. 17-18 (traduzione inglese e commento in Ambrose of Milan ...
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Presso i Romani, spazio di terreno sacro e libero da costruzioni che correva lungo le mura della città all’interno e all’esterno. Lo scopo di questa fascia intorno alle mura doveva essere originariamente [...] parla di un p. romuleo intorno al Palatino; il p. si allargò poi in rapporto alla cinta serviana, fu ampliato da Silla, Claudio, Vespasiano, Aureliano. Il diritto di allargare il p. era concesso solo a chi avesse esteso con conquiste lo Stato romano. ...
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Concili e sinodi
Davide Dainese
Scrivere la storia dei concili in epoca precostantiniana e costantiniana significa ripercorrere un segmento della storia delle società umane, del loro vivere assembleare. [...] qualche forma di influenza da parte dei vescovi avversari di Paolo presenti al sinodo di Antiochia. La preferenza di Aureliano per una soluzione italica e romana della questione non esclude e anzi lascia immaginare la possibile influenza sulla sua ...
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Il 313: Costantino e i cristiani
Harold A. Drake
Quando Costantino descrive la propria conversione al vescovo Eusebio di Cesarea, molti anni dopo i fatti, egli la identifica come un evento decisivo, [...] d’Italia, ai quali rinviava il caso per un pronunciamento13. In realtà, tuttavia, Costantino va ben al di là di quanto Aureliano avesse mai pensato: se da un lato autorizza Milziade a procedere, dall’altro informa il vescovo di avere già nominato tre ...
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(lat. Moesia) Provincia romana del basso Danubio, che abbracciò nella sua massima estensione il territorio compreso tra le pendici dell’Emo (Balcani) a S, il Ponto a E, il Danubio a N, la Dalmazia e la [...] a essere regione di confine quando, sotto la pressione dei Goti, la Dacia fu abbandonata (seconda metà del 3° sec.): Aureliano nel 275 formò una nuova provincia della Dacia (detta Ripensis) con i territori delle due Mesie costeggianti il Danubio ...
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aurelia
aurèlia s. f. [der. del lat. aurum «oro», come calco del gr. χρυσαλλίς (v. crisalide) nel sign. 1, e con riferimento al colore nel sign. 2]. – 1. Sinon. di crisalide, usato nella letteratura scientifica dei sec. 17°-18°: aurelia, così...