MATTEO d’Acquasparta
Giulia Barone
Nacque intorno al 1240 ad Acquasparta, in Umbria. Ancor giovanissimo – ma in data ignota – si fece francescano, prendendo l’abito probabilmente nel convento di Todi.
Le [...] nella biblioteca di M., che possedeva quasi tutte le sue opere, così come quelle dei suoi interpreti musulmani (Avicenna e Averroè). Ben rappresentata è naturalmente la teologia del XII secolo (Bernardo e i vittorini), così come quella del XIII: nell ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giovanni Di Pasquale
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La sostituzione del sistema geocentrico con quello eliocentrico ad opera di Copernico [...] soluzioni di compromesso, dura ancora fino a tutto il XVI secolo. Il caso più significativo è dato dal rifiuto di Averroè, poi seguito da alcuni suoi seguaci italiani del Cinquecento come per esempio Alessandro Achillini, di accettare il sistema di ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In quest’epoca due importanti innovazioni interessano lo studio del moto: innanzitutto [...] del moto e che la sua funzione è solo di ritardarlo. La critica di Avempace giunge nell’Occidente latino attraverso i commentari di Averroè alla fisica di Aristotele ed è ripresa da Tommaso d’Aquino.
Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo il ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La medicina araba arricchisce le conoscenze antiche anche grazie ad alcuni apporti derivanti [...] e, infatti, la teoria e il connesso dibattito saranno ripresi in Occidente da Arnau de Villanova. A sua volta, Averroè considera l’effetto del farmaco sul corpo secondo una teoria della “quantità minima” necessaria perché l’azione di un farmaco ...
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COMANINI, Gregorio
Marina Coccia
Nacque a Mantova verso la metà del sec. XVI. Sulla sua vita si hanno poche notizie; mentre è ampiamente menzionata dai critici del sec. XVII e del successivo la sua [...] essere raggiunto anche attraverso il diletto, come nel caso di immagini ben imitate e comprensibili poiché, secondo un concetto aristotelico (Averroè, Metafisica, l. XII), più una cosa si comprende e maggiore è il diletto che se ne riceve.
Ma la ...
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CAVALCANTI, Cavalcante del
Gianni Ballistreri
Nacque a Firenze da Schiatta nella prima metà del sec. XIII. Allora i Cavalcanti, di origini borghesi e mercantili, erano ormai assurti allo status magnatizio [...] il cui averroismo ebbe sempre coloriture decisamente ereticali, come ha ormai persuasivamente dimostrato nei suoi saggi B. Nardi. Di Averroè Dante parla sempre con venerazione, anche nella Commedia: egli è colui “che il gran comento feo” (Inf., IV, v ...
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CASTELLANI, Giulio
Charles B. Schmitt
Nacque a Faenza nel 1528 da Sebastiano e Lucrezia Bongarzoni. Discendeva da una famiglia dell'antica nobiltà faentina che faceva parte del Consiglio cittadino. [...] se non precisamente ad mentem Aristotelis. Ilprimo libro del trattato contiene una confutazione della dottrina di Simplicio e Averroè, secondo i quali vi sarebbe un solo intelletto per tutti gli uomini, teoria ampiamente dibattuta nelle controversie ...
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Petrarca, Francesco
Achille Tartaro
Il trionfo della poesia amorosa
La grandezza di Francesco Petrarca, poeta italiano del 14° secolo, si affermò presto, e non solo nell’ambito della poesia. Già i contemporanei [...] Giovanni Boccaccio; fu poi a Padova e nel 1362 a Venezia, dove ebbe un aspro contrasto con quattro giovani seguaci di Averroè, un filosofo arabo del 12° secolo assai noto nel Medioevo per le sue teorie condannate come eretiche.
Il tiepido appoggio ...
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PROVENZALE, Girolamo
Elisa Andretta
PROVENZALE, Girolamo. – Nacque a Napoli nel 1534, da Andrea.
Si formò nello Studio della città natale, dove conseguì il dottorato in medicina e arti. Qui seguì le [...] particolarmente controversi del testo aristotelico sono qui esaminati anche in relazione alle interpretazioni che di essi aveva fornito Averroè.
Più di vent’anni separano quest’opera dalla successiva, il De sensibus […] tractatus, stampato a Roma, da ...
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RUSSILIANO, Tiberio.
Laura Carotti
– Nacque intorno al 1490 a Gimigliano, nei pressi di Catanzaro, molto probabilmente dalla stessa famiglia del noto commentatore del Pymander di Ermete Trismegisto, [...] sofisma, che nessuna affermazione è più vera di quella per cui Dio non è uno e trino e sostenendo, sulla scorta di Averroè, che è possibile avere in vita l’intuizione intellettuale del divino, tesi che svuota di senso non solo il culto religioso e ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...