FRACASTORO, Girolamo
Enrico Peruzzi
Nacque a Verona da Paolo Filippo e da Camilla Mascarelli, di origine vicentina, tra il 1476 e il 1478. L'incertezza della data di nascita è dovuta alla contraddittorietà [...] al De coelo e al libro XII della Metafisica, con l'insistenza sulla innaturalità dei movimenti eccentrici. L'istanza di Averroè aveva trovato una prima risposta nel De motibus coelorum di Alpetragio. Il F. si inserisce in questo solco, costretto però ...
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La civilta islamica: teoria fisica, metodo sperimentale e conoscenza approssimata. Ibn al-Haytam e la nuova fisica
Hossein Masoumi Hamedani
Ibn al-Hayṯam e la nuova fisica
Apartire dalla fine del XIX [...] la Via Lattea tra i corpi celesti, mentre Avempace cerca ancora un compromesso tra questa tesi e quella aristotelica e Averroè ritiene che essa sia una delle tante spiegazioni possibili di questo fenomeno.
I risultati ottenuti nel gruppo dei trattati ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Convivio - Introduzione
Cesare Vasoli
I. - L'opera che si ripresenta in questo volume, a conclusione dell'edizione ricciardiana dell'Alighieri, è forse quella che, nel [...] mancano - è ovvio - anche nel Convivio le citazioni di alcuni tra i maggiori filosofi "islamici", Averroè, Avicenna, Algazali, Alpetragio. In particolare di Averroè è citato esplicitamente il Commento al III libro De anima (Iv, xiii, 8), è ripresa ed ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Medicina, chirurgia e farmacologia
Nancy G. Siraisi
Giovanna Ferrari
Piero Morpurgo
Jean-Noël Biraben
Medicina, chirurgia e farmacologia [...] , denunciò l'assenza della pratica sperimentale nel pensiero medico. Su questa linea ‒ seguendo le discussioni di Avicenna e Averroè (1126-1198) ‒ si schierarono Giovanni di Saint-Amand, Pietro Ispano (papa Giovanni XXI, 1210-1277) e Arnaldo da ...
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DE GREGORI, Giovanni e Gregorio
Tiziana Pesenti
Fratelli, nacquero a Forlì intorno all'anno 1450. La loro paternità è incerta: in due documenti Giovanni risulta infatti figlio di un Gregorio morto prima [...] , con la stampa della Physica (1488) e del De coelo et mundo (1490) di Alberto Magno e del De medicina di Averroè (1490), seguiti dagli Opera di Alberto Magno (1494-1495) e di Aristotele (1495-1496) e da titoli particolarmente richiesti dallo Studio ...
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termine
Nel suo valore originario, designa il " limite " o " confine " di un terreno o di un territorio; per estensione, indica il " confine ", o i " limiti " entro cui si esercita un diritto formalmente [...] lo terzo de la Fisica e per lo primo De Coelo et Mundo è provato (IV IX 2). Nel commento a Phys. III, Averroè rileva, fra l'altro, che la finitezza proviene dalla forma mentre l'infinitezza trova la sua radice nella materia (comm. 59 " Finitas... est ...
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giudizio (giudicio; iudicio)
Alfonso Maierù
Designa l'atto del giudicare e il risultato dell'atto, ma è termine portatore di valori provenienti da più tradizioni.
D. attinge a tradizioni legate tutte [...] 'intelletto: è dottrina aristotelica che ogni senso giudica il suo oggetto senza errore (Anima II 6, 418a 14; cfr. Averroè Comm. magnum in Arist. de Anima, rec. F.S. Crawford (Cambridge Mass. 1953, 225): " unusquisque sensuum iudicat suum sensatum ...
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VAIRO, Leonardo
Vincenzo Lavenia
– Nacque tra il 1543 e il 1544 a Magliano Vetere, nel Cilento; non si conoscono i nomi dei genitori.
In tenera età fu istruito da Antonio Sanfelice, erudito francescano. [...] Nicolás Monardes (cap. 13). Il testo, allacciandosi agli scritti di Giovan Francesco Pico, confuta anche gli epigoni di Averroè – allusione a Pietro Pomponazzi – che fanno risalire i fenomeni straordinari all’influsso degli astri (cap. 14). Eppure ...
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Summa contra Gentiles
Kenelm Foster
Opera di Tommaso d'Aquino citata tre volte da D.: in Cv IV XV 12, dove il passo di Cont. Gent. I 5 è riportato a sostegno dell'invettiva di D. contro la presunzione [...] - alla luce della fede cristiana - la tradizione filosofica greco-araba, soprattutto qual è rappresentata da Avicenna e Averroè. La ‛ filosofia ', in quanto potenzialmente ostile alla fede, è infatti il principale ‛ avversario ' cui allude l ...
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essenza
La realtà propria e immutabile delle cose, intesa soprattutto come la forma generale, l’universale natura delle singole cose appartenenti allo stesso genere o specie.
Da Aristotele alla tarda [...] presenti gli apporti delle tradizioni avviate da Boezio, Agostino e Anselmo, come anche tesi ricondotte ad Avicenna, Averroè, Avicebron, Maimonide, e problematiche legate alla questione del ‘realismo degli universali’, ridefinirà lo statuto dell’e ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...