UNIVERSALI, Questione degli
Bruno NARDI
La questione intorno al valore conoscitivo degli universali, dibattuta nella scolastica dal sec. IX in poi ed entrata nella fase acuta alla fine del sec. XI e [...] attraverso la succinta esposizione di Boezio, trovava in quelle e in questo la sua piena giustificazione gnoseologica. Averroè diceva (Metaph., XII, comm. 4): Universalia... sunt collecta ex particularibus in intellectu, qui accipit inter ea ...
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. Il concetto antico. - La parola, di origine indo-europea (ant. ind. barbaras; gr. βάρβαρος; cfr. il lat. balbus), significa originariamente chi pronunzia suoni sgradevoli inarticolati simili a quelli [...] ). S. Tommaso riprende e preferisce il termine gemes a quello di barbari, né mai lo adopera a designare, ad esempio, Averroè, contro il quale pure scende in polemica (Summa contra gentes). Anche prima del vero e proprio Rinascimento, di pari passo ...
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Giurisdizionalismo
RRaffaele Ajello
Georges De Lagarde, per descrivere i "Prodromi dello Stato moderno", ha tracciato il profilo di cinque diversi modelli secondo cui si sviluppò l'organizzazione delle [...] lasciavano intravedere un'immagine satanica di "Anticristo", come l'aveva definito Gregorio IX. All'imperatore svevo e ad Averroè ‒ il filosofo arabo-musulmano di Cordova che era vissuto mezzo secolo prima ‒ fu attribuita la paternità del mitologico ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Gli ospedali
Hans Hinrich Biesterfeldt
Gli ospedali
Il termine persiano più comunemente usato in riferimento a ospedale è bīmāristān, vocabolo [...] qūb al-Manṣūr (r. 1184-1199), il quale attrasse alla sua corte anche i più famosi medici andalusi dell'epoca, come Ibn ṭufayl, Averroè, Ibn Zuhr e il figlio di quest'ultimo, Muḥammad. Ya῾qūb al-Manṣūr fece costruire in vari luoghi del suo regno anche ...
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CARAMUEL LOBKOWICZ, Juan (Giovanni)
Augusto De Ferrari
Nacque a Madrid il 23 maggio 1606 da Lorenzo e da Caterina Frisse Lobkowicz, discendente da una famiglia imparentata con la casa reale danese e [...] tenta di conciliare l'atomismo di Democrito con la teoria platonica delle idee, nonché con Aristotele e con Averroè; di quest'ultimo sembra accettare anche la teoria della doppia verità, soprattutto per salvaguardare la libertà di esprimere opinioni ...
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stili, Dottrina degli
Pier Vincenzo Mengaldo
D. abbozza una teoria degli s. per la prima volta in VE II IV, dopo aver definito nei capitoli precedenti, nell'ordine, quali uomini, quali temi e quale [...] (una callida rappresentazione parabolica di questa impasse dei commentatori medievali di Aristotele è nel racconto La ricerca di Averroè, di J.L. Borges). Della definizione del De vulg. Eloq. si dovrà piuttosto segnalare un elemento, e cioè ...
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Limbo
Fausto Montanari
Il termine (di cui si hanno due attestazioni nella Commedia: If IV 45 gente di molto valore / conobbi che 'n quel limbo eran sospesi; Pg XXII 14 discese / nel limbo de lo 'nferno [...] presenti non solo infedeli negativi, ma pure, accanto a essi, infedeli positivi, come Dioscoride, Tolomeo, il Saladino, Avicenna, Galeno e Averroè (cfr. F. Forti, Il L. dantesco, p. 17). È da notare ancora che tutti gli spiriti magni, tra i quali ...
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senso
Alfonso Maierù
Il termine in D. designa innanzi tutto la facoltà sensitiva, mediante la quale l'uomo coglie il mondo esterno; di conseguenza designa i singoli s.; indica anche, più generalmente, [...] sia contraddetta dal s. è falsa opinione (Quaestio 11 e 82 Omnis oppinio quae contradicit sensui est mala oppino; D. rinvia ad Averroè Com. Anima III, ma cfr. Com. Phys. VIII 65 " omnis opinio cui contradicit sensus non est bona opinio ").
Di qui l ...
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Fisica
Enzo Volpini
Nella comparazione dantesca dei cieli con le scienze, la scienza naturale, che Fisica si chiama (Cv II XIII 8) figura, insieme alla Metafisica, paragonata all'ottavo cielo o delle [...] al suo subietto, lo quale essa non muove, però che nulla scienza dimostra lo proprio subietto, ma suppone quello (Cv II XIII 3-4; cfr. Averroè Anal. Post. I comm. 70 e 76; Phys. I comm. 83, II comm. 22-26; Metaph. XII comm. 5), così anche per la f ...
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logica
logica teoria dell’inferenza valida, cioè studio della correttezza dei ragionamenti, qualunque sia l’universo di discorso cui essi si riferiscano. Si riserva usualmente il termine «logica», privo [...] alla restituzione (in traduzioni dal greco e dall’arabo) dell’intero corpus aristotelico e alle traduzioni dell’arabo spagnolo Averroè e dello scienziato persiano, noto nel mondo latino con il nome di Avicenna fioriscono nelle università di Parigi e ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...