doppia verita
doppia verità
Formula storiografica mediante la quale ci si riferisce a una pretesa dottrina di derivazione averroista (➔ averroismo) secondo la quale rispetto a una questione filosofica [...] ; rispetto a tale questione sussisterebbe allora una doppia verità. Tuttavia tale situazione di parallelismo non sembra darsi né in Averroè né nei suoi seguaci medievali e rinascimentali, in quanto il rapporto fede-ragione, se si accetta la fede, non ...
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Filosofo scozzese (1175 circa - 1236 circa). Studiò a Oxford e nel continente: in Spagna, a Toledo, nel 1217 tradusse dall'arabo il De animalibus di Aristotele (vale a dire i 10 libri della Historiae animalium, [...] il De coelo et mundo, il De anima (forse anche la Physica e la Metaphysica) dello Stagirita con i commenti di Averroè che M. faceva così, per primo, conoscere ai Latini. In Spagna tradusse anche il De sphaera di Alpetragio. Trasferitosi in Italia ...
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discorso
Fernando Salsano
Vale " movimento " ovvero " percorso ", in Cv III IX 8 E ne l'acqua ch'è ne la pupilla de l'occhio, questo discorso, che fa la forma visibile per lo mezzo, sì si compie, dove [...] ch'a ragion discorso ammanna, / si com'elli eran candelabri apprese, la virtù corrisponde alla cogitativa o estimativa (cfr. Averroè An. III, t.c. 6), un senso interno che corregge la fallace impressione dei sensi, ristabilendo la vera percezione ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] che l'intelletto agente crea negli uomini entra a far parte di quest'unico intelletto immortale. Nella stessa Spagna d'Averroè fiorisce la filosofia giudaica con Salomone Ibn Gabirol (Avicebron, 1021-1058 circa) autore d'un'opera Fons vitae che si ...
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Nome con il quale è noto il filosofo averroista M. A. de' Passeri (m. Padova 1563); figlio di Niccolò (m. 1522) che aveva insegnato arti e poi medicina all'univ. di Padova, occupò dal 1517 la cattedra [...] di commentarî alla Fisica e al De anima (post., 1576) di Aristotele (ove intende dimostrare il perfetto accordo fra Averroè e Simplicio sulla dottrina dell'unità dell'intelletto); da un punto di vista averroistico polemizzò contro P. Pomponazzi e gli ...
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Illustre filosofo e medico musulmano, cultore anche di scienze matematiche, fisiche e naturali e poeta di qualche merito, che scrisse per lo più in arabo, talora in persiano; nacque nel Ṣafar 370 èg. (agosto-settembre [...] nella sua funzione di datore delle forme, fu noto in Europa per circa due secoli con il nome di colcodea (v.); Averroè lo combatté parecchie volte. L'universo esiste ab aeterno, ma fin dall'eternità è causato da Dio; se non che questa creazione ...
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Furono così chiamati, principalmente nei primi tempi del Rinascimento, i seguaci delle interpretazioni aristoteliche di Alessandro di Afrodisia, specialmente riguardo alla dottrina dell'unità e dell'immortalita [...] e negandola quindi all'anima singola. In quest'ultima negazione conveniva anche il maggiore interprete arabo di Aristotele, Averroè, che tuttavia cercava di tenere una via di mezzo fra l'estrema concezione di Alessandro e l'interpretazione opposta ...
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Il Rinascimento. Continuita, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Gianfranco Fioravanti
Continuità, sviluppo e crisi delle scienze peripatetiche
Il sistema delle scienze aristoteliche tra XV [...] le dichiarazioni di intenti o le invettive. Una lettura più attenta ci consente di vedere come, nei testi di Nifo, Averroè (e anche Alberto Magno) sia ampiamente presente e non soltanto con la funzione di bersaglio polemico.
Per tirare, sia pure ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Glauco Maria Cantarella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel 1513 il concilio Laterano V approva la bolla Apostolici regiminis, che sancisce [...] con le tre principali letture che erano state date della complessa e ambigua dottrina dell’anima proposta da Aristotele: quella di Averroè, quella di Tommaso d’Aquino e quella di Alessandro di Afrodisia, il cui nome viene citato raramente ma la cui ...
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BURANA (Borana), Giovanni Francesco
Giorgio Stabile
Nacque a Verona negli ultimi decenni del sec. XV, con ogni probabilità intorno al1475-80.
Molto giovane, ancor prima di addottorarsi, prestava già [...] fu soggetto a nuova revisione da parte di Giovambattista Bagolino, e per gli Analytica posteriora e i commenti grande e medio d'Averroè l'opera di emendazione fu completata dall'Oddi, cui i manoscritti del B. erano passati dopo la morte del Bagolino ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...