Orientalista (Kitzingen 1820 - Monaco di Baviera 1905), prof. di iranico nell'univ. di Erlangen (1849-90). Curò l'edizione e traduzione parziale dell'Avesta (1853-68), integrata dal fondamentale trattato [...] Eranische Alterthumskunde (1871-78), che abbraccia tutti gli aspetti delle antichità sacre, pubbliche e private dell'antico Iran ...
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Orientalista e storico delle religioni (Liegi 1832 - Lovanio 1899); prof. all'univ. di Lovanio. Si occupò soprattutto di studî iranici, con una traduzione dell'Avesta (1881) e altre importanti ricerche [...] linguistiche e storico-religiose. Più tardi si rivolse alla storia e alle religioni dell'Asia centrale e orientale ...
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Iranista (Château-Salins, Mosella, 1849 - Parigi 1894), fratello di Arsène: fu prof. al Collège de France. Opere principali: Études iraniennes (1883) e la versione e commento dell'Avesta (3 voll., 1892-1893), [...] ove è data notevole importanza alla tradizione indigena, pahlavica e parsi, e la redazione definitiva dell'Avesta è abbassata al 1º sec. a. C. ...
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Orientalista (Ostdorf, Württemberg, 1827 - Bad Ragaz 1876), prof. nel Poona College (India); dal 1868 prof. di sanscrito nell'univ. di Monaco; autore di pubblicazioni fondamentali sull'Avesta. ...
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Orientalista francese (Parigi 1731 - ivi 1805), fratello di Louis-Pierre. Durante un suo soggiorno in India (1755-1761) riuscì a procurarsi, primo fra gli Occidentali, alcuni manoscritti dell'Avesta, il [...] testo sacro dello zoroastrismo, e a farsi iniziare dai dotti parsi all'interpretazione di esso. Tornato in Francia, fece conoscere all'Occidente nella sua versione francese (1771) i testi da lui ritrovati ...
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Zoroastriano dell'India (1200 d. C. circa); tradusse in sanscrito varie opere pahleviche di esegesi avestica, soprattutto un commento della Yasna. Gli è pure attribuita una versione sanscrita del Khorda [...] Avesta. ...
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Orientalista (Copenaghen 1815 - ivi 1878), prof. di filologia indiana nell'univ. di Copenaghen. I suoi più noti lavori sono però di iranistica: a lui si deve l'iniziata edizione dell'Avestā (1852-54) e [...] quella del Bundahishn (1851), oltre a varie memorie sulle iscrizioni antico-persiane ...
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Glottologo e iranista tedesco (Forst ob Limmersdorf 1855 - Langeoog 1925). Si deve a lui la più compiuta indagine sulle lingue iraniche antiche, e in particolare sui rapporti fra la lingua dell'Avesta [...] e delle iscrizioni degli Achemenidi e la lingua dei Veda. Sua opera massima è l'Altiranisches Wörterbuch (1904). Si occupò con successo di studî medio-persiani ...
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È il fondatore della tradizione religiosa che da lui prese nome, lo zaratustrismo o zoroastrismo. Z. è considerato l'autore di un piccolo gruppo di testi, Gāthā "Canti", contenuti all'interno dello Yasna [...] , non si fondano in realtà su alcun solido elemento. L'arcaicità delle Gāthā rispetto alle restanti parti dell'Avesta e molti altri indizi relativi alla struttura politica e socio-economica della società riflessa nelle Gāthā sono gli elementi ...
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avestico
avèstico (ant. avestàico) agg. (pl. m. -ci). – Dell’Avesta, denominazione (dal persiano mediev. apastāk, forse «testo fondamentale») del complesso dei libri sacri dello zoroastrismo; della civiltà rappresentata dall’Avesta: la religione,...
zendo
żèndo (o żènd) s. m. e agg. [dal pers. zand «esegesi»]. – 1. L’esegesi dell’Avesta, cioè il complesso della letteratura pahlavica diretta a spiegare i testi sacri dello zoroastrismo. 2. Sinon. ormai disusato, come termine linguistico,...