Le ➔ preposizioni formano un gruppo di nove elementi invariabili (► variabili e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di, in, per, su, tra e la sua variante fra.
A queste preposizioni proprie si aggiunge [...] composto da:
(a) le preposizioni cosiddette improprie, fatto di parole che hanno anche altre funzioni (tipicamente ➔ avverbi): contro, oltre, ecc.;
(b) le locuzioni preposizionali (➔ preposizionali, locuzioni), risultanti dalla combinazione di una ...
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COMPARATIVE, CONGIUNZIONI
L’unica congiunzione comparativa propriamente detta è che, usata per introdurre il secondo termine di paragone o una proposizione comparativa
Adesso è meglio una tisana che [...] di maggioranza o di minoranza può essere introdotto anche dalla preposizione di; nel caso di un comparativo di uguaglianza, si usano gli avverbi quanto e come
Luca è più veloce di Marco
Sei meno attento di me
È buono quanto Giovanni
Mangia come un ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] sensi): la forma ci realizza due combinazioni, il pronome dativo/accusativo di prima persona plurale (ci hanno salutato) e l’avverbio locativo (non ci voglio andare); vi ha la stessa doppia valenza (vedi gli esempi nella tab. 1).
Infine, non esiste ...
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-ERRIMO, SUPERLATIVI IN
Alcuni aggettivi la cui ➔radice termina con -r formano il superlativo assoluto con il suffisso -errimo (invece di -issimo)
aspro ▶ asperrimo
acre ▶ acerrimo
celebre ▶ celeberrimo
integro [...] a contesti formali. Pertanto con questi aggettivi si preferisce costruire il superlativo ricorrendo ad alcuni avverbi
una critica decisamente molto aspra e sistematica della politica israeliana («La Repubblica»)
Alcuni aggettivi, peraltro ...
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GRADO DEGLI AGGETTIVI
Le qualità espresse dagli ➔aggettivi possono essere soggette a una gradazione, secondo la misura e l’intensità. Il grado positivo indica la qualità senza alcun termine di confronto [...] si adopera preferibilmente quando il secondo termine di paragone è un nome o pronome non retto da preposizione, o quando è un avverbio
Sandro è più tranquillo di Luigi / di te / di prima
• Che si adopera quando il secondo termine di paragone è un ...
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Fenomeno per cui una parola, priva di accento proprio, si appoggia a quella precedente in modo da formare con essa un’unità fonetica e spesso anche grafica (per es., parlami, salvalo ecc.). La parola atona, [...] e viene posposta. In italiano sono enclitiche le particelle pronominali atone mi, ti, si, ci, vi, lo, la, ne ecc., e gli avverbi ci, vi, che si uniscono all’esclamazione ecco e ad alcune forme verbali (oggi solo l’imperativo, l’infinito, il gerundio ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] che anche altri abbiano riso; Carlo ha anche riso presuppone che Carlo abbia, oltre che ridere, fatto anche altro.
(b) Avverbi con doppia portata: modificano tanto il predicato (41) quanto la frase intera (42) (Conte 2010); nel secondo caso sono ...
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CONCESSIVE, PROPOSIZIONI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni concessive sono proposizioni ➔subordinate nelle quali si esprime un fatto o una situazione che si verificano nonostante ciò che viene [...] concessive come seppure, benché, ancorché, anche se, quand’anche, con tutto che oppure da pronomi e aggettivi indefiniti o avverbi come chiunque, qualunque, comunque, come che, checché. Il verbo è al congiuntivo, tranne quando è introdotto da anche ...
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Fenomeno linguistico consistente nella scomparsa di vocale finale davanti a vocale iniziale di parola seguente per evitare che si formi iato. In italiano, dove è segnata con l’apostrofo, è normale negli [...] in senso assoluto in nessuna di queste parole, ma è più frequente con alcune (questo, quello, di, si, ci, pronome o avverbio, davanti a vocale palatale), molto meno con altre (pronomi personali).
Per la caduta di vocale finale che avvenga non solo ...
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subordinazione In linguistica, nella sintassi del periodo, la relazione che si stabilisce tra due proposizioni collocate nel periodo su piani diversi, in modo che l’una (subordinata) risulti dipendente [...] : come; condizionali o ipotetiche: se, qualora; consecutive: sicché; concessive: quantunque, sebbene, benché ecc.), oppure da pronomi o avverbi relativi; inoltre i modi e i tempi del verbo della dipendente sono regolati in funzione di quelli della ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...