Il termine parentesi (dal gr. pará «accanto», én «in» e títhēmi «porre») risale alla tradizione retorico-grammaticale antica, in cui indica una figura di pensiero chiamata in greco parénthesis e in latino [...] è un intervento soggettivo dell’autore, che può riguardare il grado di verità della frase (spesso in combinazione con avverbi come probabilmente, forse, certamente, ecc.) oppure l’evento, il processo o lo stato di cose denotato (in combinazione con ...
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sintassi
Domenico Russo
Le regole che strutturano una lingua
La sintassi studia la struttura della frase, i suoi elementi e i procedimenti che esprimono i rapporti fra le idee, sia in una singola frase [...] la situazione comunicativa. Lo sono i pronomi personali (io, tu, egli...), i pronomi dimostrativi (questo, quello, ecc), gli avverbi di luogo (qui, lì, là...) e quelli di tempo (ora, domani...).
Relazioni di quantità. Tutte le lingue presentano la ...
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CODESTO
Codesto è usato oggi soltanto in Toscana o nella lingua burocratica per indicare vicinanza a chi ascolta (o legge)
Ti garba codesto libro?
Il sottoscritto chiede a codesta amministrazione la [...] Bassani, Il giardino dei Finzi-Contini)
Nell’italiano informale e parlato questo e quello possono essere rafforzati rispettivamente dagli avverbi di luogo qui, qua e lì, là, da collocare dopo il sostantivo
questa casa qui, quel giardino là, questo ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] (Fonte: Lorenzetti 2002, p. 37)
Quanto ai lessemi, nomi, verbi e aggettivi formano insieme circa il 95% dell’intero lessico. Gli avverbi ne costituiscono il 2-2,5%, più o meno quanto la somma di tutte le altre categorie. Quanto alle forme flesse che ...
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GABRIEL (Gabriele, Cabriele), Jacopo
Elena Del Gallo
Nacque a Venezia nel 1510 dal patrizio Jacopo, figlio del cavaliere Bertucci, fratello di Trifone.
Il padre ricoprì cariche nell'amministrazione [...] , a seconda che la terza persona dell'indicativo presenti termini in -a o in -e, dedica poco spazio agli avverbi e alle preposizioni, analizza i nomi (sostantivi e aggettivi). Le Regole furono poi ristampate da F. Sansovino in Le osservationi ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] partire da basi nominali e verbali, anche se non mancano sporadici casi di basi particolari: sigle (cigiellino), avverbi (dirimpettaio), basi multilessicali (nullafacente, saccopelista). Qui ci si limiterà a tracciare una sintesi dei procedimenti più ...
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Il termine rianalisi abbraccia fenomeni linguistici di varia natura, per lo più in prospettiva diacronica, e con riferimento a livelli d’analisi diversi (morfologia, sintassi). Il termine evidenzia una [...] da morfemi lessicali è il risultato di una rianalisi (➔ grammaticalizzazione): per es., il suffisso -mente, che in italiano forma avverbi, proviene dal lat. mente, nome al caso ablativo: lat. devōtā mente «con mente devota» > it. devotamente, lat ...
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Mentre in latino il comparativo di maggioranza (➔ comparativo) e il ➔ superlativo erano generalmente sintetici, espressi cioè attraverso suffissi (-ior/-ius per il comparativo; -issimus/-a/-um per il superlativo), [...] oggi si è perso l’antico valore comparativo o superlativo, derivati dal grado comparativo e superlativo di preposizioni e avverbi latini di spazio e tempo:
(5) citeriore (rarissimo, comparativo, da citra «di qua»);
(6) deteriore (comparativo, da de ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] vengono applicate più frequentemente alle parole dotate di significato lessicale, ma anche ai pronomi personali e possessivi, agli avverbi di luogo e agli elementi di risposta (sì / no). Di frequente gli elementi occultanti sono del tutto opachi ...
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L’accento grafico è il segno diacritico che si pone sopra le vocali per evidenziarne la maggiore intensità fonica e, talvolta, il grado di apertura (➔ vocali). L’italiano ha tre tipi di accento grafico: [...] grave sulle parole tronche e l’acuto in corpo di parola. Nella scrittura del latino è diffuso l’accento su alcuni avverbi (come eó e uná) e sulla vocale che precede l’enclitica (stabiliréque).
Il primo testo a presentare un sistema accentuativo «alla ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...