SI O SI?
Si tratta di due ➔omonimi.
• Si, senza accento (dal latino se), è il pronome riflessivo atono di 3a persona
Si è messo in malattia
• Sì, con l’accento grave (dal latino sic), è l’avverbio di [...] affermazione
Hai risposto di sì ...
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caninamente
Angelo Adami
In If VI 14 Cerbero, fiera crudele e diversa, / con tre gole caninamente latra; non riferendosi a un vero e proprio cane, bensì al mostro infernale che ha tre gole, barba e [...] anche mani, l'avverbio c. sta a sottolineare il modo di latrare di Cerbero, simile a quello di un cane: del resto, poco oltre (v. 28): Qual è quel cane ch'abbaiando agogna / ... cotai si fecer quelle facce lorde / de lo demonio Cerbero. ...
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Le locuzioni avverbiali sono unità formate da due o più parole che, prese nel loro insieme, svolgono una funzione paragonabile a quella degli ➔ avverbi.
In italiano, esse sono costituite per lo più da [...] * lui si è in maniera diversa atteggiato nei tuoi confronti
Come si può notare, a differenza di quanto avviene nel caso dell’avverbio diversamente, che può occorrere sia in fine di frase (22) sia in una posizione intermedia fra l’ausiliare e il verbo ...
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fort
Gianluigi Toja
Aggettivo femminile francese, " crudele ". La forma sigmatica del caso diretto, fors, ricorre nel ‛ descort ' pseudo-dantesco: e tant d'aspresse que, ma foi, est fors (Rime dubbie [...] V 28). Al v. 20 ricorre con valore di avverbio, nel senso di " fortemente ", " molto ": Fort me desplait pour moi. ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] / i piaceri). L’uso nominale del gerundio riguarda un ridottissimo numero di nomi (per es., crescendo).
La conversione da avverbi a nomi riguarda pochi casi non sistematici (bene → (il) bene; peggio → (il) peggio); più regolari sono il passaggio da ...
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subitanamente
Alessandro Niccoli
Ricorre con il valore di " improvvisamente ", " repentinamente ", in Vn XVI 8 5 Amor m'assale subitanamente, / sì che la vita quasi m'abbandona; nella razo in prosa [...] (§ 3) gli corrisponde la locuzione avverbiale di subito.
L'avverbio e il motivo sono in Cino S'io ismagato sono ed infralito 6 " la morte mi piglia / ed assalisce subitanamente ", tanto da consentire a M. Marti (Poeti del Dolce Stil Novo, Firenze ...
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bene (avv.)
Mario Medici
È largamente presente in tutte le opere di D. con molti dei suoi diversi valori e impieghi, sia nella forma intera sia tronca (l'una e l'altra in prosa e poesia, prevalendo qui [...] In Fiore X 12 e' mi metterebbe in alto grado, / sed i' 'l servisse bene e lealmente (per questo tipo d'uso di due avverbi insieme, vedi anche Cv IV VI 18); XXXIII 4 nulla mi valea il ben governare; XXXIV 8 molto m'attenne ben sua promessione!; LVI 4 ...
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allora (allore)
Mario Medici
La larga varietà degli usi (sia grammaticali che sintattici e stilistici) del termine è presente nella sua quasi totalità nelle opere di D., anche con peculiarità popolareggianti [...] D. due volte, in rima, che è l'impiego usuale (cfr. per es. Chiaro Quando mi membra 3, Amoroso meo core 4): in un caso come avverbio col valore di " in quel momento ", in Vn XIV 12 13 ond'io mi cangio in figura d'altrui, / ma non sì ch'io non senta ...
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O NO, O NON, O MENO?
Per esprimere la negazione dopo la congiunzione ➔disgiuntiva o esistono tre diverse soluzioni, tutte corrette, ma con vari gradi di accettabilità.
• La soluzione preferibile è o [...] no, in cui no svolge la funzione di avverbio ➔olofrastico, cioè costituisce da solo un’intera frase di senso compiuto
Professionisti seri o no (= o non seri)
Accetto o no? (= o non accetto)
• La forma o non, meno diffusa, si usa soprattutto in ...
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enallage
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nello scambiare le parti del discorso, o i modi e i tempi verbali, o il numero dei nomi, contravvenendo alle norme grammaticali per variare il discorso. [...] di ‛ dove ' e ‛ quando ' adoperati come sostantivi nel senso di ‛ luogo ' e ‛ tempo ', ma sempre in rima. Si aggiunga l'uso più raro dell'avverbio di luogo per il pronome, come in If XVIII 136 (e quinci sian le nostre viste sazie) e in Pd XIV 127 (m ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e in qualche altro), è sinon. di maniera,...