REUTER, Paul Julius
Nato a Kassel il 21 luglio 1816, morto a Nizza il 25 febbraio 1899. Dapprima impiegato dibanca a Gottinga, poi di una libreria a Berlino, nel 1849 organizzò, ad Aquisgrana, un'agenzia [...] a impiantare a proprie spese linee telegrafiche (in America fra Cock e Crookhaven durante la guerra di secessione), e cavi sottomarini (tra l'Inghilterra e l'Hannover, tra la Francia e gli Stati Uniti), contribuirono all'incremento sempre maggiore ...
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PROTEZIONISMO
Riccardo Faucci e Guido Pescosolido
Protezionismo
di Riccardo Faucci
Definizione
Con il termine 'protezionismo' si intende quel complesso di politiche economiche, doganali o no (le cosiddette [...] meno dell'1% del ferro prodotto in Inghilterra e disponeva di meno dell'1% dei fusi cotonieri installati l'Italia fu ammessa a far parte del Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale, nel 1949 aderì all'OECE, nel 1950 all'Unione europea dei ...
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GREGORIO XVI, papa
Giacomo Martina
Ultimo di cinque figli, Bartolomeo Alberto Cappellari nacque a Mussoi, frazione di Belluno e residenza estiva della famiglia, il 18 sett. 1765 da Giovan Battista, [...] di Austria, Francia, Inghilterra, Prussia, Russia. L'umiliazione della Santa Sede e didi un certo numero dibanche (pubbliche, come la Banca romana, nata nel 1834, o private, come le Casse di risparmio di Bologna, Forlì e altre città, le banche ...
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La classe politica nazionalfascista
Renato Camurri
La ‘strana’ disfatta del sistema liberale veneziano
All’indomani della conclusione della prima guerra mondiale, la ripresa dell’attività politica a [...] reminiscenza e allusione storica: unitevi agli Imperi centrali contro l’Inghilterra e la Francia, o se non altro, rimanete inerti di espansione industriale ai quali guardavano già da qualche anno Giuseppe Volpi, la Banca Commerciale e il gruppo di ...
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La società Veneziana
Giuseppe Trebbi
L'assenza di vistosi rivolgimenti sociali, il successo nel mantenere la quiete interna rappresentano uno dei principali elementi costitutivi del "mito" di Venezia. [...] di un'elevata imposta, che gli Ebrei erano in grado di corrispondere soprattutto grazie all'attività dei loro banchidi ", rispondono le autorità veneziane al re d'Inghilterra, che nel 1531 lamenta di non ricevere più le merci consuete (Marino ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Italia e storiografia (6°-20° secolo)
Giuseppe Galasso
Dalla storiografia classica alla moderna: novità e discontinuità
Nella generale crisi e involuzione in cui tramontò l’antica civiltà ellenistico-romana [...] ’ambito della banca e della finanza a quello delle scienze e del loro metodo, da quello della vita di società e Londra da Enrico VII l’incarico di scrivere una storia dell’Inghilterra, gli Anglicae historiae libri XXVII, di cui i primi ventisei, che ...
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La produzione e la circolazione del libro
Marino Zorzi
L'industria tipografica nel Seicento: capacità produttiva e organizzazione corporativa
Negli ultimi anni del Cinquecento e nel primo Seicento [...] , zittador" (gettatore di caratteri) aveva chiesto di poter portare fuori di Venezia "lettere zittade". La banca, presieduta dal priore re di Francia, di Maria Stuarda, dello scisma d'Inghilterra); ma soprattutto vi è una sezione di letteratura ...
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La fine della Repubblica aristocratica
Piero Del Negro
"Una Repubblica che già conoscono essere sull'orlo della caduta". Lineamenti della crisi strutturale dello Stato veneto
Nel tardo autunno del [...] quello di "poner i popoli in istato di neutralità". Nonostante l'opposizione della gran maggioranza dei savi (la banca era con la casa d'Austria e con l'Inghilterra" (154).
Il 1° aprile su sollecitazione di Pesaro il senato bocciò, con 109 voti ...
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Gli uomini capitali: il "gruppo veneziano" (Volpi, Cini e gli altri)
Maurizio Reberschak
Potenza e catastrofe
Alle ore 22.39 del 9 ottobre 1963 il movimento franoso delle pendici del Toc, già in atto, [...] trovò in strettissime relazioni di amicizia e di affari con uomini di Francia, d'Inghilterra e d'America"(233). , L'industria italiana, pp. 158-162; Luigi De Rosa, Storia del Bancodi Roma, II, Roma 1983, pp. 299-398; Marco Doria, Ansaldo. L ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] contrasto chiaroscurale delle superfici (un modo di costruire già sperimentato in Inghilterra e Germania alla fine del XII di Diyarbakır, nella Turchia meridionale, o nell'Hauran) l'affiorare dibanchidi pietra basaltica determinò un uso estensivo di ...
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lìnea s. f. [dal lat. linea, der. di linum «lino2»; propr. «filo di lino»]. – 1. a. Ente geometrico che si estende nel senso della sola lunghezza, e che può essere matematicamente definito indipendentemente dalla sua materiale esistenza nonché...
teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...